Accordo Mercosur: opportunità per la meccanica e sfide per l’agricoltura

Accordo Mercosur: opportunità per la meccanica e sfide per l'agricoltura

Accordo Mercosur: opportunità per la meccanica e sfide per l'agricoltura

Giada Liguori

Settembre 6, 2025

L’accordo commerciale tra l’Unione Europea e il Mercosur, che include Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay, ha aperto un ampio dibattito tra esperti e operatori economici. Secondo Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa e esperto economico internazionale, sebbene ci siano opportunità significative per alcuni settori, emergono anche rischi notevoli, in particolare per l’agricoltura europea.

Benefici per il settore della meccanica

Bevilacqua evidenzia che uno dei settori che trarrà maggior beneficio dall’accordo è senza dubbio quello dell’industria automobilistica, in particolare la meccanica tedesca. Questo settore si distingue per la produzione di veicoli premium e le aziende automobilistiche tedesche, con una lunga tradizione di innovazione e qualità, hanno già avviato una produzione consolidata in loco. Di seguito sono elencati alcuni punti chiave:

  1. Modelli dedicati e accessori: Le aziende tedesche hanno integrato modelli specifici per il mercato locale.
  2. Competitività globale: Questo approccio consente loro di essere competitivi in un mercato globale sempre più esigente.

Tuttavia, la situazione per le piccole e medie imprese (PMI) non integrate in reti più ampie è complessa. Bevilacqua osserva che la struttura del mercato regionale rende difficile per queste PMI trovare sbocchi consistenti, limitando le opportunità di crescita per molti attori locali.

Rischi per l’agricoltura e altri settori

In Italia, il settore della meccanica sembra essere in una posizione favorevole per beneficiare dell’accordo, ma Bevilacqua esprime dubbi sull’impatto che questa intesa avrà su altri settori, come quello farmaceutico. In Brasile e Argentina, la produzione locale è particolarmente competitiva, rendendo difficile per le aziende europee espandere significativamente le loro quote di mercato, nonostante le riduzioni tariffarie previste.

In particolare, il settore vinicolo italiano potrebbe affrontare sfide simili. In Argentina, la produzione di vini di qualità medio-alta è già ben sviluppata, e i prezzi sono stabiliti in valuta locale, complicando la competizione per i vini europei. Tuttavia, Bevilacqua segnala opportunità nel mercato brasiliano, dove le etichette più riconoscibili potrebbero trovare spazi di crescita.

Clausole di salvaguardia e monitoraggio

Un aspetto cruciale dell’accordo riguarda le “clausole di salvaguardia”. Bevilacqua mette in guardia sul fatto che, sebbene queste clausole possano offrire una protezione teorica per il settore agricolo europeo, la loro efficacia dipenderà dalla formulazione giuridica e dalle procedure di attivazione. È fondamentale che gli Stati membri possano attivare queste misure in modo autonomo, senza lunghe procedure burocratiche che potrebbero compromettere la tempestività della risposta alle crisi.

Inoltre, Bevilacqua solleva preoccupazioni sul rischio di dumping sociale e ambientale. Le differenze normative tra l’Europa e le regioni latino-americane potrebbero portare a una concorrenza sleale, specialmente per le produzioni agricole. Solo un sistema di monitoraggio e sanzioni quasi automatico per le infrazioni potrebbe garantire un’equa competizione nel lungo termine, proteggendo i diritti dei lavoratori e dell’ambiente.

Infine, Bevilacqua suggerisce che eventuali misure compensative per le filiere danneggiate dovrebbero essere sostenute dalle controparti che causano il danno, evitando che ricadano sugli operatori economici locali o sulla finanza pubblica. Questa visione è cruciale per garantire che le politiche commerciali non creino ulteriori svantaggi per le comunità locali.

In sintesi, mentre l’accordo Mercosur potrebbe portare benefici significativi per il settore della meccanica, le sfide e i rischi per altri settori, in particolare l’agricoltura, richiederanno un’attenta gestione e una vigilanza continua. La sostenibilità delle produzioni locali, la protezione dei diritti dei lavoratori e l’equità nella competizione commerciale saranno elementi chiave per garantire che l’intesa commerciale non si traduca in svantaggi per l’Europa e, in particolare, per l’Italia.