Sorrentino: le mie ossessioni prendono vita nei film

Sorrentino: le mie ossessioni prendono vita nei film

Sorrentino: le mie ossessioni prendono vita nei film

Giada Liguori

Agosto 18, 2025

Paolo Sorrentino, uno dei registi più acclamati del panorama cinematografico contemporaneo, ha recentemente offerto una visione profonda della sua arte e delle sue ossessioni durante una masterclass al Festival di Sarajevo. In attesa del suo ultimo lavoro, “La Grazia”, che aprirà il Festival di Venezia il 27 agosto, Sorrentino ha condiviso le sue esperienze e influenze, rivelando un lato del suo processo creativo che è tanto personale quanto universale.

il processo creativo di sorrentino

Sorrentino ha affermato: “Non mi piace avere obiettivi, né l’idea di dover fare cose nuove”. Questa visione artistica si basa sull’ispirazione improvvisa piuttosto che su una pianificazione rigorosa. Il regista spiega il suo approccio in modo semplice:

  1. Resta a casa senza fare nulla.
  2. Improvvisamente, un’idea diventa un’ossessione.
  3. Decide di realizzare un film su quell’ossessione.

Questo metodo ha portato alla creazione di opere iconiche che esplorano temi complessi attraverso il filtro delle sue esperienze personali.

“la grazia”: un film misterioso

“La Grazia”, con protagonisti Toni Servillo e Anna Ferzetti, è avvolto nel mistero, con Sorrentino che ha scelto di non rivelare dettagli sulla trama. Si vocifera che Servillo interpreti un presidente della Repubblica a fine mandato, un tema che potrebbe riflettere le attuali sfide politiche e sociali. Questo lavoro segna il ritorno del regista al Festival di Venezia, dove ha debuttato nel 2001 con “L’Uomo in più”. Sorrentino ricorda: “Quando andai a Venezia per la prima volta, non sapevo nulla del mondo del cinema”, esprimendo l’emozione del suo primo incontro con la stampa.

Un episodio divertente riguarda il suo invito al Tribeca Film Festival, dove inizialmente pensò fosse uno scherzo quando gli dissero che Robert De Niro voleva il suo film. Questo aneddoto mette in luce non solo il suo umorismo, ma anche la sua umiltà, che rimane intatta nonostante il suo successo internazionale.

le influenze artistiche e la passione per il calcio

Sorrentino ha citato “Otto e mezzo” di Federico Fellini come il suo film preferito, evidenziando l’importanza dell’imperfezione nell’arte. Questo concetto si riflette nel suo rifiuto di adattare opere di altri autori: “Capisco solo le cose che scrivo”. La sua visione creativa è quindi intrinsecamente legata alla sua personale esperienza e alle sue emozioni.

Inoltre, Sorrentino ha condiviso la sua passione per il calcio, rivelando: “Non amo lavorare sul set, sono molto veloce”. Questo approccio gli consente di risparmiare tempo e risorse economiche, ma il vero motivo per cui lavora con rapidità è il desiderio di tornare a casa per seguire le partite, una delle sue grandi passioni. Il legame con il calcio è evidente in molti dei suoi film, dove il gioco è spesso utilizzato come metafora per esplorare temi più ampi.

Sorrentino ha anche parlato dell’importanza di Diego Maradona nella sua vita e carriera. “Quando avevo 14 anni e Maradona arrivò a Napoli, ho capito cosa fosse uno spettacolo”, ha affermato. Maradona ha rappresentato per Sorrentino un esempio di grandezza, simile a quello che il regista cerca di catturare attraverso il cinema.

esplorare la vita di silvio berlusconi

Infine, Sorrentino ha discusso la sua decisione di raccontare la vita di Silvio Berlusconi nel dittico “Loro”. “Mi incuriosisce quello che succede nella mente delle persone che sono molto lontane da me”, ha osservato, rivelando la sua volontà di esplorare personalità che, pur essendo distanti dalla sua, offrono spunti di riflessione sulla vita. “Sono molto pigro, esattamente l’opposto di Berlusconi. Quindi ero molto curioso di scoprire come quest’uomo fosse così pieno di vita, di entusiasmo, di obiettivi”.

Con un approccio che unisce autobiografia e osservazione sociale, Paolo Sorrentino continua a incantare il pubblico con i suoi film, trasformando le sue ossessioni in opere cinematografiche che parlano di vita, passione e umanità. La sua capacità di esplorare il complesso tessuto delle emozioni umane, unita a un tocco di ironia e umorismo, lo rende un autore unico nel panorama del cinema contemporaneo.