Arresto convalidato per Baby Gang: il trapper svela il mistero delle pistole nascoste

Arresto convalidato per Baby Gang: il trapper svela il mistero delle pistole nascoste

Arresto convalidato per Baby Gang: il trapper svela il mistero delle pistole nascoste

Matteo Rigamonti

Settembre 14, 2025

Zaccaria Mouhib, meglio conosciuto come Baby Gang, rimarrà in carcere dopo che la giudice per le indagini preliminari di Milano, Fiammetta Modica, ha convalidato il suo arresto, decidendo per la custodia cautelare. Questa decisione è stata presa a seguito di una perquisizione che ha portato alla scoperta di una pistola clandestina con matricola abrasa, trovata in un hotel di via Vallazze a Milano, e di altre due armi nella sua abitazione a Lecco. La perquisizione era parte di un’ampia indagine condotta dalla Procura di Lecco, focalizzata su un traffico di armi e droga, che ha portato a diverse operazioni di polizia e arresti nel corso degli ultimi mesi.

Il giovane trapper, noto per la sua musica e il suo stile di vita controverso, è attualmente accusato di detenzione di arma clandestina e ricettazione. Difeso dall’avvocato Niccolò Vecchioni, Baby Gang ha affrontato il giudice e risposto a tutte le domande, cercando di fornire spiegazioni per le armi trovate in suo possesso.

la testimonianza di baby gang

Durante l’interrogatorio, Baby Gang ha raccontato un episodio avvenuto lo scorso giugno, quando, dopo un concerto a Sesto San Giovanni, la sua casa è stata oggetto di un furto. Secondo quanto dichiarato, i ladri sarebbero entrati nella sua abitazione, e lui avrebbe tentato di trattenerli, fino a essere denunciato per sequestro di persona. Ha evidenziato che possiede numerosi oggetti di valore, tra cui una collana dal valore di oltre 200 mila euro, e ha spiegato di aver deciso di tenere un’arma per sentirsi al sicuro e proteggere i suoi beni.

Tuttavia, la versione di Baby Gang non ha convinto la giudice Modica, che ha sottolineato come l’indagato sia già sottoposto a sorveglianza speciale e abbia un passato di precedenti penali legati al possesso di armi e a reati contro la persona. La gip ha evidenziato la «totale indifferenza verso i provvedimenti dell’autorità giudiziaria» mostrata dal trapper e ha espresso preoccupazione per un «elevatissimo rischio di reiterazione criminale», che ha portato alla decisione di mantenere Baby Gang in custodia cautelare.

il contesto della musica trap

La situazione di Baby Gang non è isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di attenzione da parte delle autorità italiane nei confronti dei giovani artisti e delle loro vite spesso segnate da eccessi e comportamenti a rischio. La musica trap, in particolare, ha subito una crescente scrutinio a causa dei testi e dei messaggi che talvolta glorificano la violenza e la criminalità. Artisti come Baby Gang, che si trovano al centro della scena musicale italiana, sono spesso oggetto di dibattiti pubblici e di controversie legate non solo alla loro musica, ma anche alle loro azioni al di fuori del palcoscenico.

le implicazioni della custodia cautelare

La custodia cautelare di Baby Gang solleva interrogativi importanti riguardo al ruolo degli artisti nella società contemporanea e alle responsabilità che questi hanno nei confronti dei loro fan, molti dei quali sono giovani impressionabili. La figura del trapper, che spesso rappresenta la ribellione e la vita di strada, è vista da alcuni come un esempio da seguire, mentre per altri è motivo di preoccupazione e di allerta. Nel caso di Baby Gang, la sua scelta di possedere armi per proteggersi ha suscitato un ampio dibattito sulla cultura della violenza e sulla necessità di proteggere i giovani da modelli di comportamento dannosi.

Inoltre, la questione della custodia cautelare in carcere per Baby Gang si inserisce nel dibattito più ampio sulle misure di sicurezza e di prevenzione adottate dallo stato per fronteggiare la criminalità giovanile. La decisione della giudice di mantenere il trapper in carcere è stata motivata dalla necessità di prevenire ulteriori reati e di garantire la sicurezza pubblica. La storia di Baby Gang è emblematicamente rappresentativa di una generazione di giovani artisti che navigano tra il successo e le insidie della vita criminale.

Mentre il suo futuro rimane incerto, la sua esperienza potrebbe servire da monito per altri giovani che aspirano a una carriera nel mondo della musica, sottolineando l’importanza di fare scelte consapevoli e di evitare comportamenti che possano portare a conseguenze legali gravi.