Bankitalia: lo smart working come opportunità per donne e Sud

Bankitalia: lo smart working come opportunità per donne e Sud

Bankitalia: lo smart working come opportunità per donne e Sud

Giada Liguori

Agosto 28, 2025

Il lavoro da remoto ha dimostrato di essere un alleato prezioso per l’occupazione femminile e per il Mezzogiorno d’Italia. Questo emerge chiaramente da uno studio condotto da economisti della Banca d’Italia, che ha analizzato gli effetti dello smart working sul mercato del lavoro italiano, un fenomeno che ha preso piede con l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19. Con le restrizioni imposte e il conseguente passaggio forzato a forme di lavoro flessibile, il lavoro a distanza ha aperto nuove opportunità, in particolare per categorie di lavoratori storicamente svantaggiate.

Impatti positivi sul mercato del lavoro

Secondo la ricerca, la diffusione del lavoro a distanza ha avuto un impatto positivo sia sul tasso di attività sia sul tasso di occupazione. In particolare, il focus è stato posto sulle donne in età fertile e nei territori con minori servizi per l’infanzia. Questa fascia di lavoratrici, spesso impegnata a bilanciare esigenze professionali e familiari, ha trovato nel lavoro da casa un’opportunità per conciliare meglio la vita privata e quella lavorativa. In un contesto dove le strutture di supporto, come asili nido e servizi di babysitting, sono frequentemente carenti, lo smart working ha rappresentato una soluzione innovativa.

Benefici per il Sud Italia

Il Sud Italia e le aree meno densamente popolate hanno tratto significativi benefici da questo cambiamento. Nelle regioni meridionali, dove le opportunità lavorative sono tradizionalmente limitate e il tasso di disoccupazione è più elevato, il lavoro agile ha aiutato a ridurre gli ostacoli all’ingresso nel mercato del lavoro. Questo ha permesso a molte donne, che altrimenti avrebbero dovuto rinunciare a una carriera professionale, di accedere a nuove opportunità lavorative.

  1. Aumento dell’occupazione femminile: Le donne hanno mostrato una maggiore propensione ad adottare il lavoro da remoto rispetto agli uomini.
  2. Inclusione sociale: Lavorare da casa ha permesso a molte donne di rimanere nel mercato del lavoro, evitando interruzioni nella carriera.
  3. Crescita economica: La possibilità di lavorare da remoto ha contribuito a un incremento del tasso di occupazione femminile.

Verso un nuovo paradigma lavorativo

La pandemia ha messo in luce le potenzialità del lavoro a distanza, non solo come risposta emergenziale ma come un nuovo paradigma lavorativo che potrebbe permanere anche in futuro. Le aziende, riconoscendo i benefici in termini di produttività e soddisfazione dei dipendenti, potrebbero continuare a implementare politiche di lavoro flessibile anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria. Questo cambiamento potrebbe tradursi in un incremento significativo dell’occupazione femminile e in una maggiore inclusione sociale, soprattutto nei contesti più svantaggiati.

Inoltre, l’analisi di Bankitalia suggerisce la necessità di sviluppare politiche pubbliche che supportino in modo mirato il lavoro da remoto. Investimenti in infrastrutture digitali, formazione continua e servizi di supporto per le famiglie potrebbero amplificare i benefici già evidenti del lavoro agile.

In conclusione, è fondamentale affrontare le disparità regionali e le differenze di accesso ai servizi affinché il lavoro da remoto continui a rappresentare un’opportunità di crescita. Le istituzioni dovranno impegnarsi a garantire che le opportunità offerte dallo smart working siano accessibili a tutte le categorie di lavoratori, in particolare nelle aree più vulnerabili del Paese. Solo così si potrà valorizzare il potenziale del lavoro da remoto come strumento di inclusione e sviluppo economico per l’Italia.