Zangrillo chiede fondi per allineare gli stipendi degli enti locali a quelli ministeriali

Zangrillo chiede fondi per allineare gli stipendi degli enti locali a quelli ministeriali

Zangrillo chiede fondi per allineare gli stipendi degli enti locali a quelli ministeriali

Giada Liguori

Settembre 8, 2025

Il tema delle retribuzioni nella Pubblica Amministrazione è tornato al centro del dibattito politico e sociale in Italia, grazie alla proposta del ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Durante un incontro con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, Zangrillo ha proposto di creare un fondo nella prossima legge di Bilancio per ridurre il divario retributivo, noto anche come “spread”, tra i salari degli enti locali e quelli dei ministeri centrali. Questa iniziativa si inserisce in un contesto di riforma e valorizzazione del lavoro pubblico, in un momento storico in cui la Pubblica Amministrazione è chiamata a rispondere a sfide sempre più complesse.

la proposta di adeguamento salariale

Zangrillo ha dichiarato di aver riscontrato una certa disponibilità da parte di Giorgetti ad accogliere la sua richiesta. Ha sottolineato l’importanza della gestione adeguata delle risorse, considerando l’esperienza di Giorgetti come sindaco. Il fondo proposto ha come obiettivo principale quello di accelerare il percorso di perequazione tra le retribuzioni dei ministeri centrali e quelle degli enti territoriali. Negli ultimi vent’anni, il divario retributivo è aumentato in modo significativo, creando una situazione che non può più essere ignorata.

Zangrillo ha evidenziato che si tratta di una questione non solo tecnica, ma anche di giustizia sociale. Gli enti locali sono fondamentali nella Pubblica Amministrazione, essendo più vicini al sistema delle imprese e ai cittadini. È essenziale che i loro dipendenti ricevano una retribuzione equa e dignitosa.

risorse per i rinnovi contrattuali

Un altro aspetto cruciale riguarda le risorse necessarie per i rinnovi contrattuali. Negli ultimi due anni, il governo ha stanziato complessivamente 20 miliardi di euro, avviando un percorso di rinnovamento contrattuale. Tuttavia, il ministro ha sottolineato che ci sono ancora settori da trattare, in particolare:

  1. Istruzione
  2. Enti locali

Questo implica che ci sono sfide ancora da affrontare, soprattutto con i sindacati, che hanno mostrato resistenze negli ultimi mesi.

Zangrillo ha annunciato incontri con i sindacati nei prossimi dieci giorni, sia per il rinnovo del contratto degli enti locali che per quello dell’istruzione. Si è mostrato ottimista riguardo alla possibilità di concludere le trattative in tempi brevi, grazie al dialogo costruttivo avviato con i rappresentanti sindacali.

l’importanza della continuità nei contratti pubblici

Il ministro ha insistito sulla necessità di accelerare i tempi e di avviare un “cambio di passo” nella gestione dei contratti pubblici. L’obiettivo è chiudere la tornata 2022-2024 per aprire quella successiva, 2025-2027. Zangrillo ha sottolineato che “non è mai successo nella storia repubblicana” che ci fosse continuità nei rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici. La stabilità e la certezza nei contratti sono fondamentali per garantire un servizio pubblico di qualità e attrarre nuovi talenti nella Pubblica Amministrazione.

L’iniziativa di Zangrillo rappresenta un passo importante verso il riconoscimento delle professionalità che operano quotidianamente per il benessere della comunità. Le amministrazioni locali sono spesso il primo punto di contatto tra i cittadini e le istituzioni, e la loro efficienza è determinante per la qualità della vita nelle diverse aree del Paese.

In sintesi, la proposta di Zangrillo di creare un fondo ad hoc non è solo una questione di equità salariale, ma rappresenta anche un’opportunità per rafforzare la coesione sociale e l’efficacia della Pubblica Amministrazione. La sfida ora è tradurre queste buone intenzioni in azioni concrete, attraverso un dialogo aperto e costruttivo con tutti gli attori coinvolti, affinché il settore pubblico possa rispondere adeguatamente alle esigenze di un Paese in continua evoluzione.