Nuove frontiere: le regole per la vita creata in laboratorio

Nuove frontiere: le regole per la vita creata in laboratorio

Nuove frontiere: le regole per la vita creata in laboratorio

Matteo Rigamonti

Settembre 17, 2025

Nel 2010, la comunità scientifica ha compiuto un passo storico con la creazione della prima cellula sintetica, un traguardo che è stato descritto come “uno strumento davvero potente per progettare tutto ciò che vogliamo far fare alla biologia”. Da quel momento, il settore della biologia sintetica ha registrato progressi straordinari, avvicinando l’obiettivo di creare forme di vita completamente nuove, non presenti in natura. Tuttavia, queste innovazioni pongono anche interrogativi etici e pratici, spingendo i ricercatori a riflettere sulla necessità di stabilire delle regole per orientare questo campo in rapida evoluzione.

Attualmente, si svolge un incontro cruciale in Gran Bretagna, ospitato dall’Istituto di Biotecnologie dell’Università di Manchester, dove esperti provenienti dai principali centri di ricerca del mondo discutono dei vantaggi e dei rischi delle tecnologie per la creazione di vita sintetica. Questo evento, che si concluderà il 18 settembre, si concentra sul tema “Ingegneria e salvaguardia della vita sintetica” e riunisce biologi, bioeticisti, esperti di sicurezza e diplomazia scientifica. Le sessioni affrontano i seguenti aspetti fondamentali:

  1. Nuove tecnologie per ottenere cellule completamente sintetiche.
  2. Potenziale di applicazioni innovative.
  3. Requisiti per un’innovazione responsabile.
  4. Interazioni tra vita sintetica, intelligenza artificiale e robotica.

Questi elementi, in particolare, stanno emergendo come fattori chiave per il futuro della ricerca scientifica, poiché l’integrazione di sistemi intelligenti e robotici potrebbe amplificare le capacità della biologia sintetica, portando a scoperte e applicazioni senza precedenti.

Uno degli argomenti più intriganti discussi durante l’incontro è la possibilità di ottenere molecole speculari. Questo concetto solleva interrogativi significativi, poiché nella natura esistono molecole chirali che possono presentarsi in forme “speculari”. Sebbene chimicamente identiche, queste molecole hanno proprietà diverse. Questa distinzione potrebbe rendere le molecole speculari meno riconoscibili dal sistema immunitario, aumentando la loro efficacia come farmaci. Tuttavia, questo vantaggio potrebbe comportare rischi sconosciuti per la salute umana e per l’ambiente.

La questione delle molecole speculari non è nuova. Nel dicembre 2024, un articolo pubblicato sulla rivista Science da un gruppo di 38 scienziati di spicco, tra cui Craig Venter, ha sollevato l’allerta sulla necessità di fare una pausa nello sviluppo di batteri-specchio. Questo appello è stato accompagnato da un rapporto di 300 pagine che sottolineava l’urgenza di affrontare le incertezze e i potenziali pericoli associati a tali ricerche. Venter, figura chiave nella storia della biologia sintetica, ha guidato il progetto che ha portato alla creazione della prima cellula sintetica, evidenziando l’importanza di un dialogo aperto e responsabile in questo campo.

È interessante notare che la situazione attuale ricorda quanto accaduto nel 1975, quando i pionieri delle biotecnologie si riunirono nella conferenza di Asilomar per discutere dei rischi e dei benefici delle nuove tecnologie. Quella conferenza ha segnato un momento di svolta, contribuendo a stabilire linee guida etiche e pratiche per la ricerca biotecnologica. Oggi, i ricercatori affrontano sfide nuove e impreviste, e la necessità di un consenso su come procedere è più urgente che mai.

Patrick Cai, uno degli autori dell’articolo di Science e ricercatore all’Università di Manchester, ha affermato: “Sebbene i batteri specchio siano ancora un concetto teorico e probabilmente non vedremo la loro applicazione pratica per qualche decennio, abbiamo l’opportunità di considerare e prevenire i rischi prima che si presentino”. Questa affermazione sottolinea l’importanza della precauzione e della responsabilità nella ricerca scientifica, elementi che devono guidare il progresso verso la creazione di forme di vita sintetica.

In un momento in cui le tecnologie avanzano a un ritmo senza precedenti, la questione di come regolamentare e gestire la biologia sintetica diventa sempre più critica. La collaborazione tra scienziati, bioeticisti e legislatori sarà fondamentale per garantire che i progressi nella biologia sintetica siano realizzati in modo sicuro e responsabile, proteggendo la salute umana e l’ambiente. La ricerca non deve solo essere innovativa, ma anche eticamente giustificabile, affinché possa portare a benefici duraturi per la società.