Scoperto piano omicida: 75enne arrestato dopo tentato avvelenamento della moglie

Scoperto piano omicida: 75enne arrestato dopo tentato avvelenamento della moglie

Scoperto piano omicida: 75enne arrestato dopo tentato avvelenamento della moglie

Matteo Rigamonti

Agosto 26, 2025

Un episodio inquietante ha scosso la tranquillità di Manoppello, un comune situato in provincia di Pescara, dove un uomo di 75 anni è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio nei confronti della moglie. La drammatica vicenda si è consumata all’interno di un’abitazione, dove l’anziano coniugato ha architettato un piano davvero macabro per porre fine alla propria relazione.

L’uomo, in fase di separazione dalla moglie, ha realizzato un foro nel muro della camera da letto, attraverso il quale ha fatto passare un tubo di gomma collegato a una bombola di gas da campeggio. Secondo quanto emerso dalle indagini, l’obiettivo del 75enne era quello di avvelenare la donna con il gas, convinto che lei non avrebbe avvertito l’odore e che, addormentandosi, non si sarebbe mai più svegliata.

L’intuizione della moglie

La tragedia è stata evitata grazie a un’intuizione della donna. Una volta rientrata a casa e dopo aver chiuso la porta della camera da letto, la moglie ha avvertito un odore strano e preoccupante. Invece di ignorarlo, ha:

  1. Aperto le finestre.
  2. Cercato aiuto dalla figlia.

Questi passaggi hanno messo in moto una serie di eventi che hanno portato all’intervento tempestivo dei carabinieri.

L’intervento delle forze dell’ordine

La prontezza della donna è stata decisiva. Infatti, nonostante il piano del marito fosse stato concepito in modo subdolo, la sua intuizione ha salvato la vita. I militari della stazione di Manoppello, allertati dal 112, sono giunti rapidamente sul posto, insieme ai vigili del fuoco, per effettuare un sopralluogo. Durante le operazioni, hanno scoperto il foro nel muro, abilmente nascosto dal battiscopa, e la bombola di gas, che era stata lasciata aperta.

Nel frattempo, il 75enne si trovava all’esterno dell’abitazione. Quando è stato raggiunto dai carabinieri, ha cercato di giustificare la sua presenza e l’accaduto, affermando che il gas era stato lasciato aperto per errore mentre stava cucinando. Tuttavia, le forze dell’ordine non hanno creduto alla sua versione dei fatti e, dopo aver raccolto elementi sufficienti, lo hanno arrestato. Attualmente, l’uomo si trova nel carcere di Pescara, in attesa di essere interrogato e di affrontare le conseguenze legali delle sue azioni.

Riflessioni sulla violenza domestica

Questa triste vicenda pone in evidenza non solo le dinamiche di una separazione che può degenerare in violenza, ma anche la fragilità delle relazioni familiari, che talvolta possono prendere pieghe inaspettate e drammatiche. Il tentativo di omicidio da parte di un coniuge nei confronti dell’altro è un fenomeno purtroppo non così raro, che sottolinea la necessità di maggiore attenzione e supporto per le vittime di violenza domestica.

In Italia, il tema della violenza domestica è diventato sempre più centrale nel dibattito pubblico e politico. Negli ultimi anni, sono stati implementati programmi e leggi per proteggere le vittime e prevenire episodi violenti. Tuttavia, casi come quello di Manoppello evidenziano che il percorso verso una società libera da violenza è ancora lungo e impervio.

Le conseguenze di una separazione, in particolare quando vi sono conflitti irrisolti e rancori accumulati, possono portare a reazioni estreme. L’anziano, in questo caso, ha optato per una soluzione che non solo avrebbe messo in pericolo la vita della moglie, ma che avrebbe anche distrutto la sua stessa esistenza. La vita di una persona può cambiare radicalmente in un istante, e il confine tra amore e odio è talvolta sottile e pericoloso.

È fondamentale che le persone in situazioni di conflitto o di separazione chiedano aiuto e supporto, sia a livello legale che psicologico. Le istituzioni, le associazioni e i professionisti del settore devono continuare a lavorare per offrire risorse e aiuti concreti a chi si sente in pericolo o oppresso all’interno delle proprie mura domestiche.

La storia di Manoppello ci ricorda che la violenza, anche quella invisibile, può nascondersi dietro le facciate più tranquille e che l’attenzione e la vigilanza sono strumenti essenziali per prevenire tragedie.