Una tragedia ha colpito la comunità di Lusiana di Conco, un piccolo paese nel Vicentino, dove Stefano Angonese, un ragazzo di soli 13 anni, ha perso la vita dopo essere stato investito da un’auto pirata. L’incidente è avvenuto la sera del 29 settembre 2023, mentre Stefano e un amico stavano tornando a casa in bicicletta. La loro innocente passeggiata si è trasformata in un incubo quando un’auto, una Volkswagen Golf, ha travolto il giovane, causando ferite letali.
L’arresto del conducente
Il 23enne di Cartigliano, sospettato di essere il conducente della Golf, è stato posto agli arresti domiciliari dopo che i carabinieri hanno rinvenuto il veicolo danneggiato nei pressi della sua abitazione. Secondo le prime indagini, l’auto presentava danni compatibili con la dinamica dell’incidente, tra cui la rottura di uno dei finestrini. Il giovane ora affronta accuse gravi: omicidio stradale con fuga e omissione di soccorso. Le autorità hanno sottolineato come sia inaccettabile il comportamento di chi, dopo aver causato un drammatico incidente, non si ferma a prestare aiuto.
Il dramma della famiglia Angonese
I tentativi di rianimazione di Stefano sono stati vani, e il ragazzo è morto tra le braccia del padre, Moreno Angonese, che ha dichiarato: «Stefano era un ragazzo pieno di vita, amava la sua bicicletta e non meritava una fine simile». Nonostante il dramma, l’amico di Stefano coinvolto nell’incidente non è in pericolo di vita, ma riporterà comunque traumi significativi, sia fisici che psicologici.
La dinamica dell’incidente è stata ricostruita grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. I carabinieri, analizzando i filmati, sono riusciti a identificare il veicolo e il suo conducente. A bordo della Golf, secondo i testimoni, si trovavano due o tre giovani, ma nessuno di loro si è fermato per prestare soccorso al ragazzo investito. In seguito all’incidente, l’auto ha perso il suo specchietto retrovisore destro, un dettaglio che potrebbe rivelarsi cruciale per le indagini.
La reazione della comunità
Il fratello di Stefano, Samuele Angonese, ha lanciato un accorato appello affinché il responsabile si costituisca: «Costituisciti: hai distrutto una famiglia, vuoi rovinarne un’altra?». Le parole del giovane cuoco di 21 anni esprimono il dolore e la frustrazione di una famiglia che ha visto spezzata la propria vita a causa della negligenza di un altro.
La scomparsa di Stefano ha scosso profondamente la comunità di Lusiana e i paesi circostanti. In molti si sono radunati per rendere omaggio al giovane, portando fiori e accendendo candele in sua memoria. La sagra del Sedano di Rubbio, a cui Stefano e i suoi amici stavano cercando di partecipare, si è trasformata in un momento di riflessione e lutto collettivo. La comunità si è unita per sostenere la famiglia Angonese in questo momento difficilissimo, mostrando solidarietà e vicinanza.
L’incidente ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale, in particolare per quanto riguarda i giovani ciclisti. In molte città italiane, gli incidenti che coinvolgono biciclette e veicoli a motore sono in aumento, spingendo le autorità locali a considerare misure più severe per garantire la sicurezza degli utenti vulnerabili della strada. La richiesta di maggiore vigilanza e controllo delle strade è diventata sempre più pressante, soprattutto in aree residenziali dove i bambini e i ragazzi si muovono liberamente.
Il caso di Stefano Angonese non è solo una tragedia personale, ma un richiamo a tutti affinché si presti maggiore attenzione alla sicurezza stradale e si adottino comportamenti responsabili alla guida. Le famiglie e i giovani devono sentirsi protetti mentre si muovono in bicicletta, e le strade devono essere luoghi sicuri per tutti.
Il 23enne ora agli arresti domiciliari dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni, e il processo legale che seguirà sarà un momento cruciale non solo per la famiglia Angonese, ma anche per la comunità che cerca giustizia e verità. Il dolore per la perdita di Stefano è immenso e irreparabile, ma la speranza è che la sua tragica morte possa servire da monito per evitare futuri incidenti simili e migliorare la sicurezza delle strade per tutti.