Tasse sugli artigiani: Agrigento registra un preoccupante 57% nonostante il lieve calo nazionale

Tasse sugli artigiani: Agrigento registra un preoccupante 57% nonostante il lieve calo nazionale

Tasse sugli artigiani: Agrigento registra un preoccupante 57% nonostante il lieve calo nazionale

Giada Liguori

Settembre 12, 2025

La tassazione sulle imprese personali in Italia ha mostrato un leggero calo nel 2024, secondo l’Osservatorio sul fisco della Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa). La pressione fiscale media è scesa al 52,3%, rispetto al 52,8% dell’anno precedente. Tuttavia, nonostante questo miglioramento a livello nazionale, emergono notevoli disparità territoriali che influenzano in modo significativo il carico fiscale per gli artigiani e le piccole imprese.

Disparità fiscali tra le province

L’Osservatorio, giunto alla sua settima edizione, ha analizzato i dati di 114 capoluoghi di provincia, confermando che le differenze nella tassazione fiscale sono spesso legate a fattori locali. Bolzano si distingue come la provincia con la pressione fiscale più bassa, attestandosi al 46,3%. In contrapposizione, Agrigento occupa l’ultima posizione della classifica, con una pressione fiscale complessiva che arriva al 57,4%. Questa situazione pone in evidenza una realtà difficile per gli artigiani agrigentini, che devono affrontare un carico fiscale tra i più elevati d’Italia.

Fattori che influenzano la tassazione

Le disparità fiscali tra le diverse aree del Paese sono influenzate da vari fattori, tra cui:

  1. Addizionali regionali e comunali sul reddito
  2. Imu (Imposta Municipale Unica)
  3. Imposte per la raccolta e gestione dei rifiuti

In particolare, il rapporto della Cna suggerisce che le province con una tassazione più elevata sono spesso caratterizzate da un’inefficienza nella gestione dei servizi pubblici, il che significa che i cittadini e le imprese non ricevono un ritorno adeguato in termini di qualità dei servizi.

Impatti sulla gestione delle imprese

Un aspetto interessante emerso dall’analisi è che, in media, le imprese artigiane hanno lavorato per il fisco fino al 9 luglio, due giorni in meno rispetto all’anno precedente. Ciò significa che le aziende hanno iniziato a mantenere una porzione maggiore dei loro guadagni rispetto agli anni passati. Tuttavia, la situazione rimane complessa, in particolare per quelle situate in regioni come la Sicilia, dove il peso delle tasse può risultare schiacciante.

Per offrire una visione più chiara della situazione, il rapporto della Cna si basa su un modello di impresa tipo. Questo modello rappresenta un’impresa individuale che gestisce un laboratorio artigiano di 350 metri quadrati e un negozio di proprietà di 175 metri quadrati, con valori immobiliari complessivi di circa 500.000 euro. Inoltre, l’azienda ha ricavi stimati di 431.000 euro e un reddito d’impresa di 50.000 euro. Questi dati offrono una base per comprendere come le tasse incidano sulle operazioni quotidiane delle piccole imprese, fondamentali per l’economia locale.

In questo contesto, l’analisi della Cna rappresenta un’importante opportunità per i policymaker e le associazioni di categoria per riflettere e lavorare su strategie che possano alleggerire il carico fiscale sugli artigiani. È fondamentale che le istituzioni locali e nazionali ascoltino le esigenze degli imprenditori e sviluppino politiche fiscali più eque e sostenibili, che possano stimolare la crescita e lo sviluppo delle piccole imprese.

Le differenze nella tassazione non solo influenzano la salute economica delle imprese, ma hanno anche un impatto diretto sull’occupazione e sul benessere delle comunità locali. Le piccole imprese, che rappresentano una percentuale significativa dell’occupazione in Italia, necessitano di un ambiente favorevole per prosperare. Se la pressione fiscale continua a essere elevata in aree già svantaggiate, si rischia di compromettere la possibilità di sviluppo economico e sociale.

Pertanto, è cruciale che il dibattito sulla tassazione non si limiti a considerazioni numeriche, ma tenga conto anche delle implicazioni sociali ed economiche per le comunità locali. Gli artigiani e le piccole imprese sono spesso il cuore pulsante delle economie locali, e una tassazione più equa potrebbe rappresentare un passo decisivo per il rilancio del settore e per il sostegno a una ripresa economica sostenibile.