Insulti antisemiti al Colosseo: imprenditore ebreo aggredito durante una registrazione video

Insulti antisemiti al Colosseo: imprenditore ebreo aggredito durante una registrazione video

Insulti antisemiti al Colosseo: imprenditore ebreo aggredito durante una registrazione video

Matteo Rigamonti

Settembre 7, 2025

Roma, una delle città più iconiche al mondo, è spesso vista come un simbolo di cultura e storia. Tuttavia, l’eterna bellezza della capitale italiana è stata recentemente offuscata da un episodio di intolleranza che ha colpito un giovane imprenditore ebreo, Gal Butler, di soli 19 anni. Mentre stava registrando un video promozionale al Colosseo per lanciare la sua innovativa ciotola salvaspazio pieghevole, Butler è stato avvicinato da un uomo di mezza età che lo ha aggredito verbalmente con insulti a sfondo antisemita. Questo episodio ha non solo suscitato indignazione, ma ha anche messo in luce il problema persistente dell’antisemitismo, un tema che merita attenzione e riflessione.

L’episodio al Colosseo

Nel video, pubblicato sui social media e intitolato “Pov: un ebreo che prova a fare contenuti a Roma”, Butler stava descrivendo il suo prodotto e il processo creativo che lo ha portato a idearlo. La sua iniziativa imprenditoriale, che mira a risolvere il problema dello spazio nelle cucine moderne, rappresenta un esempio di come i giovani stiano cercando di innovare e contribuire all’economia. Tuttavia, la sua presentazione è stata bruscamente interrotta dalla voce di un uomo che, a distanza, ha iniziato a lanciare insulti, definendolo «Fo**uto maggid», un termine utilizzato in maniera dispregiativa per riferirsi a predicatori ebrei. È importante sottolineare che l’uso di termini come “maggid” in questo contesto non solo denota un attacco personale, ma rappresenta anche un tentativo di delegittimare l’identità culturale e religiosa di Butler.

La reazione di Butler

L’aggressore, avvicinandosi ulteriormente, ha continuato a minacciare Butler, dicendo: «Ti picchio, uno contro uno». Malgrado la provocazione, il giovane imprenditore ha mantenuto la calma e ha risposto semplicemente: «Io non combatto». Questo atteggiamento pacato ha sorpreso molti, considerando l’aggressività del suo interlocutore. L’uomo, continuando a manifestare il suo disprezzo, ha affermato: «Io invece combatto con le persone israeliane», prima di allontanarsi barcollando, probabilmente sotto l’effetto dell’alcol.

La registrazione di questo episodio ha avuto un notevole impatto sui social media, raccogliendo un’onda di solidarietà per Butler. Gli utenti hanno espresso il loro sostegno, molti lodando la sua reazione calma e composta di fronte a una situazione così difficile. Un commento rappresentativo di questo sentimento afferma: «Hai gestito la situazione con estrema calma, complimenti». Questo tipo di supporto è fondamentale in momenti come questi, in cui la comunità si unisce per condannare l’antisemitismo e qualsiasi forma di odio.

La crescita dell’antisemitismo

L’episodio non è isolato. L’antisemitismo in Italia e in Europa ha visto un aumento preoccupante negli ultimi anni, con attacchi verbali e fisici che colpiscono le comunità ebraiche. Secondo il rapporto annuale dell’Osservatorio sull’Antisemitismo, ci sono stati circa 300 incidenti di odio antisemita in Italia nel 2022, un numero che ha sollevato allerta tra le organizzazioni ebraiche. La crescita di movimenti estremisti e l’uso dei social media come piattaforma per disseminare ideologie di odio hanno aggravato la situazione, rendendo necessaria una riflessione collettiva su come affrontare e combattere questa piaga sociale.

Il Colosseo, simbolo di una Roma storica e aperta al mondo, in questo contesto diventa un palcoscenico per un evento che mette in luce le contraddizioni della società contemporanea. Da un lato, è il luogo in cui i turisti affollano per ammirare la grandezza dell’antichità; dall’altro, è anche teatro di atti di intolleranza. Episodi come quello di Butler evidenziano la necessità di educazione e sensibilizzazione sui temi legati alla diversità e al rispetto reciproco.

In questo contesto, la risposta della comunità ebraica e della società civile è cruciale. È fondamentale supportare iniziative di dialogo, educazione e sensibilizzazione che possano contribuire a combattere l’antisemitismo e a promuovere una cultura di pace e rispetto. La storia di Gal Butler è un invito a tutti noi a non rimanere in silenzio di fronte all’odio e a lavorare attivamente per un futuro più luminoso e inclusivo.