Garlasco, mistero sulle foto dell’omicidio di Chiara Poggi: sparite dal fascicolo?

Garlasco, mistero sulle foto dell'omicidio di Chiara Poggi: sparite dal fascicolo?

Garlasco, mistero sulle foto dell'omicidio di Chiara Poggi: sparite dal fascicolo?

Matteo Rigamonti

Settembre 2, 2025

Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, continua a suscitare interrogativi e controversie, a oltre 16 anni dall’orrendo evento. Recentemente, è emersa la notizia che alcune fotografie scattate sulla scena del crimine sono misteriosamente scomparse. Queste immagini, fondamentali per la comprensione di un delitto che ha scosso l’opinione pubblica, hanno visto il coinvolgimento di vari attori legali, investigativi e giudiziari.

Il mistero delle fotografie scomparse

La questione delle fotografie è tornata alla ribalta grazie a un articolo di Rita Cavallaro pubblicato su Il Tempo. Le immagini in questione, scattate dai Carabinieri di Vigevano e dai Ris, non sono più rintracciabili nel materiale fornito alla procura di Pavia. La mancanza dei numeri progressivi degli scatti ha portato la difesa di Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Poggi, a sollevare dubbi sull’integrità delle prove presentate durante il processo. La pubblica accusa, rappresentata dalla pm Rosa Muscio, ha confermato che le fotografie sono state perse, complicando ulteriormente la situazione.

Nuove tracce di DNA e la loro importanza

La scoperta di nuove tracce di DNA, inclusa una sul pollice della vittima, ha infiammato il dibattito. Queste evidenze avrebbero potuto beneficiare di una visualizzazione dettagliata delle prove fotografiche. La mancanza di tali prove ha portato l’avvocato di Stasi, il professor Angelo Giarda, a sollevare questioni di nullità e inutilizzabilità del materiale. La situazione è aggravata dalla perdita delle fotografie, che ha reso difficile l’analisi delle macchie di sangue attraverso la Bloodstain Pattern Analysis (BPA), un metodo scientifico cruciale per comprendere la dinamica dell’omicidio.

Sviluppi recenti e prossimi passi legali

Il processo ha vissuto diversi colpi di scena e una serie di udienze che hanno tenuto col fiato sospeso il pubblico e gli esperti del settore legale. Ieri pomeriggio, periti e consulenti legali hanno partecipato a una call per discutere i progressi dell’incidente probatorio. Durante l’incontro, la genetista Denise Albani ha richiesto l’accesso ai dati grezzi dal professor Francesco De Stefano, perito dell’appello-bis del 2014. Questo è solo uno dei tanti sviluppi che continuano a rendere questo caso una questione aperta e controversa.

Con la scadenza dei 90 giorni dal conferimento dell’incarico che si avvicina, le udienze programmate per il 24 ottobre potrebbero subire un ulteriore slittamento. Questo rinvio potrebbe ritardare le indagini e complicare la situazione legale di Stasi, già soggetto a un processo di appello.

L’attenzione dei media e del pubblico rimane alta, con il caso di Chiara Poggi che continua a essere un argomento di discussione. Il mistero delle fotografie scomparse e le nuove evidenze scientifiche sollevano domande inquietanti sulla gestione delle prove e sull’efficacia delle indagini condotte nel corso degli anni. Con il coinvolgimento di esperti e consulenti, la verità su quanto accaduto in quella tragica notte di agosto del 2007 potrebbe finalmente emergere, ma il cammino verso la giustizia appare ancora irto di ostacoli e incertezze.