Venice4Palestine alla Biennale: un appello contro il genocidio

Venice4Palestine alla Biennale: un appello contro il genocidio

Venice4Palestine alla Biennale: un appello contro il genocidio

Giada Liguori

Agosto 23, 2025

L’attuale Mostra del Cinema di Venezia si fa portavoce di temi urgenti e dolorosi, non solo attraverso le opere presentate, ma anche grazie a forti mobilitazioni artistiche. Quest’anno, l’attenzione è rivolta in modo particolare al conflitto in Medio Oriente, un dramma che ha scosso il mondo e che ha visto la comunità artistica unirsi in una richiesta di giustizia. Il gruppo Venice4Palestine ha lanciato un appello attraverso una lettera aperta indirizzata alla Biennale e alla Mostra, chiedendo un’immediata condanna del genocidio in corso a Gaza e della pulizia etnica perpetrata in Palestina dal governo israeliano.

La lettera ha raccolto le firme di centinaia di esponenti del cinema, tra cui nomi di spicco come Marco Bellocchio, Laura Morante e Abel Ferrara, che si trovano al Lido con le loro opere. Questa mobilitazione, sotto l’insegna V4P, evidenzia un ampio consenso su un tema cruciale, riflettendo l’urgenza di una presa di posizione da parte delle istituzioni culturali.

La risposta della Biennale

L’ufficio stampa della Biennale ha risposto prontamente, sottolineando che la Mostra del Cinema è sempre stata un luogo di confronto aperto sulle questioni sociali. Hanno citato opere come “The Voice of Hind Rajab” di Kaouther Ben Hania e “Of Dogs and Men” di Dani Rosenberg come esempi dell’impegno della Biennale nel trattare temi complessi. Tuttavia, i sostenitori di Venice4Palestine non si accontentano di queste dichiarazioni e richiedono un utilizzo attivo degli spazi della Biennale per promuovere iniziative a favore della Palestina, evitando che la Mostra diventi una semplice “vetrina”.

L’importanza della consapevolezza

L’orrore della situazione in Gaza e in Cisgiordania è ben documentato, con testimonianze quotidiane che non possono essere ignorate. Gli artisti hanno dichiarato: “Nessuno potrà mai dire: ‘Io non sapevo, non immaginavo, non credevo'”. È fondamentale che la Biennale non solo celebri il potere dell’arte, ma che lo utilizzi come strumento di trasformazione e sviluppo della coscienza critica. La lettera di Venice4Palestine è un invito a riflettere su come il cinema e l’arte possano opporsi all’indifferenza e contribuire a un cambiamento positivo.

Un appello all’azione

Il gruppo Venice4Palestine richiede un impegno chiaro da parte della Biennale, della Mostra, delle Giornate degli Autori e della Settimana della Critica per sostenere le istanze di chi lotta contro l’ingiustizia. L’arte non è solo intrattenimento, ma un potente strumento di denuncia e cambiamento sociale. La Mostra del Cinema di Venezia ha l’opportunità di diventare un catalizzatore per il cambiamento e la consapevolezza, non solo per gli artisti e i cineasti, ma per tutto il pubblico presente.

In questo momento cruciale, il mondo del cinema e dell’arte è chiamato a prendere una posizione netta, utilizzando la propria voce per sostenere i diritti umani e la giustizia sociale. Gli appelli di Venice4Palestine rappresentano un’opportunità per riflettere sul potere del cinema e dell’arte di affrontare le ingiustizie e contribuire a un futuro migliore per tutti.