Ristoratore perde un occhio dopo essere aggredito da cinque ragazzi per un rimprovero sulle bici

Ristoratore perde un occhio dopo essere aggredito da cinque ragazzi per un rimprovero sulle bici

Ristoratore perde un occhio dopo essere aggredito da cinque ragazzi per un rimprovero sulle bici

Matteo Rigamonti

Agosto 18, 2025

Martedì sera, un tragico episodio ha scosso la comunità di San Giovanni al Natisone, un piccolo comune in provincia di Udine. Mario Deganis, un ristoratore di 73 anni, è stato vittima di un’aggressione brutale da parte di cinque giovani. L’evento, avvenuto davanti al suo locale, l’Ostarie al Cjanton, è il risultato di un gesto di rimprovero che ha portato a una violenza inaspettata, culminando nella perdita di un occhio per il ristoratore.

l’inizio dell’aggressione

La vicenda ha avuto inizio quando Deganis ha notato i ragazzi lasciare le loro biciclette in modo disordinato davanti al ristorante. In un tentativo di mantenere l’ordine, ha deciso di richiamarli. Tuttavia, questo gesto di responsabilità si è trasformato in un incubo. Uno dei ragazzi, evidentemente infastidito, lo ha colpito violentemente all’occhio sinistro, provocando una reazione violenta.

  1. Il colpo ha fatto sì che Deganis cadesse a terra, battendo la testa e riportando un trauma cranico.
  2. È stato soccorso da un amico e trasportato d’urgenza all’ospedale di Udine.
  3. I medici hanno tentato di salvare la sua vista, ma purtroppo le sue condizioni sono peggiorate, portando alla perdita dell’occhio.

la reazione della comunità

L’aggressione ha suscitato un’ondata di indignazione nella comunità locale. La notizia ha fatto rapidamente il giro dei social media e dei giornali, con molti cittadini che hanno espresso il loro sostegno a Deganis e condannato l’atto di violenza. Il sindaco di San Giovanni al Natisone, Carlo Pali, ha rilasciato una dichiarazione forte, condannando “questo gesto di violenza gratuita” e sottolineando l’importanza di mantenere la sicurezza in città. Ha anche suggerito che i giovani coinvolti potrebbero essere residenti della zona, indicando che le forze dell’ordine hanno il compito di fare luce su questo episodio inaccettabile.

indagini in corso

Al momento, i cinque ragazzi sono fuggiti subito dopo l’aggressione e non sono stati ancora rintracciati. Le indagini condotte dai carabinieri sono in corso, e gli investigatori stanno esaminando i filmati delle telecamere di sicurezza nelle vicinanze del ristorante. Questa tecnologia potrebbe rivelarsi cruciale per identificare i colpevoli e garantire che vengano perseguiti secondo la legge.

L’aggressione a Deganis non è un episodio isolato, ma rappresenta un sintomo di un problema più ampio che affligge le comunità italiane: la crescente inciviltà e la violenza tra i giovani. Molti cittadini hanno sottolineato la necessità di un maggiore impegno da parte delle istituzioni e delle famiglie per educare i ragazzi al rispetto e alla convivenza civile. Il caso di Deganis ha riacceso il dibattito su come le comunità possano affrontare la violenza giovanile e promuovere comportamenti responsabili.

In conclusione, la vicenda ha suscitato l’interesse di esperti e psicologi, che evidenziano l’importanza di creare un dialogo tra le generazioni. È fondamentale che i giovani comprendano le conseguenze delle loro azioni, non solo per le vittime, ma anche per loro stessi. La violenza genera solo altra violenza e porta a conseguenze durature.

La comunità di San Giovanni al Natisone ha dimostrato una forte solidarietà nei confronti di Deganis, esprimendo la volontà di non lasciare impuniti atti violenti e di lavorare insieme per un futuro migliore. La sua storia è un monito per tutti noi: la violenza non è mai la risposta, e ogni gesto di responsabilità e rispetto merita di essere apprezzato e non punito. Con l’auspicio che la giustizia possa fare il suo corso, la comunità continua a sostenere Mario Deganis, sperando in una pronta guarigione e in un ritorno alla normalità.