Le antiche orme di pesci: un viaggio nel passato della terraferma

Le antiche orme di pesci: un viaggio nel passato della terraferma

Le antiche orme di pesci: un viaggio nel passato della terraferma

Matteo Rigamonti

Settembre 1, 2025

Recenti scoperte effettuate in Polonia hanno portato alla luce quello che potrebbe essere uno dei più significativi reperti paleontologici degli ultimi anni: le orme fossili di pesci risalenti al Devoniano inferiore, un periodo che va da 419 a 393 milioni di anni fa. Queste impronte, rinvenute sui Monti della Santa Croce, situati a circa 190 chilometri a sud di Varsavia, rappresentano un importante capitolo nella storia dell’evoluzione dei vertebrati e anticipano di circa dieci milioni di anni la prima evidenza di vertebrati tetrapodi completamente terrestri.

L’Istituto geologico polacco ha pubblicato uno studio dettagliato sulla rivista Scientific Reports, dove viene descritta la rilevanza di queste orme nella comprensione delle transizioni evolutive avvenute durante il Devoniano, un’epoca cruciale che ha visto una straordinaria diversificazione delle forme di vita acquatica e l’emergere dei primi organismi a quattro zampe.

Le caratteristiche delle orme fossili

Le impronte sono state rinvenute in cave di arenaria, un tipo di roccia sedimentaria che si è formata in un antico ambiente marino. Ciò suggerisce che i pesci che hanno lasciato queste tracce si trovassero in prossimità dell’acqua, ma avessero già iniziato a esplorare la terraferma. Attraverso sofisticate scansioni e ricostruzioni in 3D, i ricercatori hanno potuto identificare le orme come appartenenti ai pesci dipnoi, noti anche come pesci polmonati. Questi pesci possiedono polmoni primitivi che consentono loro di respirare anche al di fuori dell’acqua, un adattamento cruciale per la conquista di nuovi habitat.

Le orme rinvenute mostrano un muso particolarmente corto, il che ha portato gli scienziati a ipotizzare che appartenessero ai generi Dipnorhynchus o Chirodipterus. Questi pesci, noti per la loro capacità di adattarsi a ambienti diversi, potrebbero aver sviluppato comportamenti che li avvicinavano sempre più a una vita terrestre. È interessante notare che l’analisi delle impronte ha rivelato che almeno l’11% di esse sono ruotate, quasi tutte verso sinistra. Questo potrebbe rappresentare un primo esempio di predominanza della “mano” nei vertebrati, con una possibile preferenza per l’uso della parte sinistra del corpo durante il movimento.

Implicazioni evolutive delle scoperte

Una serie di impronte sembra suggerire che un pesce fosse parzialmente adattato alla terraferma. Le tracce mostrano evidenze di un tronco che si muoveva in modo coordinato con le pinne, utilizzate come strumenti ausiliari per regolare il movimento. Questo comportamento potrebbe essere interpretato come un tentativo di sfruttare la terraferma per trovare cibo durante le basse maree, un comportamento che avrebbe potuto incentivare l’evoluzione verso forme di vita completamente terrestri.

Le scoperte fatte in Polonia non sono solo di grande interesse scientifico, ma aprono anche interrogativi affascinanti sulla vita primordiale e sui processi evolutivi che hanno portato alla colonizzazione della terraferma. La transizione dall’acqua alla terra è stata un passaggio cruciale nella storia della vita sulla Terra, e comprendere come e perché alcuni pesci abbiano iniziato a muoversi verso nuovi ambienti può fornire spunti significativi su come la vita si sia diversificata e adattata nel corso dei millenni.

La paleontologia e la vita primitiva

In aggiunta, la scoperta di queste orme fossili offre una finestra unica su ambienti antichi e sulle dinamiche ecologiche di un’epoca in cui le forme di vita acquatica stavano iniziando a esplorare nuove opportunità. I pesci dipnoi, in particolare, rappresentano un gruppo affascinante di organismi che hanno saputo resistere a milioni di anni di cambiamenti ambientali e che continuano a esistere ancora oggi in alcune regioni del mondo.

Le ricerche condotte sugli ambienti marini e terrestri del Devoniano hanno rivelato una complessità ecologica che, sebbene non completamente compresa, sta lentamente emergendo alla luce grazie a scoperte come queste. La paleontologia, quindi, continua a svolgere un ruolo fondamentale nel rivelare i misteri della vita primitiva e nel tracciare le linee evolutive che hanno portato alla biodiversità che osserviamo oggi.

In definitiva, le orme di pesci trovate in Polonia non sono solo un record paleontologico, ma un chiaro segnale di come la vita sulla Terra sia stata plasmata da processi complessi e interconnessi. Con l’approfondirsi delle ricerche e la continua scoperta di nuovi fossili, siamo solo all’inizio di un viaggio che ci porterà a comprendere ancora meglio le origini della vita terrestre.