Caffo: speranze di esenzione dai dazi per i superalcolici

Caffo: speranze di esenzione dai dazi per i superalcolici

Caffo: speranze di esenzione dai dazi per i superalcolici

Matteo Rigamonti

Agosto 22, 2025

L’argomento dei dazi sui superalcolici è tornato al centro del dibattito, con le dichiarazioni di Sebastiano Caffo, presidente del Consorzio Nazionale Grappa, che offrono uno spaccato significativo della situazione attuale. In un’intervista con Adnkronos/Labitalia, Caffo ha espresso preoccupazioni riguardo all’assenza di esenzioni per i prodotti alcolici italiani e europei, evidenziando come queste bevande siano parte integrante della cultura e dell’economia di paesi come l’Italia e la Francia. Le recenti dichiarazioni congiunte tra Unione Europea e Stati Uniti, che confermano la volontà di mantenere un tetto massimo al 15% sui dazi, non hanno soddisfatto le aspettative del settore, creando incertezze su un futuro che richiede stabilità e chiarezza.

L’unicità dei superalcolici europei

Caffo ha sottolineato l’unicità dei superalcolici europei, in particolare della grappa, che non possono essere riprodotti con i prodotti americani. La grappa è una delle bevande alcoliche più rappresentative d’Italia, con una tradizione che risale a secoli fa, e gode di un marchio di qualità tutelato da indicazioni geografiche che ne certificano l’autenticità. “Ci aspettavamo un’esenzione per i prodotti alcolici italiani, e europei in generale, in quanto non sostituibili con i prodotti americani”, ha affermato Caffo. Questi prodotti non solo rappresentano un patrimonio culturale, ma anche un’importante fonte di guadagno per le aziende locali, che si sono sempre distinte a livello internazionale.

L’importanza del mercato statunitense

Il mercato statunitense è cruciale per il settore dei distillati italiani. Secondo i dati forniti da Nomisma, il valore dell’export di distillati italiani si aggira intorno ai 2 miliardi di euro annui, con gli Stati Uniti che rappresentano circa il 13% di questo valore. Nel 2023, il mercato nordamericano ha visto un incremento delle esportazioni del 26%, evidenziando l’appetito degli americani per i prodotti alcolici italiani. Tuttavia, l’incertezza sui dazi potrebbe compromettere questo trend positivo.

  1. Crescita del mercato: +26% di esportazioni nel 2023.
  2. Valore dell’export: 2 miliardi di euro annui.
  3. Quota statunitense: 13% dell’export totale.

Necessità di stabilità e supporto

Caffo ha anche evidenziato l’importanza di avere un “orizzonte temporale certo” nel caso in cui i dazi vengano confermati. “Non ci dobbiamo ritrovare qua il mese di agosto dell’anno prossimo a discutere se i dazi dal 15% poi passano al 30% o al 50%”, ha dichiarato. La richiesta è chiara: stabilità e certezza sono fondamentali per permettere alle aziende di pianificare e organizzare le loro strategie di mercato senza il timore di cambi improvvisi nei costi. Caffo ha suggerito che un periodo di riferimento di 3 o 5 anni sarebbe ideale per consentire alle imprese di adattarsi e gestire i costi aggiuntivi derivanti dai dazi.

In aggiunta, Caffo ha messo in evidenza la necessità di un intervento da parte degli stati europei e della stessa Unione Europea per sostenere i produttori. “È fondamentale dedicare delle risorse alla promozione per evitare un crollo dei volumi di esportazione di vino e alcolici negli Stati Uniti”, ha sottolineato. La promozione dei prodotti italiani all’estero non è solo una questione di marketing, ma anche una strategia di salvaguardia per un settore che, seppur robusto, deve affrontare sfide significative in un mercato competitivo.

La questione dei dazi non riguarda solo gli aspetti economici, ma tocca anche il cuore della cultura enogastronomica italiana. La grappa, il vino e altri superalcolici sono più di semplici bevande; sono simboli di tradizione e identità. La loro tutela è fondamentale non solo per il benessere delle aziende, ma anche per preservare un patrimonio culturale che ha radici profonde nella storia italiana. In questo contesto, il supporto delle istituzioni diventa cruciale per garantire che i prodotti italiani possano continuare a brillare anche nei mercati esteri.

Sebbene la situazione attuale possa sembrare incerta, la speranza per un eventuale spiraglio di esenzione per i superalcolici rimane viva. La comunità imprenditoriale è in attesa di risposte concrete e di un impegno chiaro da parte delle autorità competenti. L’auspicio è che le prossime settimane portino a soluzioni che possano garantire la continuità e la crescita del settore, permettendo ai produttori di continuare a esportare le loro specialità senza le pressioni dei dazi. La strada da percorrere è lunga, ma la determinazione di chi lavora in questo campo è forte e pronta a combattere per le proprie tradizioni e il proprio futuro.