Costa chiede a Budapest di interrompere gli acquisti di energia dalla Russia

Costa chiede a Budapest di interrompere gli acquisti di energia dalla Russia

Costa chiede a Budapest di interrompere gli acquisti di energia dalla Russia

Matteo Rigamonti

Settembre 5, 2025

In un contesto di crescente tensione geopolitica, il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha lanciato un appello deciso all’Ungheria affinché interrompa gli acquisti di energia dalla Russia. Questa richiesta, espressa durante un incontro a Bruxelles, sottolinea l’importanza di un’azione coordinata tra gli Stati membri dell’Unione Europea per sostenere l’Ucraina nel conflitto attuale. Le dichiarazioni di Costa evidenziano non solo la necessità di supportare Kiev, ma anche di garantire la stabilità energetica dell’Europa, sempre più dipendente dalle forniture esterne.

L’importanza del sostegno all’Ucraina

Durante una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Costa ha messo in evidenza i progressi dell’Ucraina nel soddisfare i criteri per l’adesione all’Unione Europea. Ha affermato che “l’Ucraina risponde ai criteri necessari per l’adesione”, richiamando l’attenzione sull’importanza di un impegno comune tra i paesi membri. Questo sostegno dovrebbe includere non solo forniture di armi, ma anche scelte energetiche responsabili per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi.

Costa ha ribadito l’importanza di non alimentare ulteriormente la macchina bellica di Mosca, sottolineando che “come Unione Europea, abbiamo ridotto dell’80% l’acquisto di gas e petrolio dalla Russia”. Tuttavia, ha avvertito che resta un 20% di approvvigionamento energetico che deve essere gestito con attenzione, gran parte del quale proviene dagli acquisti dell’Ungheria. “Budapest deve fermarli”, ha insistito, evidenziando il ruolo cruciale che l’Ungheria gioca in questo contesto.

La posizione ambivalente dell’Ungheria

L’argomento è di particolare rilevanza, poiché l’Ungheria, guidata dal primo ministro Viktor Orbán, ha mantenuto una posizione ambivalente riguardo alle sanzioni contro la Russia e alla questione energetica. Orbán ha più volte sostenuto che l’Ungheria ha bisogno dell’energia russa per garantire la sicurezza energetica del paese. Tuttavia, questa posizione è stata criticata, con molti che affermano che la sicurezza energetica dovrebbe essere perseguita attraverso la diversificazione delle fonti, non attraverso la dipendenza da un regime autoritario.

Le sfide energetiche in Europa

In questo periodo critico, l’Europa si trova a dover affrontare diverse sfide legate alla guerra in Ucraina e all’inflazione energetica. La crisi ha spinto molti paesi europei a cercare alternative, come:

  1. Aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti.
  2. Promozione di fonti rinnovabili.

Tuttavia, il passaggio a queste nuove fonti richiede tempo, investimenti e una pianificazione strategica. La posizione dell’Ungheria è ulteriormente complicata da fattori geopolitici più ampi, con la sua dipendenza energetica che rappresenta un elemento centrale delle politiche estere nazionali.

La situazione rimane quindi tesa e le dichiarazioni di Costa rappresentano un appello non solo alla leadership ungherese, ma a tutti i membri dell’Unione Europea affinché si uniscano in un fronte comune. “Dobbiamo lavorare insieme per garantire che l’Europa sia unita nella sua risposta alla guerra in Ucraina”, ha concluso Costa.

Le prossime settimane saranno cruciali per osservare come l’Ungheria risponderà a queste pressioni e quali misure adotterà per allinearsi con il resto dell’Unione Europea. La questione energetica rimane un tema caldo, e la capacità dell’Europa di ridurre la sua dipendenza dalla Russia sarà determinante non solo per il sostegno all’Ucraina, ma anche per la stabilità economica e politica dell’intero continente.