Turismo in crescita: il governo esulta, ma Federalberghi smentisce le cifre

Turismo in crescita: il governo esulta, ma Federalberghi smentisce le cifre

Turismo in crescita: il governo esulta, ma Federalberghi smentisce le cifre

Matteo Rigamonti

Agosto 21, 2025

Negli ultimi giorni, il dibattito sul turismo in Italia ha acceso un vivace confronto tra il governo e Federalberghi, l’associazione di categoria degli albergatori. Da un lato, il Ministero dell’Interno ha annunciato con entusiasmo un incremento del turismo per il mese di agosto 2025, con una crescita del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dall’altro, gli operatori del settore esprimono scetticismo, sostenendo che i numeri positivi siano più il risultato di una maggiore emersione dell’evasione fiscale che non di un reale aumento delle presenze turistiche.

I dati del Viminale: un quadro incoraggiante

Secondo le informazioni diffuse dal Viminale, dal primo al 18 agosto 2025, l’Italia ha registrato quasi 16 milioni di turisti, precisamente 15.663.336 arrivi. Questo dato si suddivide in:

  1. 7,3 milioni di italiani
  2. 8,3 milioni di stranieri

Questi numeri mostrano un incremento significativo rispetto ai 6,8 milioni di italiani e ai 7,5 milioni di stranieri dello stesso periodo del 2024. Questi dati sono stati elaborati attraverso la banca dati “Alloggiati web”, che raccoglie le comunicazioni obbligatorie che i gestori di strutture ricettive devono trasmettere alle autorità competenti entro 24 ore dall’arrivo degli ospiti.

Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha celebrato questi risultati come una vittoria del governo, affermando che il centrodestra sta contribuendo a migliorare il paese. Ha accusato la sinistra di diffondere menzogne per screditare l’operato dell’attuale esecutivo, affermando: «Il turismo cresce così come crescono le esportazioni e tante altre voci della nostra economia reale».

Federalberghi e il dubbio sull’interpretazione dei dati

Tuttavia, la reazione di Federalberghi non si è fatta attendere. L’associazione ha contestato l’interpretazione del governo, sostenendo che la percezione degli imprenditori del settore è ben diversa. I dati ufficiali, secondo Federalberghi, non riflettono un vero e proprio incremento del turismo, ma piuttosto l’emersione di un mercato sommerso. «Nella gran parte delle località si rilevano presenze in calo o tutt’al più stazionarie», hanno dichiarato.

In particolare, il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha sottolineato che il presunto aumento del 9,3% non dovrebbe essere interpretato come un segnale di buona salute del settore, ma piuttosto come il risultato della lotta all’abusivismo. «Se finalmente si stanno stanando i tanti abusivi ed evasori, è normale che i numeri ne giovino», ha aggiunto Bocca, evidenziando che il problema dell’evasione fiscale nel settore turistico è una questione annosa che ha minato la competitività delle imprese oneste.

Il contesto economico e turistico italiano

Questo scontro tra governo e Federalberghi avviene in un contesto economico non facile per il settore turistico italiano, che ha subito pesanti conseguenze a causa della pandemia di COVID-19. Nel 2020, il turismo, che rappresenta una delle principali fonti di entrate per l’Italia, ha subito un crollo senza precedenti, con una diminuzione delle presenze turistiche di oltre il 60%. Negli ultimi anni, il settore ha cercato di riprendersi, ma le sfide rimangono numerose, tra cui la concorrenza internazionale e l’adeguamento alle nuove normative ambientali e sanitarie.

In questo scenario, il governo ha implementato diverse misure per incentivare il turismo, tra cui campagne promozionali e incentivi fiscali per le strutture ricettive. Tuttavia, le critiche provenienti da Federalberghi mettono in luce la necessità di un’analisi più approfondita delle condizioni del mercato, piuttosto che una comunicazione puramente ottimistica.

L’importanza di un’analisi approfondita

È fondamentale che il governo e le associazioni di categoria collaborino per ottenere dati attendibili e realistici sul settore turistico. Questo non solo per evitare polemiche politiche, ma anche per garantire che le politiche adottate siano efficaci e rispondano alle reali esigenze degli operatori.

Un approccio basato su dati concreti potrebbe aiutare a riconoscere le aree in cui è necessario investire per migliorare l’offerta turistica italiana e a creare un dialogo costruttivo che coinvolga tutti gli attori del settore. Solo così sarà possibile affrontare le sfide attuali e future in modo efficace e sostenibile.

In conclusione, il dibattito sul turismo in Italia è tutt’altro che risolto. Mentre il governo proclama vittorie, gli operatori del settore avvertono che la strada per una ripresa autentica è ancora lunga e complessa. La discussione tra il Viminale e Federalberghi rappresenta non solo un confronto di dati, ma anche una riflessione sulle dinamiche profonde che caratterizzano l’industria turistica del nostro paese.