Trump intensifica la sua battaglia contro i diritti dei lavoratori della Nasa

Trump intensifica la sua battaglia contro i diritti dei lavoratori della Nasa

Trump intensifica la sua battaglia contro i diritti dei lavoratori della Nasa

Giada Liguori

Settembre 4, 2025

L’ordine esecutivo firmato da Donald Trump il 28 agosto 2020 ha acceso un vivace dibattito sui diritti dei lavoratori della NASA e le sue conseguenze per il sindacalismo negli Stati Uniti. Escludendo l’agenzia spaziale statunitense dal diritto alla contrattazione collettiva, il provvedimento ha sollevato preoccupazioni significative non solo per i dipendenti della NASA, ma anche per il futuro delle politiche sindacali nel paese. Questa decisione, giustificata con motivi di sicurezza nazionale, potrebbe avere ripercussioni profonde e durature.

Implicazioni per i lavoratori della NASA

Prima dell’emanazione dell’ordine esecutivo, circa il 53% della forza lavoro della NASA era coperto da contratti collettivi. Questi contratti garantivano diritti fondamentali, tra cui:

  1. Protezione contro licenziamenti ingiustificati
  2. Diritto a ferie retribuite
  3. Partecipazione a negoziazioni per salari e condizioni di lavoro

Con l’ordine di Trump, tali tutele sono state minate, creando un clima di incertezza tra i dipendenti. I contratti collettivi esistenti possono essere annullati senza giusta causa, lasciando i lavoratori vulnerabili e privi di uno strumento cruciale di difesa: il diritto di sciopero.

Un attacco ai diritti dei lavoratori

Non solo la NASA è stata colpita da questa decisione. Anche altre agenzie governative, come le divisioni satellitari e meteorologiche della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), sono state incluse nell’esclusione dalla contrattazione collettiva. Questo allargamento del provvedimento suggerisce un piano più ampio dell’amministrazione Trump per ridurre il potere dei sindacati in settori ritenuti strategici per la sicurezza nazionale.

In un contesto in cui la NASA deve mantenere la sua competitività globale, questa mossa rischia di indebolire il morale dei dipendenti, rendendoli meno propensi a impegnarsi in progetti ambiziosi come la missione Artemis, che punta a riportare gli esseri umani sulla Luna entro il 2024. La perdita di talenti in questo settore potrebbe avere conseguenze negative a lungo termine per l’intero comparto spaziale statunitense.

Reazioni e contesto politico

La reazione all’ordine esecutivo è stata immediata. Sindacati e organizzazioni dei lavoratori hanno denunciato la decisione come un attacco frontale ai diritti dei lavoratori. I leader sindacali hanno evidenziato che, in un periodo di crisi sanitaria ed economica, è inaccettabile privare i lavoratori delle loro tutele. Inoltre, sono state avviate campagne di sensibilizzazione per mobilitare l’opinione pubblica contro questa misura.

Il contesto politico è cruciale: la Casa Bianca ha giustificato le sue politiche come necessarie per la sicurezza nazionale, ma molti critici vedono in questo ordine esecutivo una strategia per consolidare il potere dell’amministrazione a scapito dei diritti dei lavoratori. La gestione della NASA, storicamente simbolo di innovazione e eccellenza, potrebbe subire un’influenza negativa a causa di decisioni politiche orientate più al controllo che alla protezione dei diritti.

In conclusione, i lavoratori della NASA affrontano sfide senza precedenti. La questione dei diritti dei lavoratori non è solo un problema interno all’agenzia, ma rappresenta un bivio cruciale per il futuro del lavoro negli Stati Uniti e per le politiche sindacali a livello nazionale. Con le elezioni presidenziali del 2020 all’orizzonte, il dibattito su queste tematiche è destinato a intensificarsi, attirando l’attenzione su un argomento di grande rilevanza sociale.