La tragica scomparsa di Maurizio Rebuzzini, un noto fotografo e docente universitario in pensione, ha scosso profondamente la comunità milanese. Il suo corpo è stato trovato in fin di vita dal figlio nel suo studio di fotografia la sera del 17 settembre, in un appartamento vicino alla stazione Centrale di Milano. Questo evento ha suscitato grande preoccupazione e ha portato a indagini approfondite.
Il ritrovamento di Rebuzzini è avvenuto quando il figlio, preoccupato per il padre, ha deciso di recarsi al suo studio. Una volta entrato, ha trovato il fotografo in condizioni critiche, con segni evidenti di violenza. Nonostante il suo immediato trasporto all’ospedale Fatebenefratelli, Maurizio Rebuzzini è deceduto poche ore dopo il suo arrivo. I sanitari, notando escoriazioni sul collo, hanno subito allertato le autorità competenti, avviando indagini per omicidio.
indagini in corso
Le indagini sono attualmente condotte dalla polizia, che sta esaminando la possibilità che Rebuzzini, 74 anni, sia stato strangolato. Il suo corpo è stato rinvenuto vicino a un ponteggio allestito per lavori di ristrutturazione, sollevando interrogativi su un possibile contesto di rapina o conflitto. Le macchie di sangue trovate intorno al corpo hanno ulteriormente alimentato i sospetti, portando a un sopralluogo nel condominio e nel suo studio.
un fotografo di spicco
Maurizio Rebuzzini era una figura di spicco nel panorama della fotografia italiana. Professore emerito all’Università Cattolica di Milano, ha dedicato la sua vita alla storia della fotografia, formando generazioni di studenti. La sua carriera accademica è stata accompagnata da un forte impegno editoriale come direttore della rivista “Fotographia”, una pubblicazione cruciale nel panorama fotografico italiano dal 1994.
Nel suo studio di via Zuretti, Rebuzzini custodiva una preziosa collezione di fotografie d’epoca, molte delle quali esposte in mostre significative. La sua rivista non si limitava alla versione cartacea, ma includeva anche una piattaforma online, FOTOgraphiaONLINE, con contenuti aggiornati sul mondo della fotografia contemporanea. L’ultima edizione, pubblicata a settembre, era dedicata al conflitto a Gaza e presentava sulla copertina una foto del reporter di guerra Gabriele Micalizzi.
reazioni alla scomparsa
La notizia della sua morte ha colpito profondamente la comunità artistica e accademica. Colleghi, studenti e amici hanno espresso il loro cordoglio sui social media, ricordando Maurizio Rebuzzini non solo come un grande professionista, ma anche come una persona gentile e disponibile. Le manifestazioni di lutto si sono diffuse rapidamente, evidenziando l’impatto che ha avuto su coloro che lo conoscevano.
In questo momento di incertezze e dolore, la polizia sta collaborando con la procura per fare chiarezza su quanto accaduto. L’autopsia, disposta dal pubblico ministero, sarà fondamentale per determinare la causa esatta della morte e fornire ulteriori indizi. Le indagini proseguono, con interrogatori di potenziali testimoni e analisi delle telecamere di sorveglianza nella zona, per ricostruire gli ultimi momenti di vita di Maurizio Rebuzzini.
La sua scomparsa rappresenta una perdita incolmabile per la sua famiglia e per l’intero mondo della fotografia e della cultura visiva, che ora deve affrontare un vuoto difficile da colmare.