Bullismo shock: 75enne aggredito con secchiate d’acqua mentre dorme

Bullismo shock: 75enne aggredito con secchiate d'acqua mentre dorme

Bullismo shock: 75enne aggredito con secchiate d'acqua mentre dorme

Matteo Rigamonti

Agosto 21, 2025

Un pomeriggio di relax al mare si è trasformato in un incubo per un uomo di 75 anni di Pavia, la cui identità è rimasta anonima per motivi di privacy. La sua esperienza non è solo una sfortunata giornata di Ferragosto, ma un triste esempio di bullismo nei confronti degli anziani. L’episodio è avvenuto in uno stabilimento balneare di Alassio, una rinomata località della Liguria, dove l’uomo si era sistemato sul lettino, pronto a godersi il sole e il mare.

Mentre cercava di riposare, l’anziano è stato svegliato da una pioggia di secchiate d’acqua, lanciate da un gruppo di ragazzi e ragazze. «Penso almeno a una trentina di gavettoni», ha raccontato con incredulità e rabbia. Questo atto di bullismo, definito da lui stesso come un “vero e proprio atto di bullismo nei confronti di un anziano inerme”, rappresenta una violenza gratuita che ha lasciato segni non solo fisici, ma soprattutto emotivi.

Le conseguenze dell’aggressione

Dopo l’aggressione, l’anziano ha vissuto un momento di grande paura e confusione, con conseguenze gravi per la sua salute. «Sono stato colto da un grave choc emotivo con crisi ipertensiva arteriosa acuta in atto», ha spiegato, evidenziando come un semplice pomeriggio al mare possa trasformarsi in un dramma per una persona vulnerabile. La sua condizione ha richiesto un intervento urgente: è stato trasportato all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dove è rimasto ricoverato per alcuni giorni.

Durante il ricovero, l’uomo ha sofferto di:

  1. Amnesia retrograda e anterograda
  2. Forte disorientamento spazio-temporale

È stato dimesso solo il 17 agosto, ma la sua battaglia non è finita: dovrà sottoporsi a nuovi esami per monitorare l’evoluzione dei danni cardiovascolari e psichici riportati. La sua storia non è un caso isolato, ma rappresenta un campanello d’allarme su come il bullismo possa manifestarsi in modi inaspettati e devastanti, colpendo le persone più vulnerabili.

Le indagini in corso

Le forze dell’ordine, chiamate a intervenire subito dopo l’aggressione, hanno avviato un’indagine. I carabinieri di Alassio hanno raccolto la denuncia dell’anziano e stanno attivamente cercando i responsabili. Hanno iniziato a raccogliere testimonianze da altri bagnanti presenti in spiaggia al momento dell’incidente, così come alcune fotografie utili per l’identificazione degli aggressori. Tuttavia, al momento, i colpevoli non sono stati ancora identificati.

Questo episodio richiama alla mente altre situazioni simili, come quella avvenuta al Twiga di Marina di Pietrasanta, in Toscana, dove un gruppo di ragazzi aveva lanciato gavettoni contro i clienti del locale. Anche in quel caso, l’azione era accompagnata da urla che denunciavano una presunta ingiustizia sociale. Tuttavia, ad Alassio, il gesto sembra privo di ogni giustificazione logica, un atto di pura violenza gratuita, privo di scopo apparente.

La necessità di sensibilizzazione

Il bullismo, purtroppo, non è un fenomeno nuovo, ma si manifesta in forme sempre più insidiose e preoccupanti. Gli atti di violenza, sia fisica che psicologica, colpiscono non solo i giovani, ma anche gli anziani, che spesso diventano bersagli facili a causa della loro vulnerabilità. È fondamentale sensibilizzare la società su questi temi, affinché episodi come quello accaduto ad Alassio non vengano più tollerati. La paura e l’insicurezza non devono diventare una parte normale delle esperienze quotidiane, in particolare per coloro che già affrontano le sfide dell’età avanzata.

L’anziano di Pavia, ora in fase di recupero, è un simbolo di tutte le vittime di bullismo che, silenziosamente, subiscono atti di violenza senza avere il coraggio di denunciarli. La sua testimonianza è un richiamo alla responsabilità collettiva. È necessario che la comunità si unisca per combattere questo problema, educando i giovani e promuovendo il rispetto per gli altri, indipendentemente dalla loro età o condizione. Solo così si potrà sperare di costruire un ambiente più sicuro e accogliente per tutti, dove il bullismo non abbia più spazio.