Cgil: solo un terzo dei fondi Pnrr destinati alla salute utilizzati finora

Cgil: solo un terzo dei fondi Pnrr destinati alla salute utilizzati finora

Cgil: solo un terzo dei fondi Pnrr destinati alla salute utilizzati finora

Giada Liguori

Settembre 16, 2025

A nove mesi dalla scadenza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), la Missione Salute si trova in una condizione critica, con il rischio di rimanere inattuata. Secondo le dichiarazioni di Daniela Barbaresi, segretaria confederale della Cgil, solo il 34,4% dei fondi disponibili, pari a 6,6 miliardi di euro, è stato effettivamente speso, e solo un terzo dei progetti pianificati ha raggiunto la fase di completamento. Queste cifre, definite “vergognose”, offrono uno spaccato della gestione delle risorse destinate al settore sanitario, sollevando interrogativi sull’operato del governo Meloni e sul suo presunto orientamento verso il potenziamento del mercato privato della salute.

Ritardi significativi nei progetti chiave

I dati provengono da un monitoraggio approfondito condotto dall’area Stato sociale e diritti della Cgil, che ha elaborato le informazioni fornite dal sistema ReGiS del Ministero dell’Economia e delle Finanze, aggiornate al 30 giugno 2025. Il monitoraggio ha messo in luce ritardi significativi nella realizzazione di progetti chiave, in particolare per quanto riguarda l’edilizia sanitaria, un settore cruciale per il potenziamento dell’assistenza territoriale in Italia.

Uno degli aspetti più preoccupanti riguarda le Case della Comunità, strutture destinate a fornire assistenza sanitaria di prossimità e a favorire un modello di cura più integrato. Secondo i dati, è stato speso solo il 17% dei 2,8 miliardi di euro stanziati per questo progetto. Una lentezza che è stata ulteriormente evidenziata quando si considera che a marzo la percentuale di spesa si attestava al 12,4%. Se si continua a questo ritmo, ci vorranno cinque anni per completare le opere necessarie. Questo scenario non solo mette a rischio la realizzazione delle Case della Comunità, ma mina anche la possibilità di riformare l’assistenza territoriale, un obiettivo cruciale per migliorare l’accesso alle cure nel nostro Paese.

La situazione degli ospedali di comunità

Analogamente, la situazione degli Ospedali di Comunità è altrettanto allarmante. Fino a giugno 2025, solo il 3,3% dei progetti finanziati era stato completato, corrispondente a sole 14 strutture sulle 428 previste. Inoltre, la spesa complessiva ammontava a un modesto 15,1% dei fondi disponibili. A questo ritmo, ci vorranno sei anni per completare tutte le strutture pianificate. Questi dati evidenziano una gestione inefficiente delle risorse e sollevano la questione della pianificazione e dell’implementazione delle politiche sanitarie nel nostro Paese.

L’importanza di un intervento coordinato

La Cgil ha espresso un forte sconcerto per l’assenza di un piano d’azione chiaro e per i ritardi accumulati nella realizzazione dei progetti. Secondo il sindacato, la mancanza di progressi significativi è un segnale preoccupante dell’assenza di volontà politica nel sostenere il sistema sanitario pubblico, a favore di un modello che potrebbe favorire il mercato privato. Questo aspetto è particolarmente critico in un contesto in cui l’accesso alle cure è già compromesso da una serie di fattori, tra cui il carico di lavoro del personale sanitario e le crescenti disuguaglianze nell’accesso ai servizi.

Il Pnrr, concepito come un’opportunità per rilanciare l’economia italiana e modernizzare i servizi pubblici, ha trovato nel settore della salute uno dei suoi ambiti prioritari. Tuttavia, la scarsa spesa e la lentezza nella realizzazione dei progetti indicano che il Paese potrebbe perdere un’occasione preziosa per ristrutturare il proprio sistema sanitario, già provato da anni di tagli e riforme poco efficaci.

Inoltre, il ritardo nella realizzazione di questi progetti ha un impatto diretto sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini. In un momento in cui la salute mentale e fisica della popolazione è sotto pressione, è fondamentale che le istituzioni si impegnino a garantire un rapido avanzamento dei progetti previsti dal Pnrr. Solo così sarà possibile rispondere adeguatamente alle esigenze di una popolazione che ha bisogno di cure e supporto.

La Cgil, attraverso la voce della sua segretaria confederale, ha sottolineato l’importanza di un intervento tempestivo e coordinato per affrontare questi problemi. La sfida non è solo quella di spendere i fondi disponibili, ma anche di farlo in modo efficace, garantendo che le strutture realizzate siano in grado di rispondere alle esigenze della comunità. È fondamentale sviluppare una strategia chiara e condivisa, che coinvolga tutti gli attori del sistema sanitario, per assicurare che il Pnrr non rimanga un mero strumento di finanziamento, ma si trasformi in un’opportunità concreta per il miglioramento della salute pubblica in Italia.