Ue infligge a Google una multa record di 2,95 miliardi per concorrenza sleale

Ue infligge a Google una multa record di 2,95 miliardi per concorrenza sleale

Ue infligge a Google una multa record di 2,95 miliardi per concorrenza sleale

Giada Liguori

Settembre 6, 2025

La recente multa di 2,95 miliardi di euro inflitta dalla Commissione Europea a Google ha acceso i riflettori sulle pratiche anticoncorrenziali nel settore dell’adtech. Questa sanzione record è il risultato di un’accusa di distorsione della concorrenza, un tema centrale nel dibattito su come regolamentare le grandi aziende tecnologiche. Il provvedimento rappresenta un passo significativo verso un mercato più equo, in linea con gli sforzi dell’Unione Europea per garantire una concorrenza leale.

Le accuse contro Google

Secondo la Commissione, Google avrebbe abusato della sua posizione dominante nel mercato pubblicitario, favorendo i propri servizi a discapito dei concorrenti. Le accuse si concentrano su pratiche di auto-preferenza, che limitano le opzioni per gli inserzionisti e danneggiano gli avversari nel settore. Le implicazioni di tali pratiche non si limitano agli operatori pubblicitari, ma si estendono anche ai consumatori, che si trovano con meno scelte disponibili.

Misure da adottare

Oltre alla sanzione economica, la Commissione ha ordinato a Google di implementare misure specifiche per porre fine a queste pratiche. Tra le azioni richieste ci sono:

  1. Eliminazione dei conflitti di interesse lungo la catena di fornitura dell’adtech.
  2. Revisione delle politiche di vendita per garantire una maggiore equità.
  3. Ottimizzazione degli algoritmi per evitare favoritismi nei propri servizi.

Queste misure sono essenziali per ripristinare la fiducia nel mercato e garantire che tutti gli attori possano competere in modo equo.

Riflessioni sul futuro

La decisione della Commissione Europea rappresenta un momento cruciale nel panorama normativo attuale. Con un numero crescente di legislatori che chiedono maggiore responsabilità per le aziende tecnologiche, le pratiche di Google sono solo la punta dell’iceberg. Negli Stati Uniti, ad esempio, ci sono stati tentativi simili di affrontare le problematiche di monopolio e abuso di potere da parte di colossi come Amazon e Facebook.

In un contesto in cui la pubblicità online gioca un ruolo sempre più importante nell’economia globale, le normative sull’adtech sono diventate un tema di crescente rilevanza. Le decisioni future potrebbero avere un impatto duraturo non solo su Google, ma su tutto il settore pubblicitario e sulle dinamiche di mercato che ne derivano.

In conclusione, la multa inflitta a Google non è solo una risposta a comportamenti scorretti, ma un chiaro messaggio: l’Unione Europea sta prendendo sul serio le questioni di concorrenza e integrità del mercato. Le reazioni di Google e le misure che adotterà per conformarsi alle nuove normative saranno cruciali per il futuro del settore. La strada è lunga, ma la direzione è chiara: un mercato più equo e competitivo per tutti.