La situazione della mensa del comando provinciale dei vigili del fuoco di Bergamo ha raggiunto un punto critico, portando le autorità competenti a disporne la chiusura il 3 settembre. Un’inchiesta condotta dai sindacati ha rivelato un ambiente di lavoro inaccettabile, caratterizzato dalla presenza di rodenti e condizioni igieniche precarie. Questo scenario allarmante è emerso poche ore dopo la visita del capo del Corpo nazionale, Eros Mannino, in Fiera a Bergamo, evidenziando un degrado che richiede interventi immediati.
Problemi igienici e condizioni di lavoro inadeguate
La mensa, fondamentale per il benessere e la salute dei vigili del fuoco, è stata descritta come infestata da topi, costringendo il personale a cercare alternative per i pasti. La chiusura della struttura non è solo una questione di igiene, ma solleva interrogativi sullo stato generale delle strutture destinate ai pompieri, già gravemente carenti di personale, con una riduzione stimata del 30% rispetto alle necessità.
L’analisi della condizione della mensa ha rivelato ulteriori problematiche, tra cui:
- Accumulo di rifiuti
- Infestazione di scarafaggi nei bagni
- Malfunzionamenti dei servizi igienici
- Spazi inadeguati per il personale femminile
- Barriere architettoniche che ostacolano l’accesso
In aggiunta, la struttura presenta elementi di pericolo, come impianti elettrici e idraulici obsoleti e inadeguati.
Richieste sindacali e interventi immediati
I sindacati dei vigili del fuoco hanno sollevato l’allerta, richiedendo un’urgente ricollocazione della sede, considerata “palesemente inadeguata”. Nonostante la gravità della situazione a Bergamo, i rappresentanti sindacali hanno espresso preoccupazione per la possibilità che le stesse criticità possano riscontrarsi in altri distaccamenti, come quello aeroportuale di Orio al Serio. Questo suggerisce che il problema non è isolato, ma potrebbe rappresentare una questione sistematica da affrontare a livello provinciale.
In risposta alle denunce, il comandante provinciale, Vincenzo Giordano, ha assicurato che la situazione è stata presa in carico con prontezza. Ha dichiarato che la chiusura della mensa e dei locali cucina è stata una misura necessaria, seguita da interventi di igienizzazione e pulizia. La ditta responsabile del servizio mensa ha avviato una collaborazione con un laboratorio specializzato per condurre un’analisi microbiologica approfondita, segnando un passo importante verso il ripristino della sicurezza alimentare.
Soluzioni temporanee e futuro della mensa
Per garantire la continuità del servizio, il comandante ha comunicato che i pasti per i vigili del fuoco saranno forniti tramite un accordo con alcuni ristoranti locali, che si sono resi disponibili a offrire un’alternativa temporanea. Questa iniziativa è stata fondamentale per assicurare che il personale non fosse privato di un pasto caldo, nonostante le gravi problematiche in corso.
Inoltre, è stato richiesto all’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) di anticipare l’intervento di derattizzazione programmato sul perimetro esterno della caserma, nella speranza di contenere l’infestazione e prevenire ulteriori problemi. Tuttavia, la questione solleva interrogativi più ampi sulla gestione delle strutture destinate ai vigili del fuoco in tutta la provincia, dove i problemi di infrastrutture e di adeguatezza delle condizioni di lavoro sono sempre più evidenti.
Il degrado della mensa dei vigili del fuoco di Bergamo non è solo una questione di igiene, ma mette in luce una crisi sistemica che necessita di un’attenzione urgente. I vigili del fuoco, che dedicano la loro vita a proteggere la comunità, meritano strutture adeguate e sicure in cui lavorare e nutrirsi. Questo episodio ha acceso i riflettori su una realtà che, se non affrontata, potrebbe compromettere la salute e l’efficienza di un servizio pubblico essenziale.
La questione non si limita a Bergamo, ma potrebbe riflettersi in altre aree della Lombardia e oltre. È fondamentale che le autorità competenti non solo affrontino la situazione immediata, ma che si impegnino anche a garantire che simili condizioni non si ripetano in futuro. La salute e il benessere del personale devono essere una priorità, non solo per garantire un servizio di emergenza efficace, ma anche per tutelare la dignità di chi opera in prima linea per la sicurezza della comunità.