Lunedì sera, 18 agosto 2023, Melito di Napoli è stata teatro di un tragico evento che ha scosso profondamente la comunità locale. Un litigio familiare, che inizialmente sembrava solo una discussione accesa, si è trasformato in un omicidio. La vittima, Ciro Luongo, un ispettore di polizia di 58 anni in servizio presso il Commissariato di Giugliano, è stato accoltellato ripetutamente dal figlio della compagna, Roberto Marchese, un giovane di 21 anni, che dopo l’aggressione ha immediatamente cercato di fuggire.
La dinamica dell’omicidio
Le indagini hanno rivelato che la lite era scoppiata all’interno dell’abitazione di viale delle Margherite, dove i due uomini si trovavano insieme ad altre persone, tra cui la madre di Roberto, compagna della vittima. La violenza ha raggiunto il suo apice quando Marchese ha estratto un coltello, infliggendo numerosi colpi a Luongo, il quale, nonostante i tentativi di soccorso, è deceduto sul posto. I vicini, allarmati dalle urla, hanno immediatamente contattato le autorità, ma purtroppo, all’arrivo dei carabinieri della Compagnia di Marano e dei sanitari del 118, non c’era più nulla da fare.
Le indagini e la fuga di Marchese
La dinamica della lite è ancora oggetto di indagine. Gli inquirenti si stanno concentrando sul possibile movente che ha portato a questo tragico epilogo. Al momento non è chiaro se tra Luongo e Marchese ci fosse un rapporto di conflitto preesistente, oppure se si sia trattato di un attacco scaturito da un momento di rabbia incontrollata. La Procura di Napoli Nord, coadiuvata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sta conducendo le indagini e ha già interrogato alcuni testimoni presenti al momento dell’aggressione.
- Roberto Marchese è stato rintracciato e fermato poche ore dopo l’omicidio.
- Si trovava presso l’abitazione del padre, suggerendo una fuga pianificata.
- Attualmente, Marchese si trova in custodia presso la questura, dove gli agenti stanno cercando di chiarire ogni aspetto di questa drammatica vicenda.
La figura di Ciro Luongo
L’ispettore Ciro Luongo era molto rispettato tra i suoi colleghi e conosciuto per la sua dedizione al lavoro. Originario di Miano, un quartiere di Napoli, Luongo aveva dedicato la sua vita al servizio delle forze dell’ordine, con un curriculum che includeva incarichi significativi anche presso la Polfer di Aversa e a Casal di Principe. Descritto dai colleghi come un “poliziotto vecchio stampo”, Luongo aveva un forte senso del dovere e un impegno costante nel garantire la sicurezza della comunità. La notizia della sua morte ha colpito profondamente non solo i suoi colleghi, ma anche i cittadini, che lo ricordano come una figura di riferimento nella lotta contro la criminalità.
Il Questore di Napoli, Maurizio Agricola, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa dell’ispettore Luongo, sottolineando il forte senso di perdita che ha colpito la Polizia di Stato e la comunità. In una nota ufficiale, ha affermato: “A nome mio personale e di tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato di Napoli e provincia, esprimo profondo cordoglio per la drammatica scomparsa del Vice Ispettore Luongo. In questo momento di grande dolore ci stringiamo ai familiari e ai colleghi del Commissariato di Giugliano-Villaricca.”
Questo tragico evento ha riacceso il dibattito sulla violenza domestica e sulle tensioni familiari che spesso sfociano in atti estremi. Le autorità locali, insieme ad associazioni e gruppi di supporto, stanno lavorando per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema, cercando di prevenire situazioni simili in futuro e di offrire supporto alle vittime di violenza.
Il caso dell’ispettore Luongo mette in luce non solo la fragilità delle relazioni umane, ma anche il rischio che corrono coloro che, come lui, dedicano la loro vita alla protezione degli altri. La comunità di Melito di Napoli, così come quella di Giugliano, si trova ora a fare i conti con una perdita incolmabile e con la necessità di riflessioni profonde su come prevenire tali tragedie in futuro.