Benevento, l’ex direttore dell’Asl rifiuta un Rolex da 8mila euro e svela il tentativo di corruzione

Benevento, l'ex direttore dell'Asl rifiuta un Rolex da 8mila euro e svela il tentativo di corruzione

Benevento, l'ex direttore dell'Asl rifiuta un Rolex da 8mila euro e svela il tentativo di corruzione

Matteo Rigamonti

Settembre 11, 2025

Nel maggio 2023, un episodio di corruzione ha scosso l’Asl di Benevento, quando Gennaro Volpe, l’allora direttore generale, ha rifiutato un orologio Rolex del valore di 8.000 euro, offerto da un imprenditore nel tentativo di ottenere un appalto. Questo gesto di integrità ha messo in luce un sistema di corruzione ben radicato, che ha portato all’arresto di dieci individui, tra cui figure di spicco del mondo imprenditoriale e politico.

Il tentativo di corruzione

Il tentativo di corruzione è stato orchestrato da Giuseppe Rea, un imprenditore attivo nel settore della sanificazione. Rea aveva mirato a ottenere l’affidamento di due servizi per il “trattamento di disinfestazione adulticida” presso i locali dell’Asl di Benevento. Nonostante il suo approccio apparentemente elegante, Volpe ha prontamente respinto la proposta, restituendo il Rolex e segnalando l’accaduto alle autorità competenti. Questo gesto coraggioso ha avuto ripercussioni significative, rivelando un sistema di corruzione noto come “sistema Ferraro”.

Le indagini e gli arresti

Le indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli hanno portato alla luce un giro di affari illeciti legati agli appalti pubblici per la gestione dei rifiuti e la sanificazione di strutture sanitarie. Tra gli arrestati figura Nicola Ferraro, un imprenditore già condannato per concorso esterno in camorra, considerato uno dei principali attori di questo sistema. La sua rete di contatti si estendeva a numerosi amministratori locali, creando un ambiente fertile per la corruzione.

  1. Sistema Ferraro: Ha operato in modo sistematico, sfruttando appalti pubblici per arricchire imprenditori compiacenti, in cambio di tangenti e favori.
  2. Appalti illeciti: La Procura di Napoli ha evidenziato come questi appalti siano stati attribuiti a imprese vicine a Ferraro, spesso attraverso pratiche illecite.
  3. Corruzione diffusa: Il caso dell’Asl di Benevento rappresenta un esempio emblematico della corruzione, dove il tentativo di infiltrazione di Rea ha messo in evidenza le dinamiche di corruzione e il coraggio di chi ha scelto di opporsi a tale sistema.

Le conseguenze e l’importanza della legalità

Oltre a Ferraro, tra gli arrestati c’è anche Giuseppe Guida, sindaco di Arienzo e coordinatore di Forza Italia a Caserta, attualmente ai domiciliari. La rete di corruzione coinvolge anche il rettore dell’Università Parthenope di Napoli, Antonio Garofalo, sospeso dal suo incarico. Gli arresti coinvolgono anche amministratori locali di diverse città, evidenziando come la corruzione non risparmiasse nemmeno le istituzioni accademiche e politiche.

Le indagini hanno rivelato che il tentativo di Rea di infiltrarsi nell’Asl di Benevento è stato solo la punta dell’iceberg. Dopo il rifiuto di Volpe, Rea ha cercato di ottenere appalti anche a Caserta, dove ha tentato di influenzare una gara per la disinfestazione della legionella. Grazie alla sua rete di contatti, è riuscito a far sospendere e successivamente annullare il bando, avvalendosi dell’appoggio di Amedeo Blasotti, il direttore generale dell’Asl di Caserta, attualmente indagato, e di Luigi Bosco, un ex consigliere regionale, anch’esso coinvolto nell’inchiesta.

Il caso ha suscitato un notevole interesse pubblico e ha messo in evidenza la necessità di una maggiore trasparenza e rigore nella gestione degli appalti pubblici, specialmente in settori delicati come quello della sanità. Le istituzioni sono chiamate a rispondere a questo fenomeno, affermando il principio di legalità e onestà nella gestione dei fondi pubblici.

In un momento in cui la corruzione sembra essere una piaga diffusa, il gesto di Gennaro Volpe rappresenta un faro di speranza. La sua decisione di rifiutare un regalo di lusso e di segnalare il tentativo di corruzione è un esempio di come sia possibile opporsi a pratiche illecite, nonostante le pressioni e le tentazioni. Questo evento non solo ha smascherato un tentativo di corruzione, ma ha anche sottolineato l’importanza di mantenere un’etica professionale e di integrità, non solo per i funzionari pubblici, ma per tutta la società.

Il futuro della lotta alla corruzione in Italia dipenderà dalla capacità delle istituzioni di intervenire in modo efficace e tempestivo. Con il supporto di un pubblico consapevole e impegnato, è possibile costruire un ambiente dove la corruzione non trova più spazio e dove la legalità e l’onestà possano prevalere, garantendo così servizi pubblici di qualità e trasparenti per tutti i cittadini.