Il regista Paolo Strippoli presenta il suo nuovo film, “La Valle dei Sorrisi”, un’opera che si colloca nel genere horror con una forte componente di crescita personale e riflessione sociale. In concorso al Festival di Venezia 2025, il film esplora la complessità dei legami umani e i segreti che si nascondono dietro una facciata di apparente serenità. Con una narrazione che si muove tra il dramma e il mistero, Strippoli racconta la storia di due protagonisti, Matteo e Sergio, che intraprendono un viaggio di scoperta e confronto con le proprie paure e desideri.
I protagonisti e il loro viaggio
Matteo, interpretato da Giulio Feltri, è un quindicenne noto come “il Santo”, mentre Sergio, incarnato da Michele Riondino, è un adulto in cerca di un figlio. La loro interazione è il cuore pulsante della trama, con entrambi i personaggi che si trovano a dover affrontare il dolore e la ricerca di una figura genitoriale. “Sono storie di crescita, di coming of age, che si intrecciano in un contesto inquietante”, spiega Strippoli. Il piccolo paese di Remis, dove è ambientata la storia, offre un paesaggio idilliaco che nasconde, però, un oscuro rituale che si svolge ogni settimana.
Sergio Rossetti, un insegnante di educazione fisica e ex campione di judo, viene trasferito a Remis in cerca di una nuova vita. Qui, scopre che gli abitanti, pur vivendo in una situazione di apparente armonia, si liberano del loro dolore abbracciando Matteo. Questo atto, semplice ma carico di significato, diventa il fulcro di una comunità che, per affrontare le proprie sofferenze, sacrifica l’innocenza di un ragazzo. Con il suo intervento, Sergio si propone di salvare Matteo da questo destino, ma non senza scatenare le forze oscure che circondano il giovane.
Tematiche e simbolismi
“Il mio film è una riflessione su come la felicità possa nascondere insidie”, afferma Strippoli. “Il genere horror, in questo contesto, diventa uno strumento per raccontare storie profonde, in grado di esplorare tematiche sociali e politiche”. L’abbraccio, simbolo di connessione e affetto, diventa una metafora potente per il film, evocando immagini di montagna che richiamano un contesto naturale avvolgente, come quello delle Alpi friulane, dove sono state effettuate le riprese.
In un panorama cinematografico italiano dove l’horror è un genere spesso trascurato, Strippoli si fa portavoce di un rinnovato interesse per questo tipo di narrazione. “Purtroppo, in Italia si producono pochi film horror”, lamenta il regista, “e quando lo si fa, spesso si perde l’opportunità di esplorare temi più ampi”. Le sue ispirazioni, come “Thelma”, “Carrie” e “Lasciami entrare”, dimostrano la volontà di attingere a opere che hanno saputo mescolare il terrore con una profonda analisi psicologica.
Un cast di talenti
Il cast del film è composto da attori di grande talento, tra cui Romana Maggiora Vergano e Paolo Pierobon, che arricchiscono ulteriormente la narrazione. Riondino, in particolare, sottolinea l’importanza del suo ruolo: “Ho trovato un grande piacere nel partecipare a questo progetto, che è una metafora potente del superamento del dolore attraverso la connessione umana e l’incontro con un luogo di apparente felicità”.
La produzione è affidata a Fandango e Nightswim, con la partecipazione di Laura Paolucci e Ines Vasiljevic. Durante il photocall, Stefano Sardo ha attirato l’attenzione con una t-shirt che recitava “Venice4Palestine”, segno di come anche il cinema possa essere un veicolo di messaggi sociali e di solidarietà.
Strippoli non si limita a raccontare una storia di paura, ma invita anche il pubblico a riflettere sulla propria vita e sulle proprie emozioni. “Il nostro mondo è pieno di persone che devono far finta di essere felici, anche quando non lo sono”, afferma Riondino, evidenziando il legame tra la fiction e la realtà. “Il film ci porta a considerare quanto possa essere fragile il confine tra la felicità apparente e il dolore profondo“.
La Valle dei Sorrisi si propone non solo come un horror, ma come una narrazione che esplora le sfide della vita moderna, i rapporti familiari e le aspettative sociali. Con una trama avvincente e personaggi complessi, Strippoli si afferma come una voce importante nel panorama del cinema italiano contemporaneo, pronto a sfidare le convenzioni e a dare nuovo slancio al genere horror nel nostro paese.