La sicurezza stradale in Italia è un tema di crescente rilevanza, poiché gli incidenti causati da manovre imprudenti continuano a essere una delle principali preoccupazioni per le autorità e i cittadini. In questo contesto, l’introduzione dell’SV3, noto anche come “sorpassometro”, rappresenta un passo significativo nella lotta contro le infrazioni stradali, in particolare i sorpassi vietati. Questo nuovo dispositivo, che si aggiunge agli autovelox e ai tutor, è progettato specificamente per monitorare e documentare i sorpassi non autorizzati, una delle cause principali di incidenti stradali gravi.
Come funziona il sorpassometro SV3
L’SV3 utilizza una tecnologia avanzata che combina sensori installati nell’asfalto e telecamere di sorveglianza ad alta definizione. Secondo quanto riportato da varie fonti, tra cui La Stampa, il dispositivo si attiva automaticamente nel momento in cui viene commessa un’infrazione. La procedura è completamente digitalizzata: il sistema registra la manovra per circa 15 secondi, generando un filmato dettagliato che documenta l’intera violazione. Questo video, insieme ad altre informazioni utili, viene trasmesso automaticamente alle autorità competenti.
Una delle caratteristiche principali dell’SV3 è la sua capacità di operare in modo autonomo, riducendo la necessità di intervento umano durante il processo di identificazione delle violazioni. Questo approccio non solo aumenta l’efficienza del controllo stradale, ma contribuisce anche a garantire una maggiore trasparenza nel processo di sanzionamento.
Installazione mirata per massimizzare la sicurezza
L’installazione dell’SV3 non avviene in modo casuale, ma richiede l’autorizzazione del Prefetto e deve essere effettuata esclusivamente in aree ad alto rischio di incidenti. I criteri di posizionamento si basano su studi e analisi delle strade più pericolose, come curve cieche o rettilinei con scarsa visibilità, dove i sorpassi vietati hanno storicamente causato incidenti gravi. Questo approccio strategico mira non solo a sanzionare i comportamenti scorretti, ma anche a prevenire gli incidenti, migliorando la sicurezza generale della rete stradale.
Il primo impianto attivo in Calabria
Uno dei primi impianti dell’SV3 è stato attivato in Calabria, lungo la SS18 ad Acquappesa, in provincia di Cosenza. Questa strada è nota per essere un tratto critico, frequentemente teatro di sorpassi azzardati. Dal 4 agosto 2023, il modello SV3 più aggiornato è operativo, offrendo prove video “chiare e inconfutabili” per l’accertamento delle violazioni. Questo impianto rappresenta un banco di prova importante per valutare l’efficacia della nuova tecnologia in una zona notoriamente problematica.
Sanzioni severe per comportamenti pericolosi
Le sanzioni previste per i sorpassi vietati variano notevolmente a seconda della gravità dell’infrazione e del tipo di strada. Ecco un riepilogo delle sanzioni:
- Ambito urbano: multe tra 42 e 173 euro, con decurtazione di due punti dalla patente.
- Strade extraurbane: sanzioni che possono arrivare a 345 euro e perdita di tre punti.
- Casi gravi: multe oltre i 666 euro, sospensione della patente da uno a tre mesi e decurtazione di dieci punti.
- Guida contromano: multe che possono superare i 1.300 euro.
Questo sistema di sanzioni, in combinazione con l’uso dell’SV3, rappresenta un tentativo serio di migliorare la sicurezza stradale in Italia, ponendo un freno a comportamenti che possono mettere a rischio la vita degli automobilisti e dei pedoni.
L’introduzione dell’SV3 potrebbe avere un impatto significativo sulla cultura della guida in Italia. Con l’aumento delle sanzioni e il monitoraggio costante delle infrazioni, gli automobilisti potrebbero diventare più consapevoli dei rischi associati ai sorpassi vietati. Questo cambiamento di atteggiamento potrebbe portare a una maggiore responsabilità alla guida, contribuendo non solo a ridurre il numero di incidenti, ma anche a promuovere una cultura della sicurezza stradale più forte e radicata nel nostro paese.