Il XXII convegno annuale dei Direttori generali delle Amministrazioni Universitarie, conosciuto come Codau 2025, ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle sfide che le università italiane devono affrontare. In un contesto caratterizzato da un significativo calo demografico, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha messo in evidenza l’urgenza di internazionalizzare l’offerta formativa per garantire il futuro delle istituzioni accademiche italiane. La sua apertura al convegno ha sottolineato che le università devono adattarsi alle nuove sfide globali per rimanere competitive.
la minaccia del calo demografico
Bernini ha avvertito che la diminuzione della popolazione studentesca in Italia rappresenta una seria minaccia per l’attuale offerta formativa. Le università rischiano di non riuscire a garantire un bacino di utenza sufficiente. Ha affermato: “In questo momento abbiamo un calo demografico che ci dice che una buona parte dell’offerta formativa rischierebbe di non avere un bacino di utenza. Pertanto, la prima cosa che dobbiamo fare per le università è internazionalizzarle.” Questo richiamo all’azione è cruciale, poiché le università italiane devono competere non solo a livello nazionale, ma anche con istituzioni educative a livello globale.
strategie di internazionalizzazione
Il concetto di internazionalizzazione va oltre il semplice richiamo di studenti dall’estero. Bernini ha sottolineato l’importanza di creare servizi di alta qualità per questi studenti. Ha proposto l’idea di istituire gemellaggi, confederazioni e federazioni tra università con obiettivi simili. Questa strategia, definita “coopetizione universitaria”, consente alle istituzioni di lavorare insieme per ottenere vantaggi comuni, mantenendo al contempo la competizione in altre aree. In un periodo di risorse limitate, questo approccio risulta particolarmente vantaggioso.
innovazione nei modelli formativi
Un altro punto cruciale sollevato da Bernini è l’importanza di sviluppare modelli formativi innovativi. Ha dichiarato: “Occorrono, quindi, nuovi modelli formativi, modelli federati e soprattutto l’utilizzo delle nuove tecnologie.” Le università devono adattarsi alle richieste di un mercato del lavoro in continua evoluzione, dove la formazione in presenza si combina sempre più con la formazione a distanza. L’adozione di tecnologie moderne non solo migliora l’esperienza educativa, ma rende anche le università italiane più attrattive per gli studenti internazionali.
Inoltre, Bernini ha evidenziato il ruolo fondamentale del Codau nel panorama universitario italiano. Ha riconosciuto il contributo significativo di questo organismo, specialmente durante crisi come quella causata dalla pandemia di Covid-19. La ministra ha enfatizzato l’importanza di coinvolgere il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario nel processo di internazionalizzazione, affermando: “È molto importante che il personale segua, insieme agli studenti e ai professori, quel processo di internazionalizzazione che è fondamentale per la vita e la longevità futura della nostra università.”
In un contesto in cui le università devono affrontare sfide sempre più complesse, le parole di Anna Maria Bernini tracciano una visione chiara e strategica per il futuro dell’istruzione superiore in Italia. La necessità di internazionalizzare l’offerta formativa non è solo un’opzione, ma una condizione necessaria per garantire la competitività delle università italiane nel panorama educativo internazionale. L’analisi delle sfide attuali e delle opportunità future rappresenta un passo cruciale verso un sistema universitario più forte e resiliente, capace di attrarre talenti da tutto il mondo e di formare professionisti pronti a rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione.