Barbara Ronchi svela il mistero di Elisa: un personaggio in continua evoluzione

Barbara Ronchi svela il mistero di Elisa: un personaggio in continua evoluzione

Barbara Ronchi svela il mistero di Elisa: un personaggio in continua evoluzione

Giada Liguori

Settembre 4, 2025

L’opera cinematografica “Elisa”, diretta da Leonardo Di Costanzo e presentata in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia ’82, si distingue per la sua intensità e complessità. Affrontando temi di colpa, redenzione e la natura intrinsecamente umana dei personaggi, il film si rivela un viaggio profondo nell’animo umano. Barbara Ronchi, nel ruolo di Elisa, interpreta una donna il cui passato è avvolto nel mistero, costretta a confrontarsi con le sue azioni e il peso del suo crimine. In un’intervista, Ronchi ha confessato che le parole della sceneggiatura l’hanno colpita profondamente, anche se inizialmente non era chiaro dove la storia l’avrebbe portata. Il suo personaggio sente la necessità di raccontarsi come se fosse la prima volta che avesse l’opportunità di farlo.

la storia di un’assassina senza memoria

Elisa è un’assassina senza memoria, e il suo crimine è paradossale: ha tolto una vita per guadagnarne una tutta per sé. La sceneggiatura, scritta da Di Costanzo insieme a Bruno Oliviero e Valia Santella, offre un dialogo profondo attraverso il quale Elisa inizia a esplorare la sua psiche. Ronchi afferma: “Mi occupo da un po’ di tempo di colpa, ma in questo caso, considero il personaggio soprattutto come un essere umano da recuperare”. Questa osservazione mette in luce il tema centrale del film, che non si limita a esplorare la colpa in modo statico, ma la presenta come un elemento trasformativo.

  1. Il criminologo Alaoui, interpretato da Roschdy Zem, gioca un ruolo cruciale nel processo di esplorazione di Elisa.
  2. Interrogandola nella casa di semilibertà dove vive, Alaoui diventa un veicolo attraverso il quale i ricordi di Elisa iniziano a prendere forma.
  3. La sua empatia per la vittima è naturale, ma nel film, la sua sfida è quella di mantenere la professionalità, evitando di cadere nella trappola di un giudizio affrettato.

il conflitto tra vittima e colpevole

Un altro personaggio significativo è Laura, interpretata da Valeria Golino, che rappresenta le ragioni delle vittime. Laura ha perso un figlio innocente in una rissa e la sua presenza di fronte a Elisa introduce una dimensione di conflitto e complessità morale. Golino descrive il suo ruolo come speculare a quello di Elisa, in quanto entrambe le donne affrontano la questione del perdono. “Questo non è un film che offre risposte definitive,” sottolinea Golino. “Pone interrogativi profondi e complessi”.

La costruzione del personaggio di Elisa è stata un processo lungo e articolato per Ronchi. Ha dedicato diversi mesi a prove che hanno permesso di esplorare differenti sfaccettature del suo personaggio. “Ogni volta che provavamo, scoprivamo nuovi aspetti di Elisa,” racconta l’attrice. Questo approccio ha reso il lavoro sul set dinamico e in continua evoluzione, creando un’atmosfera di scoperta reciproca tra gli attori.

la sottile linea tra buoni e cattivi

Un aspetto centrale del film è l’idea che la linea di separazione tra buoni e cattivi non è così netta come spesso si crede. Ronchi afferma: “Pensiamo che il mondo sia diviso tra buoni e cattivi, ma la verità è che la separazione è molto sottile”. Questa riflessione invita a considerare che i pensieri violenti possono albergare in chiunque, e il vero confine risiede nell’atto di violenza stessa. “La differenza è quanto ci lasciamo definire da queste idee fallimentari,” aggiunge Ronchi, sottolineando l’importanza della consapevolezza e della responsabilità individuale.

Il film “Elisa” non è solo una storia di un crimine, ma un’analisi profonda delle relazioni umane, della responsabilità e della capacità di redenzione. Gli incontri tra Elisa e Alaoui offrono uno spaccato della psiche umana, mettendo in luce le sfide e le complessità del vivere in un mondo in cui le scelte hanno conseguenze pesanti. Il regista Di Costanzo chiarisce che non c’è spazio per la vendetta nella sua narrazione: “Questo è un film politico in cui il colpevole non viene inchiodato alla sua colpa”.

La scelta di ambientare la storia in una casa di semilibertà aggiunge un ulteriore strato di significato, poiché il luogo stesso diventa un simbolo di una seconda possibilità, dove i personaggi possono confrontarsi con il loro passato e cercare un futuro migliore. “Elisa” è un film che invita a riflettere sulla condizione umana, sull’essere e sul divenire, e sul potere della narrazione come strumento di trasformazione personale e collettiva.

Nel cast del film, oltre ai due protagonisti, troviamo anche attori di grande talento come Diego Ribon, Giorgio Montanini e Hippolyte Girardot, che arricchiscono ulteriormente la narrazione con le loro interpretazioni. La produzione, firmata da Tempesta in collaborazione con Rai Cinema, promette di portare sul grande schermo una storia che non lascerà indifferenti, stimolando il dibattito su temi complessi e attuali.