Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone si preparano a rendere omaggio a una figura di spicco del cinema muto italiano: Italia Almirante Manzini. Sebbene non sia la più famosa tra le attrici del suo tempo, il suo stile di recitazione moderno e sobrio la distingue nettamente dalle sue contemporanee, spesso caratterizzate da interpretazioni eccessivamente drammatiche. Questa retrospettiva, che si terrà nell’ambito del festival biennale, offre un’importante opportunità per riscoprire il suo contributo al cinema e al teatro.
La carriera di Italia Almirante Manzini
Nata nel 1882 in una famiglia di artisti, Italia Almirante Manzini deve molto alla sua formazione. Suo padre, il famoso attore e regista Francesco Almirante, e sua madre, l’attrice Franca Manzini, hanno avuto un ruolo cruciale nella sua crescita artistica. La sua carriera cinematografica prende il volo nel 1913 con il kolossal “Cabiria”, un film che ha segnato un’epoca nel panorama cinematografico italiano. Diretto da Giovanni Pastrone, “Cabiria” è considerato uno dei primi esempi di grande produzione cinematografica, e la performance di Almirante Manzini ha contribuito in modo significativo al suo successo.
Dopo “Cabiria”, l’attrice diventa una figura ambita tra le case di produzione, ma non abbandona mai il suo primo amore: il teatro. In questo ambito, collabora con grandi nomi come Ruggero Ruggeri ed Eleonora Duse, dimostrando una versatilità che le consente di muoversi tra diversi generi. La sua recitazione si distingue per sobrietà e realismo, influenzando le generazioni successive di attori e contribuendo a ridefinire il linguaggio del cinema muto.
La retrospettiva e i film in programma
Durante la retrospettiva, il pubblico avrà l’opportunità di vedere cinque film che rappresentano diverse fasi della carriera di Almirante Manzini. Tra questi:
- “Zingari”
- “L’ombra”
- “La piccola parrocchia”
- “Notte di tempesta”
- “L’innamorata”
Questi film, diretti dal cugino Mario Almirante, saranno presentati in un nuovo restauro realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino in collaborazione con la Cinematek / Cinémathèque Royale de Belgique e la Cineteca del Friuli. I restauri offrono l’opportunità di apprezzare non solo le abilità recitative dell’attrice, ma anche la qualità artistica delle opere, che meritano di essere rivalutate nel contesto del cinema muto.
Un festival ricco di proposte
Oltre alla retrospettiva su Italia Almirante Manzini, il festival Muto 2025 propone una sezione intitolata “Sei gradi di Chaplin”, che esplora l’impatto duraturo di Charlie Chaplin. Questa parte del festival presenterà film che hanno influenzato e sono stati influenzati dalla sua opera, tra cui imitazioni, cartoon e cinegiornali. Sarà presente anche Jane Fleischer Reid, nipote del pioniere dell’animazione Max Fleischer, che presenterà una selezione di cortometraggi con Koko il Clown.
Il festival non si limita a Chaplin; include anche commedie per ragazzi prodotte in Ucraina, film di viaggio e un focus sull’avanguardia belga, dimostrando la volontà di esplorare un ampio spettro di opere e stili del cinema muto. Questo approccio multidisciplinare arricchisce ulteriormente l’esperienza di visione, offrendo al pubblico la possibilità di scoprire opere meno conosciute ma di indubbio valore artistico.
In un’epoca in cui il cinema muto rischia di essere dimenticato, le Giornate del Cinema Muto di Pordenone si affermano come un punto di riferimento cruciale per la riscoperta e la valorizzazione di queste opere. La retrospettiva su Italia Almirante Manzini, insieme alle altre proposte del festival, rappresenta un’opportunità imperdibile per celebrare il patrimonio culturale e artistico del cinema, non solo in Italia ma in tutto il mondo. La manifestazione di Pordenone si pone come un’importante piattaforma di dialogo tra passato e presente, contribuendo a mantenere viva la memoria di artisti come Almirante Manzini e a rendere omaggio a una forma d’arte che ha segnato la storia del cinema.