Occhipinti: Maresco, una Cassandra con una visione straordinaria

Occhipinti: Maresco, una Cassandra con una visione straordinaria

Occhipinti: Maresco, una Cassandra con una visione straordinaria

Giada Liguori

Settembre 7, 2025

La Mostra del Cinema di Venezia è uno degli eventi più attesi nel panorama cinematografico internazionale, e quest’anno ha visto una partecipazione straordinaria di opere italiane. Tra queste, spicca “Un film fatto per bene”, prodotto da Andrea Occhipinti e distribuito da Lucky Red. Un protagonista enigmatico di questa manifestazione è il regista siciliano Franco Maresco, la cui presenza è sempre incerta, nonostante il riconoscimento che le sue opere hanno ricevuto nel tempo. Occhipinti ha espresso la sua speranza di vedere Maresco presente all’evento, ma, come spesso accade, il risultato è rimasto incerto.

L’approccio unico di Franco Maresco

In un’intervista con ANSA, Occhipinti ha descritto l’atteggiamento imprevedibile di Maresco. “Con lui non si sa mai quello che può succedere, come avete capito anche dal film. Ma io mi sono illuso che potesse esserci questa volta”, ha dichiarato Occhipinti, sottolineando la sua frustrazione ma anche il rispetto per la creatività del regista. Maresco è noto per il suo approccio anticonformista e per la sua capacità di riflessione: “Lui comincia a non rispondere, ha questa tecnica, tu rifletti, lui riflette e alla fine ti dice ‘ma che vengo a fare, che c’entro io col tappeto rosso’ e come puoi contraddirlo”. Questo comportamento, sebbene possa sembrare bizzarro, è caratteristico di un artista che si sente a disagio con le convenzioni del mondo del cinema.

Il successo di “Un film fatto per bene”

Nonostante l’assenza di Maresco, la presentazione di “Un film fatto per bene” ha riscosso un’ottima accoglienza. Durante le proiezioni per la stampa, il pubblico ha risposto con applausi scroscianti e risate, dimostrando che l’opera di Maresco, pur essendo autobiografica e intrisa di autoironia, riesce a toccare corde profonde. Questo film è una riflessione sul cinema italiano, un mix di verità e finzione che affronta temi complessi. Tra gli interpreti, oltre a Maresco stesso, ci sono attori di fiducia come:

  1. Umberto Cantone
  2. Bernardo Greco
  3. Francesco Conticelli
  4. Marco Alessi
  5. Francesco Puma
  6. Antonio Rezza

Ciascuno di loro contribuisce a creare una narrazione ricca e sfaccettata, portando sullo schermo una parte dell’universo creativo di Maresco.

La critica sociale nel cinema di Maresco

Franco Maresco ha guadagnato notorietà grazie a opere come “Cinico Tv” e film iconici come “Totò che visse due volte”. Anche se spesso affronta argomenti difficili, il suo stile è caratterizzato da un’ironia mordace e da una provocazione costante. In “Un film fatto per bene”, Maresco si pone al centro della narrazione, rivelando le sue fragilità e i suoi disturbi ossessivi compulsivi. La trama si snoda attraverso eventi reali e elementi di mockumentary, esplorando in modo originale e innovativo la sua esperienza nel mondo del cinema.

Il film inizia con complicazioni e ritardi sul set, culminando in un episodio in cui il produttore Occhipinti decide di sospendere le riprese. Questo atto provoca la furia di Maresco, che accusa il produttore di ‘filmicidio’, dando inizio a una fuga dal mondo del cinema. La scomparsa del regista spinge il cosceneggiatore Umberto Cantone a intraprendere una ricerca per ritrovare Maresco, arricchendo la trama e offrendo uno spaccato della realtà del panorama cinematografico italiano.

Maresco non si limita a raccontare una storia; invita a riflettere sulla condizione attuale del cinema italiano. “In un panorama in cui ‘un film non si nega a nessuno’ e ‘grazie alla tecnologia i mediocri hanno la loro rivincita’”, il regista esprime una critica feroce alla situazione attuale, stimolando il pubblico a interrogarsi sul valore dell’arte e sulla sua autenticità.

La Mostra del Cinema di Venezia si conferma quindi non solo come un palcoscenico per la celebrazione del cinema, ma anche come un’opportunità per riflettere su temi più ampi, grazie a opere di autori come Maresco. La sua assenza è stata avvertita, ma la sua presenza continua a farsi sentire attraverso il suo lavoro, che stimola dibattiti e riflessioni sul futuro del cinema italiano.