Nella giornata di ieri, Piazza Affari ha vissuto una delle sue sedute più negative, chiudendo con un calo significativo. L’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,91%, collocando Milano all’ultimo posto tra le principali piazze finanziarie europee. Questo clima di vendite è stato alimentato da dati deludenti provenienti dal mercato del lavoro americano, che hanno sollevato dubbi sulle prospettive di crescita economica.
I dati pubblicati dal Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti hanno mostrato una creazione di posti di lavoro inferiore alle attese, alimentando preoccupazioni sulla solidità dell’economia americana e sulle politiche monetarie della Federal Reserve. Queste incertezze hanno spinto gli investitori a ritirarsi dai mercati, causando un’onda di vendite che ha colpito in particolare i settori più sensibili alle variazioni dell’economia globale, come quello energetico e bancario.
Settori colpiti dalle vendite
- Petroliferi: I titoli dei giganti petroliferi hanno subito ribassi significativi.
- Saipem ha registrato un calo del 3,2%.
- Tenaris ha chiuso a -3%.
La pressione su queste azioni è stata accentuata dalle prospettive di un aumento della produzione da parte dell’Opec+, che ha confermato l’intenzione di mantenere la produzione elevata per soddisfare la domanda globale. Questo scenario ha messo in discussione le aspettative di un aumento dei prezzi del petrolio, influenzando negativamente le performance delle azioni delle compagnie petrolifere.
- Settore bancario: Anche le banche hanno subito perdite significative.
- Unicredit ha registrato un calo del 2,4%.
- Intesa Sanpaolo ha chiuso a -1,3%.
Le aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a settembre hanno contribuito a un clima di sfiducia tra gli investitori, percependo il possibile allentamento della politica monetaria come un segnale di debolezza economica.
Altri titoli in calo
Tra gli altri titoli in calo, Moncler ha visto le sue azioni perdere il 2,4%, seguita da Ferrari e Banco BPM, entrambi con perdite del 1,9%. La Popolare di Sondrio ha chiuso con un ribasso dell’1,9%, mentre il Banco BPM ha segnato un -1,7%. Questi ribassi nel settore del lusso e delle banche riflettono un’ampia preoccupazione per la vulnerabilità dei consumi e degli investimenti in un contesto di incertezze economiche.
Performance positiva di Stm
Tuttavia, non tutte le notizie sono state negative per Milano. In controtendenza, STMicroelectronics (Stm) ha registrato una performance positiva, guadagnando il 3,8% alla chiusura. Questo incremento è stato trainato da ottime notizie riguardanti la domanda di semiconduttori, che continua a crescere in un mondo sempre più digitalizzato. Le prospettive di crescita per il settore tecnologico, in particolare per le aziende che si occupano di chip, hanno spinto gli investitori a scommettere su STMicroelectronics, rendendo il titolo uno dei pochi a registrare un rialzo significativo.
Altri titoli che hanno mostrato segni di resilienza includono Interpump, che ha chiuso in crescita del 2,5%, e Amplifon, con un incremento dell’1,2%. Pirelli ha chiuso a +1,1%, dimostrando che ci sono opportunità anche in un contesto di mercato difficile. Le vendite su Mediobanca e Mps si sono fermate, con entrambe le banche che hanno registrato un modesto rialzo rispettivamente dello 0,2% e dello 0,3%. Questi dati suggeriscono che, nonostante le difficoltà generali, ci sono titoli e settori che riescono a emergere anche in tempi incerti.
In conclusione, la giornata di ieri ha messo in evidenza la fragilità del mercato azionario di Milano, con una chiara predominanza delle vendite, soprattutto nei settori petrolifero e bancario, a fronte di una performance positiva da parte di alcune aziende tecnologiche. La situazione resta fluida e gli investitori si preparano ad affrontare una settimana ricca di dati economici e indicazioni da parte delle banche centrali, in un clima di incertezze che continua a caratterizzare l’attuale scenario globale.