Nuovo piano casa: come i prezzi calmierati rivoluzioneranno acquisti e affitti

Nuovo piano casa: come i prezzi calmierati rivoluzioneranno acquisti e affitti

Nuovo piano casa: come i prezzi calmierati rivoluzioneranno acquisti e affitti

Giada Liguori

Agosto 28, 2025

Negli ultimi anni, la crisi abitativa in Italia è diventata un tema di primaria importanza nel dibattito pubblico, soprattutto tra i giovani. La Premier Giorgia Meloni ha recentemente presentato a Rimini il nuovo Piano Casa, un’iniziativa ambiziosa progettata per contrastare il disagio abitativo e supportare le giovani coppie, facilitando l’accesso alla proprietà e agli affitti di abitazioni a prezzi calmierati. Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture, ha riassunto l’essenza del piano affermando che si tratta di “decine di migliaia di abitazioni a prezzi calmierati”.

Contesto della crisi abitativa

L’Italia si trova attualmente di fronte a una crisi abitativa sempre più grave. Secondo i dati dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), circa 10 milioni di famiglie con un reddito annuo inferiore a 24.000 euro non possono permettersi di acquistare una casa nelle grandi città come Milano, Roma e Napoli. La situazione è drammatica: molte famiglie devono destinare oltre la metà del proprio reddito al pagamento del mutuo, con picchi del 66% per le fasce più vulnerabili. Anche gli affitti possono superare il 50% del reddito disponibile.

Il Piano Casa, che si integra nella legge di bilancio dello scorso anno, ha l’obiettivo di rispondere a questa emergenza, rilanciando le politiche edilizie e riorganizzando l’offerta abitativa. Tuttavia, il finanziamento attuale di 660 milioni di euro è considerato insufficiente, e il governo sta valutando la possibilità di coinvolgere anche risorse private per sostenere ulteriormente l’iniziativa.

Iniziative e obiettivi del piano

Uno degli aspetti principali del Piano Casa è la riorganizzazione del sistema di social housing in Italia. Attualmente, solo il 3,8% delle famiglie italiane vive in abitazioni di edilizia sociale pubblica, un dato che evidenzia un ritardo significativo rispetto ad altri paesi europei, come Austria, Francia e Paesi Bassi, dove le percentuali superano il 16%. Il governo intende promuovere modelli di finanziamento innovativi che integrino risorse pubbliche e private, per rendere il mercato immobiliare più accessibile.

Inoltre, sono in corso oltre 150 cantieri per il recupero di 15.000 alloggi popolari nelle periferie italiane, con l’obiettivo di completare i lavori entro il giugno del prossimo anno. Questa iniziativa fa parte di una revisione più ampia delle normative edilizie, compresa la revisione del testo unico dell’edilizia, per rendere più flessibili i criteri di utilizzo e valorizzazione degli immobili.

Garanzie pubbliche sui mutui

Un altro elemento centrale del Piano Casa è l’implementazione di garanzie pubbliche sui mutui per la prima casa. Questa misura è rivolta a giovani coppie, nuclei familiari monogenitoriali con figli, giovani under 36 e famiglie con tre o più figli, che soddisfano specifici requisiti ISEE. Nel primo semestre del 2025, sono stati erogati oltre 38.000 mutui garantiti dal Fondo, con un incremento del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un totale di 4,8 miliardi di euro, in crescita del 34%.

Queste misure indicano un chiaro impegno del governo verso un sostegno concreto per le giovani famiglie, riconoscendo che senza un’abitazione stabile è difficile anche solo pensare di formare una famiglia.

Critiche e sfide

Nonostante le buone intenzioni espresse nel Piano Casa, emergono già delle critiche e preoccupazioni. Molti esperti invitano a prestare maggiore attenzione alla qualità degli edifici e all’integrazione sociale nei progetti di edilizia popolare. C’è il rischio che, nella fretta di risolvere la crisi abitativa, si possano prendere decisioni affrettate che potrebbero compromettere il valore a lungo termine degli immobili e la vivibilità dei quartieri.

Inoltre, la questione degli alloggi non assegnati e occupati abusivamente rimane una sfida significativa. Secondo Confedilizia, ci sono attualmente 86.000 alloggi non assegnati, e la loro gestione efficiente sarà cruciale per il successo del Piano Casa.

Il Piano Casa non si limita solo alla costruzione di nuove abitazioni, ma include anche iniziative per la rigenerazione urbana e la valorizzazione degli immobili esistenti. Il governo sta quindi lavorando su un progetto di legge che potrebbe ridefinire i poteri delle sovraintendenze, con l’intento di facilitare la riqualificazione degli edifici storici e delle aree degradate.

Il governo dovrà affrontare una serie di sfide per attuare efficacemente il Piano Casa e garantire che le misure proposte portino a risultati tangibili per le famiglie italiane. La strada è lunga, ma le fondamenta sono state poste.