La strana terapia dei genitori: massaggi, argilla e Brufen contro il cancro del figlio

La strana terapia dei genitori: massaggi, argilla e Brufen contro il cancro del figlio

La strana terapia dei genitori: massaggi, argilla e Brufen contro il cancro del figlio

Matteo Rigamonti

Settembre 13, 2025

La tragica storia di Francesco G., un ragazzo di Costabissara (provincia di Vicenza), ha riacceso il dibattito sulle responsabilità genitoriali nella cura dei figli e sulle conseguenze delle pratiche mediche non convenzionali. Francesco è deceduto nel gennaio del 2024 a causa di un tumore osseo, diagnosticato nel marzo del 2023 presso l’ospedale Rizzoli di Bologna. Nonostante i medici avessero raccomandato una biopsia e un trattamento standard, i suoi genitori, M.A. e L.G., hanno scelto di rifiutare le indicazioni mediche, optando per rimedi alternativi come massaggi, impacchi d’argilla e antidolorifici come il Brufen.

L’influenza della Nuova Medicina Germanica

La situazione è ulteriormente complicata dall’influenza della Nuova Medicina Germanica, una dottrina controversa sviluppata da Ryke Geerd Hamer, un medico tedesco. Secondo Hamer, le malattie, inclusi i tumori, derivano da conflitti biologici causati da traumi emotivi o psicologici. Dopo aver scoperto di avere un tumore al testicolo in seguito alla morte del figlio, Hamer ha affermato che le malattie possono essere curate solo affrontando questi conflitti, evitando interventi chirurgici o trattamenti farmacologici tradizionali. Questo approccio ha portato a numerosi decessi, poiché molti pazienti hanno rifiutato cure efficaci in favore di rimedi non scientifici.

Nel caso di Francesco, i genitori hanno giustificato il loro rifiuto della biopsia con la convinzione che essa avrebbe “ferito l’anima” del ragazzo. Secondo le loro credenze, il tumore di Francesco era causato da un calo dell’autostima e da difficoltà relazionali, piuttosto che da fattori biologici o genetici. La situazione è diventata critica quando, dopo aver tentato metodi alternativi, i genitori hanno portato Francesco in ospedale solo quando le sue condizioni erano gravemente deteriorate.

Conseguenze legali e paralleli con altri casi

Un caso simile è quello di Eleonora Bottaro, una giovane affetta da leucemia curabile, i cui genitori hanno seguito le teorie di Hamer, portandola in una comunità in Toscana che promuoveva metodi di autoguarigione. Anche in questo caso, i genitori sono stati condannati dalla Corte di Cassazione per omicidio colposo omissivo, evidenziando le conseguenze letali delle loro scelte.

La Nuova Medicina Germanica è stata criticata dalla comunità scientifica per la mancanza di prove a sostegno delle sue affermazioni e per i numerosi decessi causati. Nonostante ciò, ha trovato seguaci in diverse regioni italiane, tra cui il Veneto, dove la teoria delle Cinque Leggi Biologiche ha guadagnato popolarità. Questo fenomeno solleva interrogativi sull’educazione e l’informazione riguardo alla salute, evidenziando la necessità di un dibattito serio su come le persone possano essere educate a riconoscere e scegliere trattamenti basati su evidenze scientifiche.

Il processo e la responsabilità genitoriale

Il caso di Francesco ha portato il pubblico ministero Paolo Fietta a rinviare a giudizio i genitori per omicidio con dolo eventuale. Secondo l’accusa, i genitori erano consapevoli delle conseguenze delle loro azioni e hanno scelto di ignorare le raccomandazioni mediche. Questo processo, fissato per ottobre 2024, rappresenta un momento cruciale per la giustizia e per il dibattito su come la società affronta la questione delle terapie alternative e il ruolo dei genitori nella salute dei propri figli.

Le storie di Francesco ed Eleonora non sono casi isolati. In molte nazioni, si registrano situazioni analoghe, dove l’adesione a credenze non scientifiche ha portato a conseguenze tragiche. È fondamentale che la società affronti questi temi, promuovendo l’educazione alla salute e l’importanza della medicina basata su evidenze. La salute dei bambini deve essere una priorità assoluta, e i genitori hanno la responsabilità di fare scelte informate, basate su dati scientifici e non su credenze infondate.

Le autorità sanitarie e i professionisti del settore sono chiamati a intervenire, non solo per garantire che i pazienti ricevano le cure adeguate, ma anche per educare le famiglie sui rischi legati alle terapie non comprovate. La prevenzione e l’informazione sono strumenti essenziali per evitare che tragedie come quelle di Francesco e Eleonora si ripetano in futuro.