Il trasferimento controverso di un prete condannato per abusi: 14 oratori coinvolti a Bolzano

Il trasferimento controverso di un prete condannato per abusi: 14 oratori coinvolti a Bolzano

Il trasferimento controverso di un prete condannato per abusi: 14 oratori coinvolti a Bolzano

Matteo Rigamonti

Settembre 5, 2025

La diocesi di Bolzano si trova al centro di una polemica accesa dopo il trasferimento di Don Giorgio Carli, un prete condannato per abusi sui minori nel 2009, a un nuovo incarico nella pastorale della Val Pusteria. Questo nuovo ruolo, che coinvolge 14 oratori frequentati da bambini, ha sollevato interrogativi e preoccupazioni in una comunità già segnata da un passato doloroso legato agli abusi nella Chiesa. La decisione ha riacceso il dibattito sulla gestione degli abusi e sulla protezione dei minori, in un contesto in cui la diocesi ha iniziato a fare luce su numerosi casi di pedofilia dal 2021.

La situazione attuale degli abusi nella diocesi

Negli ultimi anni, la diocesi ha registrato oltre cento vittime che si sono rivolte agli sportelli di ascolto, gestiti da Don Gottfried Ugolini. Solo nel 2025, sono state registrate trenta nuove segnalazioni. Questo clima di crescente consapevolezza ha reso il trasferimento di Don Carli ancora più controverso, considerando che, nonostante la condanna e il risarcimento di 710 mila euro alla vittima, il sacerdote continua a mantenere un ruolo attivo con i minori.

Le reazioni delle vittime e degli esperti

Don Ugolini ha espresso il sconcerto di molte vittime, sottolineando che il trasferimento di Don Carli ha generato incredulità e preoccupazione tra chi ha subito abusi. In un’intervista a La Stampa, ha affermato: “Capisco pienamente lo sconcerto delle persone che mi stanno chiamando. Mi dicono: ma come è possibile? Allora ci state prendendo in giro?” Questa situazione ha messo in evidenza la fragilità della fiducia tra la Chiesa e le vittime.

Le misure adottate dalla diocesi

Il nuovo incarico di Don Carli prevede supervisione psicologica e il divieto di rimanere solo con i bambini. Tuttavia, esperti e attivisti per i diritti dei minori avvertono che tali misure potrebbero non essere sufficienti. Il vescovo Ivo Muster ha difeso la sua decisione, affermando di assumersi la responsabilità per l’impiego di Don Carli, basandosi sulle raccomandazioni degli esperti. Tuttavia, molti avvocati, tra cui Gianni Lanzinger, che ha assistito la vittima di Don Carli, ritengono che la decisione di reintegrare un prete con un passato così problematico sia stata tardiva e insufficiente.

La diocesi di Bolzano deve ora affrontare le conseguenze di questa scelta, che ha suscitato preoccupazioni tra le famiglie dei bambini coinvolti. La necessità di garantire la sicurezza dei minori è diventata una questione centrale, e le famiglie che hanno riposto fiducia nel progetto di Don Ugolini si trovano ora a dover affrontare un ulteriore trauma.

Mentre la diocesi cerca di affrontare un passato complesso, il trasferimento di Don Carli rappresenta una sfida significativa per la comunità. La strada verso la giustizia e la riconciliazione è ancora lunga, e le voci delle vittime continueranno a richiamare l’attenzione su questi temi fondamentali.