Tragedia al pronto soccorso: anziana muore dopo un’ora di attesa senza ambulanza, i figli denunciano

Tragedia al pronto soccorso: anziana muore dopo un'ora di attesa senza ambulanza, i figli denunciano

Tragedia al pronto soccorso: anziana muore dopo un'ora di attesa senza ambulanza, i figli denunciano

Matteo Rigamonti

Settembre 3, 2025

La tragica vicenda di un’anziana di 76 anni, originaria di Vieste, ha sollevato un’ondata di indignazione e preoccupazione nella comunità locale e oltre. La donna è deceduta mentre si trovava in viaggio verso l’ospedale Divina Misericordia di San Giovanni Rotondo, dopo aver atteso per oltre un’ora al pronto soccorso di Vieste senza ricevere assistenza adeguata. La denuncia è stata presentata dai suoi figli, che hanno evidenziato come la mancanza di ambulanze disponibili abbia compromesso la vita della loro madre.

La situazione critica al pronto soccorso

Il dramma ha avuto inizio quando l’anziana si è sentita male. Secondo il racconto di Pasquale, uno dei figli, l’operatore del 118 ha immediatamente informato la famiglia che tutte le ambulanze di Vieste erano occupate. “Dovevamo aspettare quella di Peschici”, ha spiegato Pasquale, “ma il personale ci ha consigliato di trasportarla al pronto soccorso di Vieste, nonostante la situazione critica”. Tuttavia, una volta arrivati, la famiglia ha scoperto che non c’era nessun medico disponibile per visitare la donna. Il personale presente ha suggerito di tornare il giorno successivo, nel caso in cui le condizioni della paziente si fossero aggravate.

Le conseguenze fatali

Dopo un’attesa di un’ora, senza alcun segno di miglioramento e senza la disponibilità di un’ambulanza, la figlia ha deciso di prendere l’iniziativa e trasportare la madre in auto verso l’ospedale di San Giovanni Rotondo. Tuttavia, il viaggio si è rivelato fatale: la donna ha perso la vita lungo la strada, nei pressi di Baia delle Zagare, un’area isolata e priva di assistenza immediata.

La denuncia dei familiari ha colpito duramente l’opinione pubblica ed è stata accolta con sgomento da parte delle istituzioni locali. “Una morte inaccettabile”, ha dichiarato il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, in un’intervista all’Ansa. “Ci si chiede perché, se le ambulanze erano impegnate, non sia stato attivato l’elisoccorso, dato che è stato siglato un protocollo per l’utilizzo anche per i codici arancioni”.

La necessità di un cambiamento

La questione dell’elisoccorso è particolarmente rilevante in questo contesto. Il servizio, che può garantire un trasporto rapido e sicuro in caso di emergenze mediche gravi, rappresenta una risorsa fondamentale, soprattutto in aree rurali o meno accessibili come quella del Foggiano. Nonostante ciò, la sua attivazione sembra non essere stata presa in considerazione, lasciando i familiari dell’anziana nella disperazione.

A seguito della tragedia, l’avvocato Pasquale Chionchio, che rappresenta la famiglia, ha annunciato che nei prossimi giorni verrà presentata una denuncia sia in sede penale che civile. “Chiediamo di accertare eventuali responsabilità”, ha affermato, sottolineando la necessità di una risposta chiara e trasparente da parte delle autorità competenti.

Questa vicenda non è un caso isolato: negli ultimi anni, il sistema sanitario italiano ha affrontato numerose critiche riguardo alla qualità e all’efficacia dei servizi di emergenza. Le ambulanze, spesso sovraccariche e in numero insufficiente rispetto alle esigenze della popolazione, sono al centro di un dibattito che si fa sempre più pressante. La mancanza di personale e le difficoltà organizzative sono solo alcuni dei problemi che affliggono il settore, portando a situazioni drammatiche come quella vissuta dalla famiglia di Vieste.

In conclusione, il caso dell’anziana di Vieste è emblematico di una crisi che richiede attenzione immediata. L’auspicio è che la denuncia della famiglia possa servire da catalizzatore per un cambiamento reale e duraturo, affinché episodi simili non si ripetano e ogni cittadino possa avere accesso a cure adeguate e tempestive, specialmente in situazioni di emergenza. La salute deve essere una priorità, e la comunità chiede ora che venga garantita con serietà e responsabilità.