Oggi, in una storica cerimonia che ha raccolto circa 70.000 fedeli in piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha proclamato santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis. Questo evento rappresenta un momento significativo non solo per la Chiesa cattolica, ma anche per i giovani di tutto il mondo. Nella sua omelia, il Papa ha sottolineato l’importanza di vivere una vita orientata verso Dio, esortando i presenti a “non sciupare la vita, ma a orientarla verso l’alto e a farne un capolavoro”. Con queste parole, Leone XIV ha voluto incoraggiare le nuove generazioni a seguire l’esempio di questi due santi, che hanno dedicato le loro brevi vite al servizio degli altri e alla fede.
Pier Giorgio Frassati: un giovane alpinista e filantropo
Pier Giorgio Frassati nacque a Torino il 6 aprile 1901 in una famiglia benestante. Suo padre, Alfredo Frassati, era il direttore del quotidiano La Stampa e la madre, Rosa, era un’educatrice molto attenta. Sin da giovane, Pier Giorgio mostrò un forte senso di giustizia sociale e un grande amore per la montagna, passioni che lo avrebbero accompagnato per tutta la vita. La sua formazione religiosa avvenne in un contesto familiare molto impegnato, che incoraggiava il servizio verso gli altri.
Frassati era un fervente attivista sociale, impegnato con la Società di San Vincenzo de’ Paoli, un’organizzazione che si occupa di aiutare i poveri e i bisognosi. Era anche membro della Federazione Universitaria Cattolica Italiana e di Azione Cattolica, attraverso cui cercava di portare il messaggio cristiano tra i suoi coetanei. La sua vita era caratterizzata da un perfetto equilibrio tra fede e azione sociale; si dedicava non solo agli studi, ma anche ai meno fortunati, portando aiuto e conforto ai senzatetto e ai malati.
La sua passione per l’alpinismo non era solo una ricerca di avventura, ma rappresentava anche un modo per avvicinarsi alla creazione di Dio. Frassati amava trascorrere il tempo in montagna, dove trovava rifugio e contemplazione. Purtroppo, la sua vita fu spezzata prematuramente a soli venticinque anni, nel 1925, a causa di una poliomielite che contrasse durante un’epidemia. La sua morte fu un duro colpo per la sua famiglia e per tutti coloro che lo conoscevano.
Carlo Acutis: un genio della tecnologia al servizio della fede
Carlo Acutis, nato a Londra il 3 maggio 1991, è un altro giovane che ha lasciato un segno indelebile nella Chiesa. Trasferitosi in Italia con la famiglia, Carlo si distinse fin da piccolo per la sua intelligenza e la sua passione per la tecnologia. Con un’incredibile abilità nel computer, Carlo utilizzò le sue competenze per promuovere la fede e comunicare il messaggio cristiano. Era noto per la sua capacità di creare siti web e gestire progetti digitali, dedicando gran parte del suo tempo a diffondere la conoscenza sui miracoli eucaristici.
Il giovane Acutis era anche molto attivo nel volontariato, in particolare nell’aiutare i senzatetto e i più bisognosi. Era un ragazzo semplice e umile, che viveva la sua fede con gioia e con un profondo senso di responsabilità. La sua vita fu segnata da una forte spiritualità e da un amore sincero per l’Eucaristia, che considerava il fulcro della sua esistenza.
A soli 15 anni, Carlo fu colpito da una leucemia fulminante che lo portò via il 12 ottobre 2006. Nonostante la sua breve vita, Carlo lasciò un’eredità straordinaria. La sua beatificazione, avvenuta nel 2020, ha reso evidente il suo impatto sui giovani e sulla Chiesa. Papa Francesco stesso ha lodato Carlo come un esempio per i ragazzi di oggi, evidenziando l’importanza di una fede viva e attiva.
La canonizzazione e il messaggio ai giovani
La canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis rappresenta un momento di grande significato per la Chiesa e per i giovani di tutto il mondo. Entrambi i santi sono esempi di come sia possibile vivere la fede in modo autentico e impegnato, contribuendo al bene della società. Papa Leone XIV, nel suo discorso, ha voluto sottolineare che la vita di ciascuno di noi può diventare un capolavoro se orientata verso il bene e la verità.
Il messaggio che emerge dalla proclamazione di questi santi è chiaro:
- Non importa quanto breve sia la nostra vita, ciò che conta è come la viviamo.
- Pier Giorgio e Carlo, con le loro scelte e il loro impegno, ci invitano a riflettere su come possiamo contribuire al miglioramento del mondo che ci circonda.
- La loro canonizzazione è un invito a tutti i giovani a non temere di essere testimoni della propria fede, a spendere la propria vita per il bene degli altri e a cercare sempre di realizzare il progetto di Dio nella propria esistenza.
In questo modo, la vita di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis continua a ispirare e incoraggiare le nuove generazioni a vivere con passione e dedizione.