Femminicidio nel Salernitano: catturato Christian Persico, accusato di aver strangolato l’ex dopo una violenta lite

Femminicidio nel Salernitano: catturato Christian Persico, accusato di aver strangolato l'ex dopo una violenta lite

Femminicidio nel Salernitano: catturato Christian Persico, accusato di aver strangolato l'ex dopo una violenta lite

Matteo Rigamonti

Agosto 24, 2025

Il dramma del femminicidio ha colpito ancora una volta l’Italia, e questa volta il palcoscenico è Montecorvino Rovella, un comune in provincia di Salerno. La vittima, Tina Sgarbini, di 47 anni, è stata trovata morta nella sua abitazione, e tutte le evidenze portano a Christian Persico, un uomo di 36 anni, suo ex compagno, che ora è stato arrestato dopo aver cercato di fuggire. Questo caso ha scosso la comunità locale, portando alla luce le dinamiche spesso tragiche e complesse delle relazioni violente.

la relazione tra tina e christian

Tina e Christian si erano conosciuti nel 2016, e la loro relazione, benché tormentata, era sembrata durare nel tempo. Non è chiaro se i due fossero ancora insieme al momento della tragedia, ma sembra evidente che la loro storia fosse segnata da tensioni e conflitti. La notte della morte di Tina, infatti, sarebbe scoppiata una lite in casa, che ha portato alla tragica escalation in cui l’uomo ha strangolato la donna.

la fuga e l’arresto di persico

Dopo aver commesso l’omicidio, Persico si sarebbe dato alla fuga, scatenando un’intensa caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine. I parenti di Tina, preoccupati per la sua assenza e per la mancanza di comunicazione con Christian, hanno allertato i carabinieri. Le operazioni di ricerca si sono estese all’intera provincia di Salerno, con l’ausilio di un elicottero che ha sorvolato le colline dei monti Picentini, una zona notoriamente difficile da pattugliare.

L’arresto di Persico è avvenuto grazie alla segnalazione di un passante che lo ha riconosciuto. I carabinieri, giunti rapidamente sul posto, hanno trovato l’uomo in località San Pietro, a breve distanza dalla casa della vittima. Al momento dell’arresto, Persico presentava evidenti segni sul volto, un dettaglio che ha sollevato interrogativi su cosa possa essere accaduto nei momenti immediatamente successivi al delitto. Si parla anche di un biglietto che l’uomo avrebbe lasciato alla madre, in cui ammetteva di aver fatto “una cavolata”, ma al momento non ci sono conferme ufficiali su questo documento.

la reazione della comunità

Il sindaco di Montecorvino Rovella, Martino D’Onofrio, ha espresso il suo dolore e la sua condanna per quanto accaduto, qualora si trattasse di femminicidio. Ha sottolineato l’importanza di condannare questi gesti brutali e ha voluto far sentire la sua vicinanza alla famiglia di Tina. La donna era madre di tre figli, uno dei quali ha 24 anni ed è frutto di una relazione precedente. Il primo cittadino ha anche riferito che non erano mai giunte segnalazioni di violenza o problemi tra la coppia, lasciando la comunità frastornata da questa tragedia.

Tina Sgarbini era una donna molto attiva sui social media, dove condivideva spesso momenti di vita quotidiana con la sua famiglia e gli amici. I post sui social rivelano un affetto profondo per i suoi cari, e in particolare, Christian Persico aveva dedicato un messaggio d’amore a Tina per il suo compleanno nel 2023, definendola il suo “pilastro”. Questo contrasta drammaticamente con la realtà della loro relazione, che sembra aver preso una piega tragica.

Il padre di Tina, Antonio Sgarbini, ha rivelato che la figlia aveva deciso di allontanare Christian dalla sua vita, poiché l’uomo non lavorava e si presentava a casa senza alcuna responsabilità. Secondo il racconto del genitore, Tina aveva preso una decisione difficile ma necessaria, chiedendo a Persico di andarsene. Questo dettaglio mette in luce una dinamica comune nelle relazioni abusive, dove la vittima si trova costretta a fare scelte drastiche per la propria sicurezza e quella dei propri figli.

La comunità di Montecorvino Rovella è ora in lutto, e la vicenda di Tina ha riacceso il dibattito sul femminicidio, un fenomeno che continua a colpire molte donne in Italia e nel mondo. La sua morte rappresenta non solo una tragica perdita per la sua famiglia e i suoi amici, ma anche un campanello d’allarme per tutta la società, un invito a riflettere sulle problematiche legate alla violenza di genere e le misure da adottare per proteggere le donne da situazioni di abuso.

La storia di Tina Sgarbini è un’ulteriore testimonianza della necessità di creare una cultura che non solo denunci la violenza, ma che promuova anche il rispetto e la dignità per tutte le donne. In un momento in cui la società è chiamata a confrontarsi con queste realtà, diventa fondamentale non solo condannare gli atti di violenza, ma lavorare attivamente per prevenire tali tragedie.