Marco Bellocchio, uno dei registi più rispettati del panorama cinematografico italiano, ha recentemente rivelato le sue motivazioni per dedicarsi alla figura controversa di Enzo Tortora. Il suo nuovo lavoro, ‘Portobello’, una serie HBO Original in sei puntate, sarà disponibile sulla piattaforma streaming HBO Max a partire da marzo 2024. Durante la presentazione della serie, avvenuta fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, Bellocchio ha condiviso le sue riflessioni su questo progetto e sul personaggio che ha scelto di rappresentare.
La figura controversa di Enzo Tortora
Tortora, noto per la sua carriera di giornalista e conduttore televisivo, è stato al centro di uno dei casi giudiziari più controversi in Italia negli anni ’80. Accusato ingiustamente di associazione mafiosa e di traffico di droga, fu arrestato nel 1983 e trascorse quasi cinque anni in carcere prima di essere scagionato. Bellocchio ha spiegato che, inizialmente, la figura di Tortora gli appariva distante e poco affine al suo mondo, definendolo un “antieroe”.
- “Non era un eroe, ma una persona comune con cui non condividevo nulla, neppure la dimensione estetica”, ha dichiarato Bellocchio, sottolineando come la sua visione liberale rendesse Tortora completamente estraneo ai suoi ideali.
- Questa estraneità , tuttavia, si è trasformata in un’opportunità per Bellocchio.
La vicenda di Tortora, imprigionato per un reato che non aveva commesso, ha colpito profondamente il regista. “Quando Tortora è stato messo dentro, essendo completamente innocente, mi piaceva raccontare la sua storia come rappresentazione di un’ingiustizia perpetrata troppo a lungo”, ha affermato. Questa affermazione risuona con forza nell’epoca attuale, dove le ingiustizie e i fallimenti del sistema giudiziario sono al centro del dibattito pubblico.
Un cast di talenti
Il cast della serie è composto da attori di grande talento, tra cui Fabrizio Gifuni nel ruolo di Enzo Tortora. Gifuni, noto per le sue interpretazioni intense e appassionate, è affiancato da Lino Musella, Barbora Bobulova, Romana Maggiora Vergano e molti altri. La presenza di Alessandro Preziosi, che ha recitato in importanti produzioni italiane e internazionali, aggiunge ulteriore prestigio al progetto. La scrittura della serie è stata curata da un team di autori che include Bellocchio stesso, insieme a Stefano Bises, Giordana Mari e Peppe Fiore, il che promette una narrazione ricca e articolata.
Riflessioni su giustizia e societÃ
La scelta di raccontare una storia di ingiustizia e di errori giudiziari è particolarmente significativa in un momento storico in cui la fiducia nel sistema legale è messa a dura prova. La figura di Enzo Tortora, che ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze di un errore giudiziario, diventa un simbolo delle vulnerabilità del sistema e delle vite che possono essere distrutte da accuse infondate. Bellocchio, attraverso ‘Portobello’, si propone di far riflettere il pubblico su questi temi, esplorando le complessità dell’umanità e le verità nascoste dietro le apparenze.
La serie non solo si propone di ricostruire i fatti che hanno portato alla condanna di Tortora, ma offre anche uno sguardo profondo sulla società italiana dell’epoca. Gli anni ’80 furono un periodo di grandi cambiamenti e tensioni, caratterizzato da un crescente attivismo politico e sociale, ma anche da una certa inquietudine. Bellocchio, con la sua capacità di raccontare storie che mettono in discussione le convenzioni sociali, si immerge in questo contesto, sottolineando le ingiustizie e le ipocrisie che spesso vengono ignorate.
Con ‘Portobello’, Bellocchio continua a dimostrare il suo talento nel raccontare storie che sfidano le convenzioni, invitando il pubblico a guardare oltre le superficiali narrazioni e ad affrontare le verità scomode che spesso vengono messe da parte. La serie, quindi, non è solo un tributo alla figura di Tortora, ma un’opera che si propone di riflettere su questioni universali di giustizia, verità e umanità .