L’istruzione superiore e la formazione professionale in Italia stanno attraversando un momento cruciale, e le recenti dichiarazioni di Guido Torrielli, presidente di Rete Its Italia, evidenziano l’urgenza di un supporto finanziario per garantire il futuro degli Istituti Tecnologici Superiori (ITS). In un’intervista a Adnkronos/Labitalia, Torrielli ha annunciato un previsto incremento significativo degli iscritti per il biennio 2024-2026, con un totale di 22mila studenti già registrati. Questo dato conferma la solidità delle informazioni e il crescente interesse verso percorsi formativi in linea con le esigenze del mercato del lavoro.
Aree formative e opportunità
Torrielli ha messo in evidenza le aree formative più richieste, tra cui:
- Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT)
- Mobilità sostenibile e logistica
- Meccatronica
- Turismo
Ognuna di queste categorie conta più di 5.000 iscritti, con punte che arrivano fino a 6.000. Questi numeri non sono solo statistiche, ma riflettono un reale interesse dei giovani verso percorsi formativi che rispondono direttamente alle esigenze del mercato.
Uno degli aspetti più innovativi degli ITS è la loro capacità di progettare corsi in collaborazione con le imprese. Torrielli ha sottolineato che oltre il 60% dei formatori proviene direttamente dal mondo del lavoro, garantendo così un alto livello di professionalità. Gli studenti trascorrono un anno in azienda e, al termine dei due anni, il 90% di loro trova un’occupazione a tempo indeterminato, un dato particolarmente significativo considerando che le opportunità di lavoro si estendono in dieci settori chiave, tra cui meccatronica, ICT, energia, moda, farmaceutica, chimica, agroalimentare, turismo e servizi alle imprese.
L’importanza del finanziamento
Torrielli ha espresso preoccupazione per il futuro degli ITS, sottolineando che ci troviamo in un momento delicato, specialmente dopo la conclusione del ciclo di finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). “Per il periodo 2025-2027, speriamo che il ministro Giorgetti ascolti le richieste del ministro Valditara per il finanziamento ordinamentale, proprio come avviene per le università”, ha affermato Torrielli. La richiesta di oltre 300 milioni di euro è fondamentale per garantire la sopravvivenza degli ITS, altrimenti si corre il rischio di chiusura.
Nel contesto del Pnrr, gli ITS hanno ricevuto un supporto finanziario senza precedenti, con un miliardo e mezzo di euro di fondi, di cui 500 milioni dedicati specificamente all’aumento delle attrezzature e dei laboratori. Questo investimento ha rappresentato una vera e propria svolta nella legittimazione del diploma di ITS, che dal 2022 ha acquisito un riconoscimento ufficiale nel panorama della formazione terziaria professionalizzante.
Le sfide future
Torrielli ha sottolineato che, sebbene il Pnrr abbia fornito un sostegno fondamentale, è necessario considerare le spese crescenti legate all’adeguamento delle attrezzature e alla gestione delle strutture. “Le Regioni devono programmare tenendo conto dei finanziamenti che potrebbero non essere più quelli del Pnrr”, ha avvertito, evidenziando l’urgenza di sviluppare strategie di finanziamento alternative.
Un altro punto cruciale riguarda la relazione tra gli ITS e le piccole e medie imprese (PMI) italiane. “Il nostro Paese è caratterizzato da un tessuto produttivo composto principalmente da PMI, e gli ITS sono le Academy delle piccole e medie imprese”, ha affermato. Le grandi aziende, invece, tendono a creare le proprie Academy, ma riconoscono anche il valore delle competenze che gli ITS possono offrire.
In conclusione, la situazione degli ITS si presenta complessa e ricca di opportunità, ma anche di sfide significative. La richiesta di finanziamenti stabili e adeguati è fondamentale per garantire il successo e la continuità di un sistema formativo che rappresenta una risorsa preziosa per l’occupazione giovanile e per l’innovazione nel panorama economico italiano.