Il palcoscenico geopolitico mondiale è in rapida evoluzione e, come sottolineato dall’alto rappresentante dell’Unione Europea, Kaja Kallas, la recente visita del Presidente cinese Xi Jinping a Pechino, dove ha incontrato i leader di Iran, Russia e Corea del Nord, rappresenta una sfida diretta all’Occidente e al sistema internazionale basato su regole. Queste riunioni non sono semplici incontri simbolici, ma manifestazioni tangibili di un nuovo ordine mondiale che si sta delineando, mettendo in discussione il predominio delle democrazie occidentali.
Kallas ha evidenziato che questa è una realtà che l’Europa deve affrontare con urgenza. Mentre i leader occidentali si dedicano a sforzi diplomatici per mantenere la stabilità e la cooperazione internazionale, le autocrazie si stanno coalizzando per creare un’alternativa a questo sistema. La Cina, la Russia e l’Iran stanno cercando di stabilire un nuovo equilibrio di potere che potrebbe marginalizzare ulteriormente le voci democratiche su scala globale.
Un nuovo ordine globale
Durante il suo intervento all’European Union Institute for Security Studies (EUISS), Kallas ha affermato che un nuovo ordine globale sta prendendo forma. Questo non è solo un cambiamento di facciata, ma una ristrutturazione fondamentale delle relazioni internazionali. Secondo Kallas, l’Europa non può permettersi di rimanere ai margini di questo processo. La sua partecipazione non è solo auspicabile, ma necessaria per garantire che le norme e i valori europei siano parte integrante di qualsiasi nuovo assetto geopolitico che emergerà.
La questione centrale sollevata da Kallas è se l’Europa sia pronta ad assumere un ruolo geopolitico attivo. La storia recente mostra che, in momenti critici, l’Europa ha sempre trovato il modo di affermarsi, ma questa volta c’è un’urgenza particolare. Con l’avanzare delle potenze autocratiche, l’Unione Europea deve essere pronta a costruire un potere geopolitico che le consenta di influenzare le dinamiche globali e di proteggere i propri interessi.
Il consolidamento delle alleanze
L’incontro tra Xi Jinping e i leader di Iran, Russia e Corea del Nord rappresenta un consolidamento di alleanze che ha implicazioni significative. La Cina sta cercando di affermarsi come leader globale, sfidando l’egemonia statunitense e cercando di creare una rete di paesi che condividono una visione simile per un ordine mondiale multipolare. La Russia, sotto la guida di Vladimir Putin, ha trovato in Xi un alleato strategico, soprattutto in un momento in cui le sanzioni occidentali la stanno isolando economicamente e diplomaticamente.
Il ruolo dell’Iran in questo contesto è altrettanto cruciale. Con l’accordo nucleare in stallo e le tensioni crescenti con gli Stati Uniti, l’Iran sta cercando di rafforzare i legami con potenze non occidentali, in particolare la Cina e la Russia. Questi legami non sono solo di natura economica, ma anche strategica, con l’idea di formare un blocco resistente all’influenza occidentale.
La risposta dell’Europa
In un contesto di crescente instabilità globale, Kallas ha esortato l’Europa a riflettere su come possa rispondere a queste sfide. La risposta non può limitarsi a una semplice condanna delle azioni delle autocrazie, ma deve trasformarsi in un impegno attivo per costruire alleanze strategiche, promuovere i valori democratici e garantire la sicurezza dei cittadini europei. Ciò richiede una visione condivisa e una strategia coordinata tra i membri dell’Unione Europea, che va oltre le tradizionali politiche di sicurezza e difesa.
Kallas ha messo in guardia coloro che dubitano della necessità di un ruolo geopolitico attivo per l’Europa. Storicamente, l’Europa ha dimostrato di sapere rispondere alle sfide quando è necessario. Oggi, la posta in gioco è alta, e il mondo sta cambiando rapidamente. La capacità dell’Europa di adattarsi e rispondere a queste nuove realtà determinerà non solo il suo futuro, ma anche quello dell’ordine mondiale nel suo complesso.
In conclusione, il messaggio di Kallas è chiaro: l’Europa deve essere pronta a giocare un ruolo attivo e proattivo nella definizione di un nuovo ordine mondiale. La sfida che viene da Pechino non è solo una questione di rivalità geopolitica, ma una chiamata all’azione per tutti i paesi europei, affinché uniscano le forze per affrontare un futuro incerto e complesso.