Carlo Acutis e la sua canonizzazione: le accuse di antisemitismo che scuotono Israele e Germania

Carlo Acutis e la sua canonizzazione: le accuse di antisemitismo che scuotono Israele e Germania

Carlo Acutis e la sua canonizzazione: le accuse di antisemitismo che scuotono Israele e Germania

Matteo Rigamonti

Settembre 8, 2025

La figura di Carlo Acutis, il giovane milanese noto come il «primo santo millennial» e «l’influencer di Dio», continua a suscitare reazioni contrastanti in tutto il mondo. Morto nel 2006 a soli 15 anni, Acutis ha saputo combinare la fede cristiana con l’uso innovativo della tecnologia, diventando un esempio per molti giovani. La sua canonizzazione, avvenuta il 10 ottobre 2020, ha però sollevato polemiche, in particolare da parte di alcuni gruppi in Israele e Germania, che hanno avanzato accuse di antisemitismo legate ai miracoli eucaristici documentati dal giovane.

Le polemiche sulla canonizzazione

Le critiche si sono concentrate sull’inclusione di narrazioni storiche che, nel corso dei secoli, hanno rappresentato gli ebrei in modo negativo. Alcuni detrattori sostengono che i racconti di Acutis alimentino stereotipi antisemiti, in particolare per l’inclusione di storie come quella di Jonathas, un ebreo accusato di profanazione. Questo episodio ha contribuito a perpetuare una lunga storia di violenza contro la comunità ebraica.

  1. Accuse di antisemitismo: Le narrazioni storiche utilizzate da Acutis sono state criticate per la loro natura problematica.
  2. Reazioni ufficiali: Felix Klein, commissario tedesco per l’antisemitismo, ha espresso preoccupazione per la mancanza di considerazione da parte della Chiesa riguardo a questi contenuti.
  3. Difese teologiche: Esperti come Don Marco Benini e Andrea Grillo hanno difeso Acutis, sottolineando che il suo intento non era quello di diffondere pregiudizi.

La vita di Carlo Acutis

Oltre alle polemiche, la vita di Carlo Acutis è caratterizzata da un profondo impegno verso gli altri e da gesti di fede. Nato a Londra il 3 maggio 1991, Acutis si trasferì a Milano e sviluppò una forte passione per l’informatica. La sua vita quotidiana era segnata da una intensa spiritualità:

  • Riceveva la comunione ogni giorno.
  • Recitava il Rosario.
  • Considerava l’Eucaristia come «la mia autostrada per il Cielo».

Nel 2006, Acutis fu diagnosticato con una forma aggressiva di leucemia e morì il 11 ottobre dello stesso anno. Secondo la sua volontà, il suo corpo fu traslato ad Assisi, dove oggi riposa.

Un messaggio potente

La figura di Carlo Acutis rappresenta un ponte tra fede e tecnologia, ma la sua canonizzazione ha aperto un dibattito sulle responsabilità della Chiesa nella presentazione storica dei miracoli. Durante la canonizzazione, Papa Francesco ha citato un motto di Acutis: «Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie». Questo invito a vivere autenticamente continua a risuonare, ma ora Acutis si trova al centro di una discussione che tocca le sensibilità storiche e culturali di molte comunità.

La sua eredità, sebbene controversa, rimane un potente richiamo alla riflessione su come la fede possa essere espressa e interpretata nel contesto moderno.