Disoccupazione a luglio scende al 6%, il dato più basso dal 2007: Meloni parla di segnali positivi

Disoccupazione a luglio scende al 6%, il dato più basso dal 2007: Meloni parla di segnali positivi

Disoccupazione a luglio scende al 6%, il dato più basso dal 2007: Meloni parla di segnali positivi

Giada Liguori

Settembre 1, 2025

Il tasso di disoccupazione in Italia ha registrato un calo significativo nel mese di luglio 2025, scendendo al 6,0%, il livello più basso dal giugno 2007. Questa diminuzione, pari a -0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente, è accompagnata da un abbassamento della disoccupazione giovanile, che ora si attesta al 18,7%, in calo di -1,4 punti. I dati forniti dall’Istat indicano che il numero complessivo dei disoccupati nel paese è di 1 milione e 532mila, con una riduzione di 74mila unità rispetto a giugno. Questo calo è stato osservato in tutte le classi di età e tra entrambi i generi, segnalando un miglioramento generalizzato nel mercato del lavoro.

Aumento degli occupati e analisi delle categorie

L’Istat ha evidenziato che il numero totale di occupati è aumentato di 13mila unità rispetto a giugno, raggiungendo un totale di 24 milioni e 217mila occupati, con un incremento annuale di 218mila unità. Questo dato rappresenta una crescita dello 0,1% su base mensile. Nello specifico:

  1. Dipendenti permanenti: 16 milioni e 448mila
  2. Dipendenti a termine: 2 milioni e 567mila
  3. Autonomi: 5 milioni e 202mila (in diminuzione)

L’analisi dei dati mensili mostra che, mentre il tasso di occupazione è cresciuto al 62,8% (+0,1 punti), il tasso di inattività ha registrato un aumento, raggiungendo il 33,2%. Questo scenario di crescita dell’occupazione si accompagna a un calo dei disoccupati, come sottolineato dall’Istat, che ha commentato come il mese di luglio 2025 abbia portato a un incremento degli occupati tra uomini, dipendenti (sia permanenti che a termine), e giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, nonché tra i 35 e i 49 anni.

Sfide e opportunità nel mercato del lavoro

Un aspetto rilevante è l’andamento del tasso di inattività. Sebbene l’inattività sia aumentata principalmente tra le donne e le fasce d’età più mature, il numero di inattivi tra i giovani e gli uomini in età lavorativa ha visto una diminuzione. Questi dati suggeriscono che, mentre ci sono aree di miglioramento nel mercato del lavoro, esistono ancora delle sfide da affrontare, in particolare per le donne e le categorie professionali autonome.

L’Istat ha anche riportato un confronto tra il trimestre maggio-luglio 2025 e quello precedente (febbraio-aprile 2025), evidenziando un incremento del numero di occupati (+0,2%, pari a 51mila unità), un aumento delle persone in cerca di lavoro (+1,8%, pari a 28mila unità) e una diminuzione degli inattivi di età compresa tra i 15 e i 64 anni (-0,5%, pari a -67mila unità). Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, luglio 2024, il numero di occupati è aumentato dello 0,9% (+218mila unità), segnalando un miglioramento generale nel mercato del lavoro italiano.

Reazioni e contesto europeo

Le reazioni a questi dati sono state immediate. La premier Giorgia Meloni ha comunicato il successo ottenuto nel mercato del lavoro attraverso i social media, definendo i numeri come “incoraggianti” e sottolineando l’efficacia delle politiche messe in atto dal governo. Meloni ha esortato a proseguire su questa strada, citando “più opportunità, più lavoro, più crescita per l’Italia” come obiettivi fondamentali per il futuro.

Nonostante i risultati positivi a livello nazionale, il contesto europeo presenta delle differenze significative. Secondo Eurostat, il tasso di disoccupazione nell’Eurozona è sceso al 6,2% a luglio, rispetto al 6,3% di giugno, mentre nell’Unione Europea si attesta al 5,9%. All’interno della UE, si osservano tassi di disoccupazione più elevati in paesi come la Spagna (10,4%), la Finlandia (9,5%) e la Svezia (8,7%), mentre i valori più bassi si registrano a Malta (2,7%), nella Repubblica Ceca (2,8%) e in Polonia (3,1%).

In generale, il quadro economico italiano mostra segnali di ripresa, nonostante le sfide persistenti e le disparità tra diverse categorie di lavoratori. Il continuo monitoraggio e l’implementazione di politiche efficaci saranno fondamentali per mantenere questa traiettoria positiva e affrontare le difficoltà che possono sorgere in un contesto economico in continua evoluzione.