Scontri tra studenti e polizia a Novi Sad: cosa sta succedendo in Serbia?

Scontri tra studenti e polizia a Novi Sad: cosa sta succedendo in Serbia?

Scontri tra studenti e polizia a Novi Sad: cosa sta succedendo in Serbia?

Matteo Rigamonti

Agosto 28, 2025

Nella serata di ieri, la facoltà di filosofia dell’Università di Novi Sad, nel nord della Serbia, è stata teatro di scontri violenti tra studenti e forze dell’ordine. La tensione, già palpabile da giorni, è culminata in incidenti che hanno coinvolto centinaia di manifestanti, tra cui studenti in protesta e cittadini solidali, intenti a forzare il cordone di sicurezza eretto dalla polizia antisommossa. Questi eventi evidenziano il crescente malcontento nei confronti delle politiche educative del governo serbo e delle condizioni accademiche.

Cause della protesta

La manifestazione è scoppiata in risposta a diverse questioni riguardanti l’amministrazione dell’università e le politiche educative. Gli studenti hanno sollevato le seguenti problematiche:

  1. Condizioni delle lezioni: Le aule e le risorse disponibili non sono adeguate.
  2. Ascolto delle richieste: Il preside della facoltà è accusato di non prestare attenzione alle esigenze degli studenti.
  3. Riforma del sistema educativo: Gli studenti chiedono una maggiore qualità dell’insegnamento e una rappresentanza equa nelle decisioni amministrative.

Durante la manifestazione, i manifestanti hanno lanciato un fitto bombardamento di sassi, bottiglie, uova e petardi contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con cariche di alleggerimento per disperdere la folla. Questo scontro ha portato a scene di caos, con diversi feriti tra i manifestanti e le forze dell’ordine.

La facoltà di filosofia come simbolo di lotta

La facoltà di filosofia, un luogo simbolo per la cultura e l’istruzione in Serbia, si è trasformata in un campo di battaglia. La polizia, schierata in assetto antisommossa, ha tentato di proteggere l’edificio e il personale accademico, mentre i manifestanti si sono radunati, determinati a far sentire la loro voce. La tensione nell’aria era palpabile, con le urla di protesta che risuonavano per le strade circostanti.

Questa non è la prima volta che gli studenti serbi scendono in piazza per rivendicare i loro diritti. Negli ultimi anni, ci sono stati diversi movimenti di protesta in tutto il Paese, riflettendo il profondo disagio sociale e politico che attraversa la Serbia. I giovani, in particolare, si sentono trascurati e privati di opportunità, in un contesto economico difficile e in evoluzione.

Risposte del governo e futuro delle manifestazioni

Il governo serbo ha risposto alle manifestazioni con una certa retorica, sostenendo di essere impegnato a migliorare il sistema educativo e di aver già avviato riforme. Tuttavia, molti studenti e cittadini non si sentono ascoltati e ritengono che le promesse non siano sufficienti per affrontare i problemi reali che affliggono le università. Le preoccupazioni principali includono:

  • Mancanza di finanziamenti adeguati
  • Crescente disoccupazione tra i laureati

Le autorità locali hanno cercato di mediare tra le parti, ma la situazione rimane tesa. I manifestanti continuano a presidiare l’area intorno alla facoltà, mentre la polizia ha intensificato la sorveglianza. Gli studenti si sono organizzati in gruppi, discutendo le prossime mosse da intraprendere e coordinando le loro azioni per mantenere alta l’attenzione su ciò che considerano ingiustizie.

Inoltre, il contesto politico serbo è influenzato da fattori esterni, tra cui le relazioni con l’Unione Europea e la questione del Kosovo, che continuano a rappresentare temi divisivi nel dibattito pubblico. Le tensioni interne si intrecciano con queste dinamiche internazionali, rendendo la situazione ancora più complessa.

Nonostante le difficoltà, molti studenti si sono mostrati determinati a proseguire la lotta per i loro diritti. Le manifestazioni a Novi Sad rappresentano quindi non solo una protesta contro l’amministrazione universitaria, ma anche un’espressione di un desiderio più ampio di cambiamento sociale e politico nel Paese. La mobilitazione degli studenti è un chiaro segnale che la giovane generazione serba è pronta a farsi sentire e a chiedere un futuro migliore, più giusto e sostenibile per tutti. La serata di ieri a Novi Sad è solo l’ultimo capitolo di una storia di lotta che potrebbe avere ripercussioni significative per il futuro dell’istruzione e della società serba.