Intelligenza artificiale e lavoro: la nuova era della collaborazione uomo-macchina secondo Perrone di Ey

Intelligenza artificiale e lavoro: la nuova era della collaborazione uomo-macchina secondo Perrone di Ey

Intelligenza artificiale e lavoro: la nuova era della collaborazione uomo-macchina secondo Perrone di Ey

Matteo Rigamonti

Settembre 14, 2025

Nel contesto attuale, caratterizzato da un’integrazione sempre più profonda dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana e nei processi lavorativi, Giuseppe Perrone, partner e leader del settore technology consulting ai&data di EY Italy, ha offerto riflessioni significative durante il panel “AI: rivoluzione o evoluzione? Focus su physical e sovereign AI” alla maratona digitale di Digithon, svoltasi a Bisceglie. Le sue parole forniscono uno spaccato interessante sui cambiamenti che l’IA porterà nel mondo del lavoro, evidenziando che, contrariamente a quanto si teme, l’intelligenza artificiale non comporterà una perdita di posti di lavoro, ma piuttosto un’evoluzione delle competenze richieste.

l’importanza della formazione delle competenze

Perrone ha chiarito che l’idea di un imminente rallentamento dell’occupazione non è supportata dai dati. Attraverso misurazioni effettuate con esperti in econometria, è emerso che la vera sfida per il futuro non è la scomparsa dei posti di lavoro, ma la necessità di formare nuove competenze e figure professionali che oggi non esistono. Un esempio lampante di questa nuova domanda di competenze è rappresentato dagli specialisti in cybersecurity, un settore in continua crescita a causa dell’aumento delle minacce digitali.

collaborazione tra uomo e macchina

In un futuro in cui l’IA diventerà sempre più presente, Perrone prevede un aumento della collaborazione tra uomo e macchina. Questa sinergia non sarà solo un’opzione, ma una necessità. “Non possiamo prescindere dal pensare e disegnare interfacce utente e esperienze utente che esaltino questa collaborazione”, ha affermato. Questo cambiamento radicale nel modo in cui interagiamo con la tecnologia richiederà un ripensamento delle modalità di progettazione dei sistemi digitali, affinché possano realmente supportare il lavoro umano.

Tuttavia, Perrone non ha evitato di affrontare i temi più delicati legati all’adozione dell’IA. Ha riconosciuto che ci sono lavori, in particolare quelli manuali o ad alto rischio, che potrebbero subire una riduzione a causa dell’automazione. In determinati settori, dove la manualità era fondamentale, la sostituzione di alcuni ruoli da parte di macchine è inevitabile. Questo cambiamento impone una riflessione su come prepararsi a una nuova realtà lavorativa, investendo nella formazione e nell’acquisizione di competenze che siano complementari all’uso delle tecnologie emergenti.

un progetto innovativo in advanced manufacturing

Un aspetto cruciale del discorso di Perrone è stato il progetto innovativo in corso presso EY, che coinvolge la sperimentazione di un umanoide in un contesto di advanced manufacturing. Questo progetto, in collaborazione con una delle principali aziende italiane, mira a portare un robot umanoide in cantiere per svolgere compiti di saldatura su navi. “L’umanoide avrà capacità decisionali e lavorerà fianco a fianco con gli operatori umani”, ha spiegato Perrone. Questa interazione rappresenta una sfida significativa, poiché richiederà un livello di fiducia reciproca tra l’uomo e la macchina.

Il progetto non è solo un esperimento tecnologico, ma un laboratorio di innovazione sociale, dove si esploreranno le dinamiche di fiducia necessarie per una collaborazione efficace. “Dovremo supportare questo percorso”, ha sottolineato Perrone, indicando che la formazione e la preparazione dei lavoratori a questa nuova realtà saranno essenziali. L’abilità di lavorare con macchine intelligenti rappresenterà una competenza fondamentale nei prossimi anni.

affrontare le sfide etiche dell’ia

Il panel di Digithon ha messo in luce anche l’importanza di affrontare le sfide etiche legate all’IA. Man mano che le macchine diventano più autonome e capaci di prendere decisioni, è cruciale stabilire linee guida chiare per garantire che il loro utilizzo rispetti i principi etici e sia orientato al bene comune. La responsabilità nell’implementazione delle tecnologie di intelligenza artificiale non può essere sottovalutata; è necessario un dialogo aperto tra sviluppatori, aziende e società civile per definire le regole del gioco.

In un contesto di rapidi cambiamenti, è fondamentale che le istituzioni e le aziende collaborino per creare un ecosistema favorevole alla formazione continua. I programmi di riqualificazione professionale, in particolare, diventeranno sempre più importanti per permettere ai lavoratori di adattarsi alle nuove esigenze del mercato del lavoro. Questo è un passo cruciale per garantire che nessuno venga lasciato indietro nella transizione verso un futuro sempre più automatizzato e digitale.

In sintesi, Giuseppe Perrone ha tracciato una visione ottimistica riguardo al futuro dell’occupazione in un mondo dominato dall’intelligenza artificiale, sottolineando l’importanza della collaborazione tra uomo e macchina e la necessità di investire nella formazione delle competenze del futuro. La sfida non è tanto quella di evitare la sostituzione dei posti di lavoro, quanto piuttosto quella di prepararsi a un nuovo paradigma lavorativo, dove l’innovazione e la tecnologia saranno alleati preziosi nel migliorare la produttività e la qualità della vita lavorativa.