Il 30 agosto 2023 rimarrà impresso nella memoria collettiva di Brandizzo, un comune in provincia di Torino, a causa della tragica morte di cinque operai travolti da un treno mentre svolgevano lavori di manutenzione sulla linea ferroviaria. Queste vite spezzate rappresentano un lavoro spesso sottovalutato e rischioso. Oggi, una manifestazione ha commemorato queste vittime, ma non senza polemiche e momenti di tensione.
Durante la cerimonia, un episodio ha catturato l’attenzione: i carabinieri, intervenuti per mantenere l’ordine, hanno chiesto l’identificazione di alcuni manifestanti. Questo gesto ha suscitato un’immediata reazione di indignazione tra i partecipanti, con un manifestante che ha esclamato: «Una roba insensata, vi dovete vergognare». Le parole di protesta si sono diffuse tra la folla, esprimendo un forte senso di rabbia e frustrazione nei confronti delle autorità che, in un momento di lutto e commemorazione, hanno scelto di focalizzarsi sull’identificazione piuttosto che sul rispetto e la memoria delle vittime.
L’importanza della commemorazione
Il presidio è stato organizzato dall’Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione e ha visto la partecipazione di numerosi lavoratori, sindacalisti e cittadini, uniti per chiedere giustizia e sicurezza sul luogo di lavoro. Questo momento non è stato solo un atto di ricordo, ma anche un’occasione per riflettere sulle condizioni di lavoro e sui modelli di manutenzione adottati da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), spesso criticati per la loro insufficienza in termini di sicurezza.
La sindaca di Brandizzo, Monica Durante, ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile nel processo che seguirà a questa tragedia. «Vogliamo sapere la verità », ha dichiarato, sottolineando l’importanza dell’impegno di tutte le istituzioni, aziende e sindacati per garantire che le regole del lavoro vengano rispettate. Durante la commemorazione, ha ripetuto i nomi delle cinque vittime, rendendo omaggio non solo a loro, ma anche a tutte le altre vittime del lavoro, ricordando che dietro ogni numero ci sono storie di vita, famiglie e sogni spezzati.
Voci di dolore e speranza
Tra le voci più toccanti, quelle dei familiari delle vittime. Massimo e Antonino Laganà , padre e fratello di Kevin, il più giovane degli operai morti, hanno condiviso il loro profondo dolore. «Fa male. Tanto male essere qui oggi», hanno dichiarato, esprimendo la loro fiducia nel lavoro della magistratura. «Se ci sono più di venti indagati è perché evidentemente c’è qualcosa di grosso sotto», hanno aggiunto, auspicando che giustizia venga fatta e che il processo porti alla luce la verità su quanto accaduto.
Il sostegno reciproco tra i familiari delle vittime è emerso come un tema centrale della giornata. I Laganà hanno incontrato alcuni familiari delle vittime della tragedia ferroviaria di Viareggio, avvenuta nel 2009, che hanno condiviso con loro il loro percorso di lotta per la giustizia e il ricordo. «Ci hanno consigliato di non mollare mai», hanno riferito, confermando la loro determinazione a proseguire nella ricerca della verità , nonostante il dolore che li accompagna.
Anche Lidia Orastella, madre di Giuseppe Aversa, un altro dei cinque operai deceduti, ha preso la parola. La sua testimonianza è stata carica di emozione e di speranza. «Spero di ottenere giustizia, certo», ha affermato, ma ha anche messo in evidenza un aspetto cruciale: la necessità di un cambiamento radicale nelle pratiche di sicurezza sul lavoro. Ha sottolineato l’importanza di fermare la giungla dei subappalti, una pratica spesso criticata per aver reso il lavoro meno sicuro e più vulnerabile agli incidenti.
Un richiamo alla responsabilità collettiva
L’eco della manifestazione è destinato a rimanere viva non solo a Brandizzo, ma in tutto il paese, come un richiamo alla responsabilità collettiva per garantire che tragedie simili non si ripetano. La lotta per la sicurezza sul lavoro, insieme alla ricerca della verità e della giustizia, continua a essere un tema di attualità che deve coinvolgere non solo le istituzioni, ma anche la società civile e tutti i lavoratori. La commemorazione dei cinque operai di Brandizzo rappresenta un momento cruciale per riflettere su un tema che tocca profondamente le vite di molti, un invito a non dimenticare e a lottare per un futuro migliore.