L’urbanistica a Milano è un argomento di grande rilevanza e attualità, al centro di un acceso dibattito, soprattutto dopo le recenti decisioni del Tribunale del Riesame. Il 16 settembre 2023, il Riesame ha pubblicato le motivazioni che hanno portato all’annullamento dell’arresto dell’architetto Alessandro Scandurra, coinvolto nell’inchiesta che ha portato all’arresto di professionisti e membri della Commissione Paesaggio del Comune di Milano lo scorso agosto. Le giudici, Pendino, Ghezzi e Papagno, hanno definito le argomentazioni della Procura e del Gip come «una svilente semplificazione argomentativa».
L’inchiesta ha suscitato un notevole clamore mediatico, mettendo in discussione le pratiche di concessione degli incarichi professionali nel settore dell’urbanistica. Gli arresti, avvenuti in un contesto di crescente attenzione verso il tema della corruzione, avevano sollevato interrogativi sulla trasparenza e l’integrità delle procedure urbanistiche a Milano. Tuttavia, il Riesame ha messo in luce una serie di mancanze nella costruzione del caso da parte della Procura.
La decisione del Riesame
Nel caso specifico di Scandurra, il Tribunale ha chiarito che non ci sono gravi indizi di colpevolezza per il reato di corruzione. Le giudici hanno sottolineato che non basta l’esistenza di un pagamento e il sospetto di conflitto di interessi per configurare un patto corruttivo. La mancanza di prove concrete che collegassero gli incarichi professionali di Scandurra al suo ruolo nella Commissione Paesaggio è stata un elemento cruciale nella decisione del Riesame. Le giudici hanno affermato che:
- Non è stato dimostrato un vero e proprio patto corruttivo con Manfredi Catella, CEO di Coima Sgr.
- La fattura di 22mila euro contestata dai pubblici ministeri non è affatto falsa, ma è legata all’attività professionale svolta da Scandurra per Coima, con l’importo esattamente concordato.
Questa precisazione mette in discussione la narrazione iniziale proposta dalla Procura, che aveva cercato di dipingere un quadro di illegalità sistematica.
Questioni di conflitto di interessi
La questione del conflitto di interessi è un altro nodo cruciale sollevato dal Riesame. L’accusa di falso per la mancata astensione dei professionisti della Commissione è stata messa in discussione. Fino alla modifica del Regolamento Edilizio Comunale avvenuta nel maggio 2023, l’obbligo di astensione era previsto solo nei casi in cui il commissario avesse progettato direttamente l’opera in questione. Le giudici hanno riconosciuto che il regolamento presenta delle lacune, ma hanno anche affermato che non si può sminuire la sua portata applicativa. Questo fa emergere la necessità di una revisione delle norme vigenti per garantire maggiore chiarezza e trasparenza nelle procedure di concessione degli incarichi professionali.
Il Riesame ha criticato il Gip per aver omesso di considerare le risultanze probatorie in una prospettiva dinamica, riproponendole in modo acritico e senza tener conto del contesto complessivo. Questo ammonimento sottolinea l’importanza di un’analisi approfondita e contestualizzata delle prove, piuttosto che una semplice applicazione di norme.
Prospettive future
La Procura ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione contro l’annullamento delle misure cautelari, segnalando che la battaglia legale è tutt’altro che conclusa. Le prossime fasi del procedimento potrebbero rivelarsi decisive per il futuro di Scandurra e degli altri professionisti coinvolti, ma anche per la gestione dell’urbanistica a Milano.
Questa vicenda non solo mette in evidenza le complessità del sistema urbanistico milanese, ma solleva anche interrogativi più ampi sulla necessità di una riforma delle pratiche di concessione degli incarichi e sulla trasparenza nelle decisioni pubbliche. Il dibattito sull’urbanistica è emblematico di un problema più grande che tocca le fondamenta della governance cittadina e l’integrità delle istituzioni.
Milano, da sempre in prima linea nell’innovazione e nella modernizzazione, si trova ora a dover affrontare una sfida cruciale: come garantire che la crescita e lo sviluppo urbano avvengano in modo etico e trasparente. La risposta a queste domande sarà determinante non solo per il presente, ma anche per il futuro della città, che deve continuare a essere un modello di sviluppo sostenibile e responsabile.