Svolta nell’inchiesta sulla hostess di Vienna: i testimoni svelano la verità e la madre lancia accuse al fidanzato

Svolta nell'inchiesta sulla hostess di Vienna: i testimoni svelano la verità e la madre lancia accuse al fidanzato

Svolta nell'inchiesta sulla hostess di Vienna: i testimoni svelano la verità e la madre lancia accuse al fidanzato

Matteo Rigamonti

Settembre 2, 2025

La tragica morte di Aurora Maniscalco, una giovane hostess di 24 anni originaria di Palermo, avvenuta lo scorso giugno a Vienna, ha suscitato un acceso dibattito e preoccupazioni tra i familiari e l’opinione pubblica. Aurora è deceduta dopo essere precipitata dal terzo piano del suo appartamento, un episodio inizialmente classificato come incidente dalle autorità austriache. Tuttavia, i genitori della giovane non si arrendono a questa versione e sostengono che la polizia abbia trascurato elementi fondamentali nelle indagini.

La posizione della famiglia

La madre di Aurora, Giada Cucina, ha espresso il suo scetticismo riguardo alle conclusioni degli inquirenti austriaci, evidenziando che le testimonianze raccolte non riflettono la verità dei fatti. Secondo l’avvocato Alberto Raffadale, legale della famiglia Maniscalco, «la polizia si è limitata a riassumere le dichiarazioni di due testimoni, ma queste non sono state registrate ufficialmente». Le testimoni, madre e figlia, avrebbero dichiarato di non aver visto Aurora lanciarsi nel vuoto, creando dubbi sulla veridicità delle informazioni fornite dalle forze dell’ordine.

L’indagine in corso

La procura di Palermo ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, con l’unico indagato attualmente identificato nel fidanzato di Aurora, Elio Bargione, presente al momento della tragedia. La decisione di avviare un’inchiesta da parte della procura italiana riflette l’intensificarsi delle preoccupazioni e dei dubbi sollevati dalla famiglia della giovane.

Negli scorsi mesi, si sono accumulate nuove evidenze che potrebbero cambiare radicalmente la percezione della vicenda. L’autopsia sul corpo di Aurora ha rivelato dettagli inquietanti, tra cui:

  1. Un’abrasione sul braccio sinistro.
  2. Lesioni sul fianco, suggerendo la possibilità che la giovane possa essere stata trascinata prima della caduta.

Questi risultati preliminari hanno sollevato ulteriori interrogativi sull’accaduto e hanno portato la famiglia a chiedere maggiore attenzione nelle indagini.

Segni di maltrattamento

Giada Cucina ha rivelato di aver notato segni inquietanti nel comportamento della figlia e nella sua relazione con il fidanzato. Ha dichiarato: «Era tempo che la relazione tra Aurora e il compagno mi preoccupava». La madre ha raccontato di aver visto la figlia tornare a casa con lividi e segni sul corpo, descrivendoli come la conseguenza di un maltrattamento. Ha aggiunto che l’ultimo messaggio inviato a Aurora su WhatsApp è rimasto senza risposta, suggerendo che potesse esserle stato tolto il telefono.

Le dichiarazioni della madre hanno contribuito a creare un clima di crescente tensione attorno alla vicenda. La famiglia di Aurora continua a chiedere giustizia e verità, temendo che la giovane possa essere stata vittima di violenza domestica. Il legale della famiglia ha evidenziato che la mancanza di una deposizione ufficiale da parte delle testimoni e i risultati dell’autopsia potrebbero portare a una revisione del caso e a una riapertura delle indagini.

L’attenzione mediatica sulla morte di Aurora ha portato a una mobilitazione generale, con varie associazioni che si sono unite alla richiesta di giustizia. La vicenda ha sollevato interrogativi sul tema della violenza di genere e sulle dinamiche delle relazioni abusive, contribuendo a un dibattito più ampio sulla necessità di affrontare il problema in modo incisivo e di garantire che le voci delle vittime siano ascoltate.

La famiglia di Aurora continua a lottare per ottenere chiarezza su quanto accaduto. Ogni giorno che passa senza risposte aumenta il dolore e l’angoscia. I genitori sperano che la verità emerga e che giustizia venga fatta per la loro amata figlia. La loro determinazione è un segno di amore e resilienza, ma anche un appello a una società che deve affrontare con serietà le problematiche legate alla violenza di genere e alla protezione delle vittime. La storia di Aurora Maniscalco potrebbe diventare un simbolo di speranza e cambiamento, spingendo a una riflessione profonda su come prevenire tali tragedie in futuro.