L’Italia si distingue come un attore chiave nel settore dell’idroelettrico, posizionandosi al terzo posto in Europa per potenza installata. Questo riconoscimento non solo sottolinea l’importanza dell’energia rinnovabile, ma evidenzia anche il potenziale significativo di crescita che il settore può raggiungere. Con una previsione di copertura del 15% dei consumi totali per il 2024, l’idroelettrico si configura come una risorsa strategica fondamentale per la transizione verso un modello energetico più sostenibile.
La recente ricerca “Energia dall’acqua, forza e sicurezza del paese: il ruolo strategico per l’idroelettrico in Italia”, realizzata da Teha in collaborazione con Enel, ha rivelato che nel 2022 l’idroelettrico ha rappresentato il 46% della produzione totale di energia rinnovabile in Italia. Questo dato conferma il suo ruolo predominante nel mix energetico nazionale.
Potenziale di crescita del settore idroelettrico
Uno degli aspetti più interessanti emersi dallo studio è il potenziale di crescita del settore, stimato attorno al 10%. Tuttavia, per realizzare questa crescita, è necessario un “piano mirato di investimenti” che supporti e amplifichi le infrastrutture esistenti. Ecco alcuni punti chiave da considerare:
- Investimenti significativi sono cruciali per sfruttare le opportunità offerte dall’idroelettrico.
- L’86% delle concessioni dei grandi impianti è già scaduto o scadrà entro il 2029, creando incertezze per le operazioni future.
- È urgente trovare soluzioni efficaci per la riassegnazione delle concessioni, al fine di garantire continuità negli investimenti.
Proposte per la riassegnazione delle concessioni
Durante la presentazione della ricerca a Cernobbio, sono emerse diverse proposte per affrontare le problematiche legate alle concessioni. Una delle soluzioni suggerite è la riassegnazione delle concessioni agli operatori esistenti in cambio di impegni di investimento concreti. Questo approccio potrebbe:
- Sbloccare fino a 16 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi.
- Generare fino a 20.800 posti di lavoro.
- Anticipare di circa sei anni i benefici derivanti dall’attuale quadro normativo.
Questa “quarta via”, come definita dai ricercatori, rappresenta un’alternativa innovativa rispetto alle modalità tradizionali di gestione delle concessioni, accelerando gli investimenti e garantendo un utilizzo più efficiente delle risorse idriche.
L’importanza dell’innovazione tecnologica
L’idroelettrico non è solo una fonte di energia, ma anche una porta verso l’innovazione tecnologica. Investimenti in nuove tecnologie, come turbine più efficienti e sistemi di accumulo dell’energia, possono migliorare significativamente la produzione e l’affidabilità degli impianti. Inoltre, l’integrazione di sistemi di gestione intelligente delle risorse idriche può aumentare ulteriormente l’efficienza operativa.
In conclusione, l’Italia ha l’opportunità di consolidare la sua posizione di leader nel settore idroelettrico europeo, sfruttando il potenziale di crescita e innovazione. Affrontare le sfide strutturali legate alle concessioni e promuovere un ambiente favorevole agli investimenti è fondamentale per garantire un futuro energetico sostenibile e prospero per il Paese. La transizione energetica non può prescindere da un rinnovato impegno verso l’idroelettrico, contribuendo a diversificare le fonti di approvvigionamento energetico e a garantire una maggiore sicurezza energetica.