Esplosione a Roma: tensione al centro sociale La Strada e minacce a Di Battista

Esplosione a Roma: tensione al centro sociale La Strada e minacce a Di Battista

Esplosione a Roma: tensione al centro sociale La Strada e minacce a Di Battista

Matteo Rigamonti

Settembre 13, 2025

Nella notte tra il 21 e il 22 ottobre 2023, un’esplosione ha scosso il quartiere Garbatella di Roma, precisamente davanti al centro sociale autogestito La Strada, situato in via degli Armatori. L’incidente, avvenuto intorno alle 4:08, ha sollevato un’ondata di preoccupazione tra gli attivisti e la comunità locale, sebbene non ci siano stati danni all’interno della struttura. L’episodio è stato accompagnato da uno striscione provocatorio che recitava “Di Battista puttana di Hamas”, un chiaro attacco all’ex deputato Alessandro Di Battista, noto per il suo sostegno alla causa palestinese.

Di Battista ha commentato l’accaduto, dichiarando di aver parlato con il sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni, il quale si è impegnato a garantire la sicurezza sua e della sua famiglia. «La questione palestinese è più importante della mia stessa vita», ha affermato, sottolineando la necessità di continuare a denunciare le atrocità che avvengono a pochi passi dall’Europa. Le sue parole evidenziano la tensione crescente e il clima di intimidazione che molti attivisti si sentono di affrontare in un contesto politico e sociale sempre più polarizzato.

la situazione del centro sociale la strada

L’esplosione rappresenta solo l’ultimo in una serie di attacchi contro il centro sociale La Strada, diventato un punto di riferimento per chi sostiene i diritti dei palestinesi e si oppone alle politiche del governo israeliano. Dal mese di ottobre, il centro ha subito:

  1. Minacce
  2. Imbrattamenti
  3. Danneggiamenti

Solo lo scorso 15 maggio, un altro ordigno era esploso davanti ai suoi ingressi. Gli attivisti del Csoa La Strada hanno denunciato più volte questi attacchi, ritenendoli frutto di una strategia intimidatoria orchestrata da gruppi filo-israeliani.

il contesto delle proteste a roma

Secondo le testimonianze degli attivisti, la matrice degli attacchi sarebbe riconducibile a organizzazioni che desiderano silenziare le voci critiche nei confronti del governo israeliano. «La nostra lotta è chiara: siamo contro la guerra e le oppressioni, mai contro il popolo ebraico», hanno dichiarato, sottolineando che le azioni violente rappresentano la vigliaccheria di chi si nasconde dietro atti di terrorismo per intimidire gli oppositori. Questo evento si inserisce in un contesto più ampio di conflitto sociale e politico che affligge Roma, dove le manifestazioni e le contestazioni sono diventate sempre più comuni.

Negli ultimi tempi, la capitale ha vissuto un aumento delle proteste, culminate in eventi come quello al Circo Massimo, dove personalità pubbliche e media sono stati contestati. Gli attivisti del Csoa La Strada hanno denunciato un clima di odio alimentato da menzogne e semplificazioni, che tende a criminalizzare chi chiede la fine del conflitto a Gaza e sostiene i diritti dei palestinesi. Questo clima di tensione influisce non solo sulle dinamiche sociali, ma ha anche ripercussioni dirette sulla sicurezza delle persone che si espongono pubblicamente.

mobilitazione e risposta della comunità

In risposta all’escalation di violenza, il Csoa La Strada ha convocato un’assemblea pubblica per oggi alle 17, aperta a tutti i cittadini interessati a discutere della situazione e a sensibilizzare l’opinione pubblica. «È ora di dire basta. Non permetteremo che la guerra e l’odio vengano importati nelle nostre strade», hanno dichiarato gli attivisti, esortando le autorità, i media e le comunità religiose a prendere posizione contro questa spirale di violenza.

Mentre le indagini delle forze dell’ordine sono in corso per identificare i responsabili dell’attentato, la comunità del quartiere Garbatella e gli attivisti del centro sociale La Strada si preparano a resistere e a far sentire la loro voce. Questo episodio, oltre a rappresentare un attacco diretto agli attivisti, simboleggia le difficoltà che affrontano molti in un contesto in cui il dibattito pubblico è dominato da polarizzazioni e conflitti ideologici. La speranza è che attraverso la mobilitazione e la denuncia si possa spezzare il ciclo di violenza e creare uno spazio di dialogo e comprensione.